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Alla scoperta della fiaba:Analisi della fiaba

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Sulla base della lettura di un testo tradizionale russo, La montagna di cristallo, che riportiamo qui di seguito, gli alunni e l'insegnante hanno individuato alcuni tratti peculiari della fiaba.

C'era una volta (o forse non c'era) lo zar Ivan, grande cacciatore. Più di ogni altra cosa gli piaceva andare nel bosco con arco e frecce, ma un giorno perse la strada e il cavallo e non riuscì più a ritrovarli. Cammina cammina, vide una casetta illuminata e con la porta aperta, entrò e scorse un vecchio con una barba tanto lunga che si attorcigliava intorno alle gambe. Ivan chiese ospitalità e il vecchio gli rispose: - In cambio, però, dovrai badare alla casa mentre io dormo. Mangia, scaldati, ma bada di non addormentarti e guarda sempre dritto davanti a te, altrimenti non arriverai a domani mattina. Lui se ne andò a dormire, Ivan rimase accanto al fuoco. Proprio mentre stava mangiando, sentì un rumore di catene trascinate, urla e grugniti, mentre qualcuno veniva a pizzicarlo con dita di ferro, fredde come quelle del diavolo. Ma lui niente, se ne stava fermo e zitto e guardava dritto davanti a sé. All'alba il vecchio gli chiese: - Ti sei spaventato? Ivan rispose: - Ho avuto paura, ma non ho mai smesso di guardare dritto davanti a me. - Dopo l'amaro verrà il dolce, disse il vecchio. Vai in riva al mare, vedrai tre fate belle come il sole che fanno il bagno. Avvicinati e ruba uno dei vestiti che hanno lasciato sulle rocce, ma scegli il più splendente, quello della principessa, così lei diventerà tua moglie e non ti lascerà finché tu terrai il suo vestito sotto chiave. Ma se lo indosserà di nuovo, addio sposa! Non la rivedrai mai più. Ivan fece come gli venne detto, andò sulla spiaggia, scelse il vestito e lo rubò. La principessa, quando uscì dall'acqua, dovette scappare di corsa, avvolta solo dai lunghi capelli e, siccome conosceva l'incantesimo, sposò Ivan prima di sera. I due sembravano felici, ma la giovane principessa sospirava giorno e notte perché rivoleva il suo abito, custodito in uno scrigno. Una notte, mentre Ivan dormiva profondamente, la moglie rubò il vestito e sparì. Il mattino seguente, il marito vide lo scrigno aperto e si accorse di essere rimasto solo. Un biglietto con scrittura di fata diceva che la principessa si trovava nella montagna di cristallo. Ivan si mise in viaggio. Per strada, una raffica violenta di vento lo trasportò fino in cima alla montagna di cristallo. Qui incontrò la suocera e subito le chiese di poter riavere la sua sposa. La donna si mise a ridere e gli disse: - Prima devi farmi vedere che cosa sei capace di fare. Non voglio un genero smidollato. Ecco un'ascia di cristallo, una zappa di cristallo e un aratro di cristallo. Con una devi tagliare il bosco, con l'altra zappare la terra, con l'ultima arare il campo e seminare! Guai a te se non lo farai! Ivan provò a lavorare, però i suoi attrezzi andavano in pezzi. Ma ecco arrivare sua moglie: lo abbracciò, lo accarezzò e batté le mani. Subito gli attrezzi tornarono come nuovi e lui poté lavorare. A quel punto la suocera dovette restituirgli sua figlia. Ivan e la moglie scesero dalla montagna di cristallo e se ne tornarono nel loro palazzo, dove ancora oggi continuano a volersi bene. (Tratto da: Iridescenze, P. Leoni, ed. Inmedia)


• GENERE

La fiaba è un genere letterario simile alla favola. Entrambi sono racconti fantastici, e che hanno origine popolare e orale. Ma altre caratteristiche li differenziano. Ad esempio, la fiaba non ha uno scopo educativo (la cosiddetta morale). Altre differenze riguardano i personaggi.

• PERSONAGGI

Sono sempre presenti un protagonista, un antagonista e un aiutante. Diversamente dalla favola, essi non sono animali, ma esseri umani o soprannaturali come streghe, orchi, fate, gnomi. Il protagonista è sempre l'eroe coraggioso che è destinato a superare delle difficoltà: è il personaggio positivo. La figura dell'antagonista, al contrario, assume tutti i connotati opposti. In questo senso, può essere rappresentato da un semplice personaggio oppure rappresentare metaforicamente un tratto caratteriale negativo (ad es. come formula magica, come sentimento, come oggetti magici). L'aiutante in genere si caratterizza per un elemento magico e svolge una funzione ben precisa: tra il protagonista che deve arrivare ad uno scopo, e l'antagonista che cerca di impedirglielo, esso costituisce il motivo scatenante, una "svolta".

• STRUTTURA NARRATIVA

Tutta la narrazione della fiaba si compone di "momenti" modulari. L'incipit è dato dalla "sfida" (la prova da superare), la quale può essere seguita da un numero imprecisato e infinito di ulteriori prove. Ognuna di essa si risolve attraverso l'intervento dell'aiutante, che sblocca la situazione nella storia e nella sequenzialità narrativa. Questa tipica "modularità" è il motivo principale che ha spinto i formalisti russi, e Propp prima di ogni altro, a individuarne le costanti narrative, tematiche e formali. Il finale della fiaba rappresenta un momento conclusivo al quale si giunge attraverso un ribaltamento totale della situazione iniziale. L'insieme delle prove da superare portano i personaggi a cambiare il proprio punto di vista. La conseguenza di questo cambiamento si risolve quasi sempre in un lieto fine.

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