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Piccolo tributo a Salinger

 

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Biografia (01/01/1919 - 28/01/2010)

Jerome David Salinger era nato a Manhattan il primo gennaio 1919, figlio di Sol Salinger, un ebreo di origini polacche che operava nel commercio di carni, e diMarie Jillich, di origini metà scozzesi e metà irlandesi. Quando si sposarono, la madre di Salinger cambiò il proprio nome in Miriam e si convertì all'ebraismo; J. D. non seppe che sua madre era convertita fino al giorno del suo bar mitzvah. Dopo le scuole superiori s'iscrive alla New York University che abbandona nella primavera del 1937 per imbarcarsi su una nave da crociera. In autunno si fa coinvolgere nell'azienda del padre, che lo spedisce nella filiale della sua ditta a Vienna. Riesce a scappare un mese prima dell'annessione da parte della Germania nazista, quando la sua stessa vita improvvisamente è in pericolo. Tornato in America, frequenta il corso di scrittura della Columbia University, e nel 1940 pubblica il suo primo racconto. L'anno dopo inizia un'appassionata relazione con Oona O'Neill, figlia di Eugene O'Neill, che però non esita a mollarlo per Charlie Chaplin. Nel 1942 parte come soldato alla volta dell'Europa, dove partecipa allo sbarco ad Utah Beach nel D-Day e alla battaglia delle Ardenne. Assegnato al controspionaggio, è tra i primi a entrare nei lager tedeschi. «È impossibile non sentire più l'odore dei corpi bruciati, non importa quanto a lungo tu viva», la figlia Margaret ricorda di avergli sentito dire. Anche in guerra non smette mai di scrivere e, al ritorno, inizia a collaborare con il «New Yorker».

Il giovane Holden, manifesto della ribellione giovanile da ormai tre generazioni, esce nel 1951 e riscuote un immediato successo, anche se le prime reazioni della critica furono negative. Dopo la pubblicazione di Nove Racconti nel 1953, J. D. Salinger si ritira a vita privata difendendo la propria privacy con un'ostinazione quasi patologica, sino a raggiungere un isolamento da eremita. Da allora le notizie su di lui si fanno frammentarie e contraddittorie. Di certo si sa che ha collezionato ben tre mogli: la tedesca Shula, da cui divorzia nel 1945 dopo solo otto mesi; la studentessa Claire Douglas, da cui ebbe due figli, Margaret e Matt e l'attuale, Colleen O'Neil, sposata nell'88. Nel 2000, sua figlia Margaret, con l'aiuto della madre Claire, pubblica l'autobiografico «Dream Catcher: A Memoir» (edito in Italia da Bompiani con il titolo L'acchiappasogni) dove fa a pezzi il padre descritto come un sadico, capace di terribili violenze psicologiche sui familiari più stretti che, avrebbe «costretto a vivere da prigionieri virtuali». All'indomani della sua scomparsa resta il mistero dei suoi inediti. Un'amante che aveva avuto negli anni Sessanta, finita la relazione, disse che Salinger scriveva regolarmente e aveva completato almeno altri due romanzi. Pare mettesse un segno rosso sui manoscritti che si potevano pubblicare così come sono e uno blu su quelli da revisionare.

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Passi scelti

Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio d'infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul conto loro. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto - chi lo nega - ma anche maledettamente suscettibili.

Io sono il più fenomenale bugiardo che abbiate mai incontrato in vita vostra. È spaventoso. Perfino se vado all'edicola a comprare un giornale, e qualcuno mi domanda che cosa faccio, come niente dico che sto andando all'opera. È terribile. Sicché, quando dissi al vecchio Spencer che dovevo andare in palestra a prendere la mia roba e tutto quanto, non era vero niente. Non ce l'ho mai tenuta, in palestra, la mia maledetta roba!

Io penso che se una ragazza non vi piace veramente, non dovreste affatto spassarvela con lei, e se invece vi piace, allora è presumibile che vi piaccia anche il suo viso, e in questo caso dovreste guardarvi bene dal fargli certe sconcezze come sputarci l'acqua sopra. È un bel guaio che alle volte certe sconcezze siano proprio uno spasso. E le ragazze non è che siano di grande aiuto, quando uno si sforza di non essere troppo sconcio, quando fa di tutto per non sciupare una cosa veramente bella. Conobbi quella ragazza, un paio d'anni fa, che era ancora più sconcia di me. Ragazzi, quant'era sconcia! Però per un poco ci divertimmo un mondo, così da sconci. Il sesso è una cosa che francamente non capisco troppo. Non sapete mai dove diavolo siete.

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Rassegna stampa

«Addio Salinger, il suo «Giovane Holden» è un simbolo e un'icona da generazioni. Da decenni viveva isolato. Il suo libro più famoso, uscito nel '51, vende tuttora decine di migliaia di copie» [Il Corriere della Sera]

« Il Giovane Holden sconvolse il corso della letteratura americana liberando la mano a discepoli geniali come Dom DeLillo e Thomas Pynchon. Il suo protagonista, Holden Caulfield, divenne il prototipo dell'adolescente ribelle e confuso in cerca della verità e dell'innocenza al di fuori dell'artificiale mondo degli adulti» [Il Giornale]

«Rimanevano spesso stupiti, quelli che avevano letto Il giovane Holden, nello scoprire che quel romanzo così inspiegabilmente magico, che per loro era stata una lettura d'evasione, in America era considerato come da noi I Promessi Sposi : il libro che ti costringono a leggere a scuola. Paradosso della letteratura che per assurdo ha reso J.D.Salinger quasi più apprezzato in Europa che nella sua terra natia. Heidegger diceva che solitamente un pensatore nella vita ha una sola idea illuminante, e attorno a questa costruisce il suo intero apparato filosofico. Allo stesso modo, spostandoci di campo, potremmo dire di Salinger, che ha scritto relativamente poco e, fondamentalmente, è rimasto imprigionato nel giovane Holden Caulfield. E così parlare di Salinger, per chi non ha avuto l'occasione di conoscerlo di persona, è possibile solo pensando a Holden» [Affaritaliani.it]

«The catcher in the rye, con protagonista il giovane Holden Caulfield, uscì nel 1951, all'inizio della Guerra Fredda: venne subito selezionato come Libro del Mese e la recensione avvertiva i lettori che "chiunque stesse educando un figlio, vi avrebbe trovato una fonte di meraviglia - e preoccupazione". Holden divenne rapidamente il più famoso anti-eroe della letteratura americano dai tempi di Huckleberry Finn, e il libro ebbe un successo travolgente in tutto il mondo, vendendo 60 milioni di copie - ed eclissando tutta la successiva produzione di Salinger» [La Stampa]

«Critici e osservatori dicono abbia sconvolto un'intera generazione; ciò che è certo che ha sconvolto il suo autore. Appena scorge il clamoroso successo, Salinger infatti scappa. Beninteso, scappa da tutto: dalla 57ma strada di Manhattan, dai produttori cinematografici che vogliono mettere in pellicola il suo capolavoro, dagli editori che dicono di voler "valorizzare" il libro (opporrà un costante rifiuto alla possibilità di inserire qualsiasi immagine persino nella copertina), dai presunti eredi letterari, contro i quali conduce un'ostinata battaglia giudiziaria per tutelare la vita del suo Holden. E con la sua invisibilità finisce presto per creare un mito. (...) Ma siamo sicuri che senza l'ostinata fuga del vecchio Salinger il giovane Holden avrebbe avuto lo stesso successo?» [Blog.Panorama]

«"Il giovane Holden" è certamente diventato un classico (e negli Stati Uniti si legge a scuola) da quando lo riscoprì ed esaltò la rock generation , che in quell'adolescente tormentato vide una sorta di fratello ideale di James Dean, un anticipatore delle insofferenze del '68. Così Holden si è conquistato un posto nell'immaginario di tanti giovani, diventando emblematico. Salinger racconta della ribellione e dell'impossibilità a essere adulti, come ha fatto tanta letteratura americana da Tom Sawyer di Mark Twain a Mr. Vertigo di Paul Auster, quasi fosse il paese a non poter diventare adulto, orfano e lacerato tra la libertà personale e la necessità di una comunità di appartenenza» [Il Sole 24 Ore]

«Stretto tra i fuochi della critica dopo la pubblicazione di Franny e Zooey nel 1961, Salinger si rinchiude in un faccia a faccia con la sua unica compagna: la scrittura. I suoi manoscritti dormono in un vecchio cassetto aspettando l'alzata della legge del silenzio imposta dal loro creatore. Di una ingenuità mista a nobiltà, questo scrittore evocava nelle sue opere l'innocenza disincantata dell'adolescenza, raffigurata dall'eroe de Il giovane Holden, Holden Caulfield, uno studente buttato fuori dalla propria scuola e che decide di passare re giorni a New York, scoprendo il mondo artificioso e indifferente degli adulti» [Le Monde]

«Stavolta è sul serio. J. D. Salinger era già scomparso nel gennaio del 1953. Il più celebre autore degli Stati Uniti prendeva una pensione anticipata. Il successo de Il giovane Holden l'aveva trasformato in leggenda vivente. L'eroe, Holden Caulfield, era diventato l'idolo dei campus. Lo scrittore è perseguitato, considerato come una star. E tutto ciò pesa un po' troppo sulle sue spalle. "Diciamo che ne ho piene le tasche di lottare contro questo ingrandimento del mio ritratto sul retro della copertina del libro". Prima di ritirarsi a Cornish (New Hampshire), Salinger accorda un'ultima intervista. I giornali saranno il suo incubo. Salinger fu molto forte, da questo punto di vista: nessun giornalista riuscirà ad acchiapparlo. Ci saranno solo qualche fotografie prese di corsa. Vi si vede un vecchio signore furibondo, col pugno alzato contro gli agressori. Salinger era fatto per il segreto. E il suo silenzio giocò a suo favore. Avere scritto quello che aveva scritto e poi chiudere la porta dietro di sé, ecco un buon metodo» [Le Figaro]

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