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 Il nazional socialismo in Germania
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Margherita
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Posted - 28/03/2017 :  18:54:04  Show Profile
Rosario nessun intervento da parte tua su ciò che ho scritto io. Su Majorana sono veramente stupita, non avrei mai immaginato.
Comunque ora passo al saggio della Arendt: "la banalità del male. Eichmann a Gerusalemme. Feltrinelli I edizione 1964, ristampa 2016. traduzione di Piero Bernardini.
Il saggio della Arendt è tutto centrato sul processo di Eichmann che si tenne a Gerusalemme 11 aprile 1961.
La Arendt fu presente per tutto il processo come inviata del "New Yorker"
In questo saggio la Arendt espone tutto ciò che è avvenuto durante il processo: gli interrogatori dei quattro giudici all'imputato, le dichiarazioni di Eichmann, la difesa da parte del suo avvocato. Ne viene fuori una vera e propria storia in cui si evidenzia la personalità di Eichmann, un uomo qualunque, il suo lavoro di addetto all'organizzazione per le deportazioni e uccisioni di massa, nonché la soluzione finale. E' lui che esegue diligentemente i compiti che gli affidano i suoi superiori. La "soluzione finale" arriva da Hitler.
Qui escono personaggi e organizzazioni naziste con nomi e cognomi, date, editti, lettere, la Arendt si prodiga in un lavoro veramente esaustivo dei fatti avvenuti.
Eichmann viene descritto come una persona, banale, che parla per frasi fatte, in certi momenti si esalta descrivendo i suoi successi sul lavoro e le sue promozioni. Non è un crudele ne un sadico, egli stesso descrive tre avvenimenti che definisce orribili a cui è stato costretto ad assistere: un'uccisione di parecchi uomini gasati dentro ad un camion e poi bittati in fosse comuni, un altro eccidio con le vittime passati per le armi, cioè con un colpo alla testa e poi gettati nelle fosse, un altro a Treblinka per mezzo delle camera a gas.
Nonostante che questi avvenimenti gli suscitassero orrore, continuava il suo lavoro per organizzare i convogli e gli spostamenti di massa nei campi di sterminio.
Sempre qui, nel saggio emergono, sempre secondo i racconti dell'accusato, nomi e caratteristiche di molti altri capi nazisti che risultano dei burocrati esecutori di ordini che provenivano dall'alto.
Concludendo, questo saggio, scorrevole e ben articolato, è assolutamente da leggere, esso è un gran passo avanti nella conoscenza delle strutture e del modo di operare del Nazionalsocialismo.

Abbiamo parlato molto dell'importanza della conoscenza storica per il nostro dibattito sul Nazionalsocialismo, che ho deciso di aggiungere alle mie prossime letture un libro di Enzo Collotti - grande esperto in materia - "Dalla Repubblica di Weimar al crollo del Reich hitleriano" Ed. Einaudi.


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Rosario
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Posted - 29/03/2017 :  10:22:18  Show Profile
quote:

Rosario nessun intervento da parte tua su ciò che ho scritto io. Su Majorana sono veramente stupita, non avrei mai immaginato.




Hai ragione Margherita; ho pensato a come intervenire sulla questione della moneta di Cesare da dare a Cesare e non a Dio.

Il 27 gennaio, rispondendo a Tiziano, ho inserito un commento che citava la moneta di Cesare:

"Per quanto riguarda il ruolo della Chiesa cattolica (e protestante), anche a me è venuto il sospetto che in "Opinioni di un clown" avevamo lambito l'argomento ma, almeno per me, nella discussione non siamo andati più in là della denuncia di Hans sull'ipocrisia dei notabili clericali. Comunque le due Chiese - cattolica e luterana - hanno una diversa concezione del "Regno": quella cattolica professa che il Regno è uno; quella protestante sembra che avvalori la tesi dei due Regni ovvero il Regno di Dio e il Regno dell'uomo ovvero di "Cesare"(Hitler); Quel che personalmente mi sconquassa è l'evangelica distinzione sancita nella frase: "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio"; quindi "resistere" agli abomini di Cesare in nome di Dio è cristianamente consentito anzi doveroso..., almeno per i cattolici; mentre qualche dubbio rimane per quella dottrina dei due regni che vieta [espressamente] al cristiano di resistere a Cesare ovvero a Hittler."

Sempre riferito alla separazione, intesa come distacco, tempo fa avevo fatto una analisi comparativa con il confucianesimo; nella conclusione cito proprio la stessa frase evangelica per evidenziare il concetto di distacco:

"La distinzione tra Cielo e Stato nel cristianesimo è affermata nel vangelo: "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". Due mondi separati uniti in Gesù Figlio di Dio così come dal Figlio del Cielo si espande la massa del popolo che è separata dal Cielo. Ciò che lega il Cielo al mondo (massa del popolo) è la trascendenza intesa nella parola "Figlio" del Cielo. Ciò che lega Dio Padre al mondo è la filiazione del "Figlio" di Dio; nel cristianesimo la filiazione veicolata con Spirito Santo si espande al popolo di Dio per mezzo della persona di Gesù, Figlio di Dio. Ancora nel cristianesimo lo Spirito Santo (Amore) genera e alimenta quella crescita personale che nel confucianesimo è la radice di tutto. Anche se nel confucianesimo non è menzionato, lo Spirito Santo è comunque sottinteso nel carattere "radicale" e "sorgivo" (radice di tutto) della crescita personale."

Per tutto l'analisi ecco il link al mio taccuino evernote:
https://www.evernote.com/l/AOzrATd6TeRKA5mijHNpupl6eJ5bOgR8dyU

Non dimentichiamo che stiamo discutendo del nazismo e gli esiti di qualsiasi disgressione dobbiamo sempre rapportarli e finalizzarli a quel che è successo nel regno di Hitler e nella risposta umana agli abomini perpetrati durante il regime nazista.

Per curare l'aspetto pedagogico ovvero per finalizzare e attualizzare la discussione bisogna passare dal particolare (abominio nazista) al generale (abominio); da Hitler a dittatore; dal popolo tedesco a popolo; da resistenza tedesca a resistenza; ecc... Solo così attualizzaremo e possiamo cogliere frutto da questa discussione; altrimenti rischiamo di annoiarci.






RF
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Rosario
Senior Member

Italy
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Posted - 29/03/2017 :  18:37:38  Show Profile
Time out. Non avrò il computer almeno fino a lunedì prossimo. Vi seguo comunque con lo smartphone.

RF
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Margherita
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Posted - 30/03/2017 :  16:00:22  Show Profile
Secondo me non c'è bisogno di tirare in ballo Confucio, ne abbiamo già abbastanza di citazioni dotte, o meglio di citazioni da copia e incolla. Se uno è un esperto di qualcosa e serve alla discussione va bene parlarne ma se no, non vedo la necessità di fare tante digressioni pseudo dotte, che annoiano e fanno passare la voglia di andare aventi. Comunque per quello che mi riguarda con tutta la nostra ricerca, le nostre letture, le nostre discussioni io ritento che siamo arrivati alla conclusione, le risposte ce le siamo date ampiamente. Se poi qualcuno ha voglia, di continuare per proprio conto a leggere dei libri di storia (e solo quelli) per proprio conto è ovvio che lo farà. Perciò in attesa di sentirvi per la chiusura, saluto tutti con un a risentirci, magari con altre letture in comune. Un affettuoso abbraccio.

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Rosario
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Italy
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Posted - 01/04/2017 :  10:25:55  Show Profile
"Secondo me non c'è bisogno di tirare in ballo Confucio, ne abbiamo già abbastanza di citazioni dotte, o meglio di citazioni da copia e incolla." ...

@Margherita, una piccola correzione":

Quel "ne abbiamo già abbastanza" disorienta chi legge; perchè non sembra coerente con il "Secondo me" che lo introduce.

Nel merito, devo dire che apprezzo la sincerità e la volontà di ciascuno di chiudere la discussione quando la sente "esaurita" e noiosa; ma devo chiarire che personalmente non ritengo affatto esaurito l'argomento e continuerò la discussione fino all'ultima parola..., che non sarà certo la mia.

Leggere e commentare è una "libera scelta" e tale rimane anche se a leggere ci si "annoia" e a commentare ci si "diverte".

RF
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Rosella
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Posted - 02/04/2017 :  21:57:07  Show Profile
La soluzione finale : Heinrich Himmler

Scusate la mia prolungata assenza , ma ho gli occhi infiammati e non dovrei stare a computer, ma credo di aver trovato qualcosa di interessante.
Tanto per cominciare ecco come Wikipedia definisce questi due protagonisti:

Adolf Hitler (Braunau am Inn, 20 aprile 1889 – Berlino, 30 aprile 1945) è stato un politico austriaco naturalizzato tedesco, Cancelliere del Reich dal 1933 e dittatore, col titolo di Führer, della Germania dal 1934 al 1945.

Heinrich Luitpold Himmler (Monaco di Baviera, 7 ottobre 1900 – Luneburgo, 23 maggio 1945) è stato un militare e criminale di guerra tedesco
Fu uno dei maggiori responsabili della Germania nazista per l'instaurazione del cosiddetto nuovo ordine nazionalsocialista, nonché il diretto organizzatore della soluzione finale della questione ebraica all'origine dell'Olocausto, assieme ai suoi sottoposti Reinhard Heydrich e Adolf Eichmann.

Himmler, dunque, con Eichmann e Heydrich. Non Hitler.
E’ ovvio che Hitler, come capo dispotico, sapeva tutto e approvava tutto; mi sembra che visitasse anche i campi di concentramento. Sta di fatto che la pianificazione e la realizzazione dei campi di STERMINIO furono attuati qui, nei campi stessi, non altrove a tavolino. Da Hitler giunse “solo” l’ordine di accelerare i tempi, quando la guerra non aveva più momenti così felici.

Vi ho scritto adesso, anticipando “La soluzione finale”, per fare il punto sulla situazione.
Fino al 1933 la Germania godeva di un regime quasi democratico, e la resistenza si poteva attuare solo attaccando Hitler parola per parola, azione per azione. Quelli erano gli anni in cui si sarebbe dovuto leggere il Mein Kampf, e prepararsi al futuro, invece nessuno lo lesse.

E chi doveva leggerlo? In Italia c’era la dittatura, in Spagna la Guerra Civile, in Portogallo si preparava la stessa svolta autoritaria, in URSS campi di sterminio peggiori di quelli Tedeschi; l’Inghilterra se ne stava come sempre per i fatti suoi, e la Francia pensò bene di alleggerire la situazione invadendo la Ruhr, creando cos’ ancora più profughi, impoveriti, affamati, costretti a vivere per le strade. Voi non vi sareste arrabbiati a morte? Beh, io sì. A quel punto leggere o non leggere il Mein Kampf aveva poca influenza. E a nessuno interessava se gli Ebrei avessero più o meno fame di loro.

Ma c’era qualcuno, ancora bello e comodo nel suo letto, che doveva leggerlo, e, soprattutto, doveva capirlo: i Servizi Segreti non esistono solo nei film, ed è proprio loro compito individuale potenziali minacce al proprio paese. Invece non lo lessero, o, se lo lessero dormivano.

Si sarebbe potuta evitare la guerra se le “intelligence” straniere avessero preso sul serio i piani di un soldato senza gradi, senza istruzione ma capace di trascinare con se un paese intero?


Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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Rosella
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Italy
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Posted - 03/04/2017 :  15:53:40  Show Profile
Lasciatemi fare cinque balzi indietro.

Ho letto tutto molto attentamente, e mi sembra di poter dire che una resistenza al Fuhrer c’è stata, ma è stata di scarsa efficacia.
Non voglio anticipare alcuna conclusione o ragionamento; perciò mi limiterò a raccontarvi una storia. Se la troverete un po’ lunga, abbiate pazienza, cercherò ridividerla in capitoli.

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Germania, Monaco di Baviera 1919.

Un soldato, rimasto nell’esercito per non morire di fame, venne incaricato di spiare, in abiti civili, gli incontri di un piccolo partito nazionalista, il Partito Tedesco dei Lavoratori (DAP) un minuscolo movimento locale senza base di massa, quasi un circolo d'élite. Dopo un paio di incontri in cui si limitò ad osservare, durante una sessione tenuta dalla formazione politica in una birreria, il soldato ebbe una discussione violenta con un altro partecipante che si era espresso a favore della secessione della Baviera per unirsi all’Austria in una nazione tedesca meridionale. Il successo del novello oratore fu tale che Anton Drexler, il fondatore e segretario dell’organizzazione, pochi giorni dopo, lo iscrisse al partito, senza averlo nemmeno consultato. Il soldato si chiamava Adolf Hitler.

Questo è uno dei pochi episodi riportati correttamente nel Mein Kampf, senza esagerazioni o ridondanze. Hitler lo considerò come il suo primo vero successo, (“Sapevo parlare”, scriverà entusiasticamente) Con questa capacità di coinvolgere l’uditorio, e l’assoluta convinzione di poter riportare la Germania ad essere nuovamente una potenza mondiale, riuscirà a conquistare l’intera Europa.

Ma chi era questo soldato sconosciuto?

- - - - - -


Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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ombra
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296 Posts

Posted - 03/04/2017 :  16:11:27  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Mi scuso per la mia lunga assenza, ma ho un periodo davvero pieno e stressante al lavoro.
Vi ho letto e devo riflettere su tutto quello che ho appreso grazie a voi. Non posso però che essere d'accordo con Rosella, nel dire che la resistenza c'è stata ma non ha avuto efficacia. I ragazzi della Rosa Biancane, nonostante la grande volontà e il coraggio, sono un esempio di inefficienza. La domanda quindi, a mio avviso, ora è: perché non è stata efficace?
PS: devo inserirvi alcune citazioni dal libro interessanti, domani ve le copio.

Un abbraccio

Marta

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Rosario
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Posted - 03/04/2017 :  18:07:55  Show Profile
@Rosella e @Ombra, bentornate!!!
Mi piace la storia di Rosella sul soldato tedesco; il racconto sembra promettere bene e senz'altro, il modo di porgerlo, in me ha generato una sicura aspettativa sia su come andrà a finire, (oltre la storia, più della storia), sia sulle possibili e innumerovoli occasioni di riflessione e di attualizzazione che le vicende narrate potranno offrire.

Sono in aspettativa anche per i promessi inserimenti di Ombra sulle ragioni dell'inefficacia, sociale e politica, della resistenza tedesca.

Nel frattempo, inserisco un documento che ho trovato nell'approfondimento "Majorana" (che riguarda l'impegno degli intellettuali contro gli abomini); è un breve inserto storico sul periodo 1938 - 1945; per dare un'idea del tipo di lettura, riporto la conclusione:

"Quando nel 1941 la Germania invade la Russia, il suo destino è segnato, e la sconfitta viene accelerata dalla dichiarazione di guerra, da parte
del Giappone (07.12.41), e successivamente di Germania e Italia (11.12.41), agli Stati Uniti. L’Italia firma un armistizio l’8 settembre 1943. Il 7 maggio 1945 la Germania è costretta a una resa senza condizioni, e Hitler si suicida. Continua la guerra solo contro il Giappone.
A questo punto, il 6 e 9 agosto del 1945 gli Stati Uniti sganciano due bombe atomiche (sperimentando sia quella ad Uranio arricchito, sia quella a Plutonio) rispettivamente su Hiroshima e Nagasaki; così che anche il Giappone firma una resa incondizionata il 2 settembre 1945.

https://www.evernote.com/l/AOwYB7zWRaJJK6zoVkifRmdJfC8GLR3K828


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Rosario
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Posted - 03/04/2017 :  18:39:12  Show Profile
Abbiamo accennato all'arte musicale; ora qualcosa sull'arte pittorica: si tratta di Guernica. Sull'ultimo Venerdì di Repubblica è uscito un servizio che sembra sia stato fatto apposta per noi: "Guernica, anatomia di un capolavoro". In copertina: "La bomba dell'arte: 1937 - 2017; ottant'anni fa la tela di Picasso segnava una svolta politica nella storia della pittura".
Nei miei appunti ho registrato alcuni passaggi presi dal servizio e ho inserito il racconto e il pensiero del cattolico Vittorio Messori sulla presunta usurpazione dell'opera da parte della resistenza.
Come leggerete è in gioco "la verità" sulla genesi del capolavoro. Una dichiarazione emblematica di Picasso la voglio comunque riportare direttamente:

Guardando una riproduzione di Guernica, un ufficiale tedesco avrebbe chiesto a Picasso: "questo l'ha fatto lei?". E Pablo: "no, l'avete fatto voi".

https://www.evernote.com/l/AOyX2v85c7dB7KMdirNnDf570S7Sa4z29vo



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Rosella
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Posted - 04/04/2017 :  15:35:24  Show Profile
@Grazie, Rosario, mi fa piacere che ti interessi il metodo del"racconto". Il Mein Kampf è così contorto che bisogna sfilarlo per farne un comitolo con inizio e fine (a sorpresa)

Adolf Hitler nacque il 20 aprile 1889 a Braunau am Inn, Austria, in un edificio che ospitava la dogana. Fino alla rettifica dei confini operata al congresso di Vienna del 1814, Braunau apparteneva al Regno di Baviera: uno dei motivi per cui Hitler si sentì sempre più Tedesco che Austriaco.

Il padre, Alois, al suo terzo matrimonio, era un impiegato alla dogana austriaca; una pessima persona: autoritario, libertino e facile all’ubriacatura, con un carattere rozzo e incapace di affetto. Era un figlio illegittimo, e vagò da un parente all’altro per cercare un cognome: era già “Hitler”, quando si sposò con la terza e ultima moglie, Klara Pölzl, nel 1885. Dei sei figli della coppia Adolf fu l'unico maschio ad aver raggiunto l'età adulta.

L’infanzia di Adolf non fu facile: cito da Wikipedia:

Da molte fonti s'apprende che il carattere di Alois Hitler era assai duro, severo coi figli e dispotico con la moglie. Erano inoltre comuni sia le relazioni extraconiugali, sial'assenza da casa per le diverse ore trascorse in osteria. Se la figura paterna era del tutto assente, viceversa, la figura materna era sempre e fin troppo presente, in quanto la madre riversava sui figli l'amore che non aveva da parte del marito, tanto da essere per taluni aspetti soffocante, come avrebbe in seguito dichiarato la sorella di Hitler, Paula. Dalla sua testimonianza si sa che spesso il padre offendeva i figli se non capivano all'istante un suo ordine, che Adolf ne sfidava l'autorità e che per questo comportamento veniva regolarmente picchiato. Una parziale conferma di quanto detto dalla sorella si ha nel comportamento di Adolf: per nulla dispiaciuto della morte del padre, evento vissuto come una sorta di "liberazione", egli fu annichilito dalla morte della madre, tanto che il medico che aveva in cura la donna testimonierà che mai aveva visto un ragazzo così distrutto dal dolore.


Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
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Rosario
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Posted - 04/04/2017 :  17:37:57  Show Profile
@ Rosella, grazie a te per il tuo cimento di "racconta-storie" che ci permette un approccio più umano alle vicende sconcertanti vissute dai nostri padri.
L'infanzia è una fase importantissima per la formazione dei futuri cittadini del mondo e il tuo racconto lo sta confermando.



RF
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Margherita
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Posted - 05/04/2017 :  16:24:50  Show Profile
Rossella. Mi spiace contraddirti, ma è STORICAMENTE accertato che fu Hitler a volere la soluzione finale, e che Eichmann prendeva ordine a tale scopo direttamente dalla cancelleria del Fuhrer; Himmler e Gobbels erano gli altri due soci del capo, e la soluzione finale è stata eseguita anche agli ordini di Himmler, ma chi comandava e voleva la totale distruzione degli ebrei fu sempre lui, il baffetto.

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Margherita
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Posted - 05/04/2017 :  18:00:25  Show Profile
@Rossella.
A proposito dei 3 Porcellini (Hitler, Himmeler, e Goring, questi 2 ultimi suicidi con una capsula di cianuro a Norimberga, durante il famoso processo) non dobbiamo dimenticare il 4° Gobbels, che fu Ministro della propaganda sempre accanto a baffetto.
A proposito di Gobbels ti voglio ricordare un film che sicuramente hai visto: "La caduta", in cui è ben rappresentata la fine di tutta la famiglia Gobbels, la moglie Martha uccide i suoi SEI figli dopo avergli intontiti con la morfina, gli mette in bocca le famose fialette al cianuro. Gobbels uccide la moglie e si suicida. Tutto avviene nel Bunker di Hitler. Non senza scene di devozione della moglie Martha nei confronti del suo Fuhrer. La signora Martha e marito, prendono la decisione di uccidere i propri bellissimi figli, perché li avrebbero lasciati a vivere in un mondo che loro aborrivano.
Tutto questo uccidere, tutta questa distruzione ha contaminato anche i carnefici, che evidentemente, e si vede dal loro comportamento, non davano nessun valore alla vita umana. Tutto ciò sta dentro la loro testa, nei loro pensieri, era quella la loro ideologia, la loro religione, il loro fanatismo. Hitler alla fine (e anche questa è storia provata) voleva che morissero tutti i tedeschi, perché da sconfitti non meritavano di vivere. Se non entriamo in questa dinamica, rischiamo di continuare a stupirci, a rimestare nel paiolo, a porci altri perché, quando invece è stato detto tutto sull'argomento, basta aver pazienza e documentarsi, leggere, studiare, cercare biografie, saggi.
Gobbels, aveva steso anche un Diario, che i Russi trovarono nel Bunker e che pare sia molto importante, ma non si sa ora che fine ha fatto.
Noi ormai siamo spaziando nella storia, stiamo facendo una ricerca che non è più letteraria, ma storica, allora a questo punto se si va avanti bisogna rimboccarsi le maniche e continuare a leggere e studiare, diventa un impegno che può durare ancora parecchio. Io per parte mia mi sono messa da parte altri due saggi, ma li leggerò dopo le vacanze, a settembre, a fine maggio io parto e le mie letture cambiano molto in estate.
Alla domanda iniziale penso che abbiamo dato una risposta molta ampia e a più voci, per ciò se vogliamo proseguire sul terreno storico bisogna che ce lo diciamo e contare chi ci sta e chi non ci sta.
In questo periodo sto finendo il libro della Arendt "La banalità del male. Eichmann a Gelusalemme" In cantiere ho: 1) Rudolf Hoss "comandante ad Auschwitz" (con questi due libri concludo le testimonianze degli addetti ai lavori).
Poi voglio leggere uno storico puro di quel tempo, che fu anche fra quelli del Memoriale dei Circoli Friburghesi, Gerard Ritter che scrisse fra i molti saggi anche "Storia dello Stato sociale. Del nostro Enzo Collotti, grande storico e professore, "La Germania Nazista. Dalla Repubblica di Weimar al crollo del Reich hitleriano.
Gli ultimi due saggi storici li inizierò a settembre al ritorno delle vacanze.
Anch'io in questo periodo sono molto incasinata da problemi pesanti e faticosi da risolvere, per fortuna sto bene fisicamente e mantengo le mie 40 vasche di nuoto 3 volte alla settimana, più 10 Km. di camminata una volta alla settimana. Non sempre la vita è facile e qualche volta soprattutto alla mia età si pensa di non potercela fare.
Un caloroso saluto a tutti. E a rileggerci presto.

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Margherita
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Italy
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Posted - 05/04/2017 :  21:44:48  Show Profile
Guardando una riproduzione di Guernica, i tedeschi chiesero a Picasso etc. Rosario è vecchia, questa storia che spacci per una novità io la sapevo già 30 anni fa, chiunque si interessa di pittura e di Picasso, la conosce.

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