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Dizionario dei movimenti letterari e artistici

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Astratta (arte):

Tendenza artistica del XX secolo, che nasce con lo scopo di liberare le forme artistiche da ogni possibile riferimento al mondo visibile, e che perciò si oppone all'arte figurativa.
Gli albori dell'astrattismo si trovano presso alcuni postimpressionisti come Cézanne e Bonnard. In seguito al cubismo e all'espressionismo, nel 1909 apparve un quadro del pittore Picabia, considerato come il primo acquerello astratto (Caoutchouc) e, nel 1910, il "Primo acquerello astratto" di Kandinsky.
L'arte astratta ebbe un notevole successo in Germania con il gruppo del Cavaliere blu, in Russia con Malevitch, nei Paesi Bassi col neoplasticismo, e negli Stati Uniti.
Il gruppo Venti giovani organizzò a Parigi nel 1941 la prima esposizione avanguardista.
In America, l'Armory Show del 1913 lancio gli avanguardisti europei, ma gli artisti americani presero ben presto una via propria e crearono nel 1936 il gruppo degli American Abstract Artists, base di numerose tendenze successive, come l'action painting, i quadri monocromi, l'espressionismo astratto.

 

Action painting:

Nome dato nel 1947 dal critico Rosemberg al gruppo di Jackson Pollok e della scuola di New York, promotori della pittura gestuale. Questa formula si è poi estesa a tutto l'espressionismo astratto fondato sul potere creativo del gesto.

 

Barocco:

Forma d'arte nata in Italia nella seconda metà del XVI secolo, poi diffusa in numerosi paesi europei durante tutto il XVII secolo e la prima metà del XVIII secolo, giungendo persino nell'America spagnola e nel Brasile.
Il termine deriva dal portoghese barroco ("perla irregolare"), e fu utilizzato, nel XVIII e XIX secolo, per designare negativamente un gusto irregolare ed eccessivo, opposto al gusto "classico".
In architettura, il barocco si esprime tramite facciate dai numerosi rilievi, con una netta predilezione per le curve, i piani longitudinali, ovali ed ellittici.
Nella scultura, spesso legata alle decorazioni architetturali, appare evidente che lo scopo dell'artista è quello di impressionare e sbalordire lo spettatore (vedi il Bernini).
Nel campo della pittura si privilegiano le grandi composizioni, il patetico, i vortici di personaggi, il trompe-l'oeil, gli effetti prospettici (vedi Andrea Pozzo, Pietro da Cortina, il Bernini, il Caravaggio).
La letteratura barocca è generalmente definita in opposizione al Classicismo, perché manifesta il carattere esuberante di una scrittura che moltiplica le forme retoriche in un'estetica segnata dall'ossessione della morte e del movimento. Cronologicamente limitato tra il 1560 e il 1660, il barocco letterario accompagna il barocco artistico e trova i suoi massimi rappresentanti in Italia, Spagna, Francia e Germania, con Marino (vedi il marinismo), Tassoni, Gracián, Góngora, Gryphius, Agrippa d'Aubigné, Théophile de Viau.
Al barocco è legata anche una moda culturale, quella del Preziosismo, legata sopratutto alle corti francesi del XVII secolo.
Nel campo musicale il barocco raggruppa artisti che vanno dalla fine del XVI alla metà del XVII secolo. La musica barocca può essere definita in rapporto alla musica rinascimentale. Quest'ultima, nata dalla struttura della musica gregoriana, segue le regole di un contrappunto modale e rispetta l'equivalenza delle vodi nel tessuto polifonico. La musica barocca, al contrario, privilegia le voci estreme ordinando il contrappunto attorno al principio tonale. Il rinnovamento radicale della musica barocca si trova nello sviluppo di nuove tecniche di composizione (come la fuga di Bach), riunite nell'opera.

 

Beat generation:

Movimento letterario e sociale che si sviluppò negli Stati Uniti tra il 1950 e il 1960. Nato a New York, influenzato da Céline e dal surrealisti francesi, diede una nuova vitalità alla cultura post-bellica americana. Scrittori come Ferlinghetti, Ginsberg, Kerouac, Burroughs e Corso si riunivano nella libreria City Lights di San Francisco per delle letture pubbliche, marcando il proprio rifiuto per la società del consumo attraverso un vocabolario preso in prestito dal jazz e uno stile di vita fatto di vagabondaggio e uso di allucinogeni. Chiamati beatniks per derisione, furono recuperati, seppur con numerosi malintesi, dal movimento hippy.


 

Body art:

Movimento artistico apparso in Europa alla fine degli anni '60 e diffuso in seguito in America e in Giappone. Stanchi dell'arte astratta e concettuale, gli esponenti del body art organizzavano in luoghi pubblici (soprattutto gallerie) dei gesti sacrificali per raggiungere direttamente il pubblico, autoinfliggendosi ferite e mutilazioni, utilizzando il corpo come unità di misura, stando appesi, e poi tenendo di tutto delle testimonianze fotografiche.

 

Cinetica (arte):

Movimento artistico, erede del costruttivismo degli anni 1920, che si è sviluppato negli anni 1950. Ne rappresenta una tendenza originale, legata alle nuove tecniche cinematografiche e fotografiche, che sfrutta l'elemento della luminosità, quello della meccanica elettrica e le teorie del colore elaborate da Bauhaus e Albers per mettere in questione la passività dello spettatore e sollecitare la sua partecipazione.

 

Classicismo:

Il termine indica un ideale estetico di rigore e misura che si sviluppò in tutta Europa assumendo caratteri peculiari in ogni paese, in opposizione agli eccessi retorici e stilistici barocchi.
In Italia, il classicismo diventò un'esigenza a partire dalla fine del XVII secolo, espressa fondamentalmente dal gruppo dell'Arcadia, la società fondata a Roma nel 1690. In conformità alla semplicità tradizionalmente espressa dal termine "arcadia", il gruppo si fece promotore di una semplicità nel gusto e nell'espressione, riprendendo il modello dei classici, in particolare dei poeti pastorali greci. Il principale esponente dell'Arcadia fu il poeta Pietro Metastasio, autore di numerose tragedie spesso usate come libretto all'opera.
Altri importanti autori legati al classicismo sono i poeti Giuseppe parini e Vittorio Alfieri, e, in parte, Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi.
Nella letteratura francese, questo termine indica il periodo letterario del periodo del regno di Luigi XIV, caratterizzato da una stretta osservanza di regole:
- l'imitazione dei Classici
- la chiarezza e la semplicità di espressione
- il rispetto, nel teatro, delle tre unità "aristoteliche" (tempo: non più di 24 ore; luogo: uno solo; azione: una sola, al culmine della catastrofe)
- la separazione dei generi
la cui enunciazione venne fatta tardivamente, nel 1674, da Boileau con il suo Art poétique.
Al di fuori dell'ambito letterario, il classicismo può anche indicare un atteggiamento, un tipo umano, quello che in francese prende il nome di honnête homme: moderato, attento al rispetto del buon gusto e del costume, partigiano della monarchia assoluta.
È chiaro che il classicismo, più che una vera e propria realizzazione di un gusto e di un atteggiamento, indica una tendenza, una ricerca verso l'ideale.


 

Commedia dell'arte:

Genere teatrale di origine italiana la cui nascita e il cui sviluppo è da situarsi tra la metà del XVI e la fine del XVIII secolo. L'espressione "commedia dell'arte" significa "commedia recitata da persone del mestiere" (dell'arte), quindi da professionisti che improvvisavano sulla base di un canovaccio. Si caratterizza per l'uso di maschere, ognuna l'incarnazione di un vizio o di un ridicolo umano, e di tecniche acrobatiche. Le maschere più famose sono Arlecchino, Pulcinella, Balanzone, Scaramuccia, Pantalone, Brighella, Truffaldino, Stenterello, Colombina, Isabella, Silvia.

 

Costruttivismo:

Movimento artistico d'origine russa, che prese il nome nel 1920 e si diffuse in Europa e negli Stati Uniti, caratterizzato dal connubio tra arte e sviluppo industriale. Accanto al progresso sociale successivo alla rivoluzione del 1917, il Programma del gruppo costruttivista (1920), scritto da Aleksandr Rodchenko, decreta la necessità, per l'arte, «di essere sottomessa a scopi utilitari nel nome dell' "oggettivismo"».
Nel 1921, con la NEP, tutti i movimenti avanguardisti sparirono dalla Russia e il costruttivismo si spaccò in due tendenze: l'arte di laboratorio e l'arte industriale. El Lissitzky fu uno dei rari artisti rimasto in Russia fino alla morte.
Il costruttivismo si sviluppò in Europa sotto altri nomi, grazie ai fratelli Pevsner e Gabo, che avevano lasciato l'URSS nel 1922.
Nel 1922, a Dusseldorf, si tenne il primo congresso della "fazione internazionale dei costruttivisti".
Il costruttivismo si sviluppò ulteriormente in Gran Bretagna, negli anni '50, e più tardi negli Stati Uniti.

 

Cubismo:

Movimento artistico sviluppato in Francia in tre fasi principali:
1. fase influenzata da Cézanne (1907-1909);
2. fase analitica (1910-1912);
3. fase sintetica (1913-1914).
In reazione verso la sensualità esacerbata degli espressionisti e alla visione impressionista, alcuni pittori - tra i quali soprattutto Picasso e Braque -, cercarono un nuovo modo di espressione figurativa. Il primo quadro ad essere considerato cubista è quello di Picasso, Les Demoiselles d'Avignon (1906-1907), prima ancora che il termine venga coniato, nel 1908, dopo aver visto un quadro di Braque fatto di "cubetti".
Il cubismo consiste in una scomposizione delle forme in poliedri multipli e in una riduzione dei colori a una gamma che comprende i grigi, i blu, i beige e i marroni. Esso ha come soggetti principali i ritratti e le nature morte. La scomposizione delle forme aveva lo scopo di cogliere la natura profonda del soggetto e del mondo, anche attraverso una visione più "primitiva", influenzata dall'arte africana.
La scultura cubista si sviluppò a partire da Picasso nel 1910; i primi collage apparirono nel 1912.
La prima Guerra Mondiale stroncò questo movimento che avrebbe potuto diventare una vera e propria scuola artistica; ma si possono ritrovare alcuni suoi elementi nei movimenti successivi dell'orfismo (in Francia), del vorticismo (in Inghilterra), del cubo-futurismo (in Russia), del Cavaliere blu (in Germania) e, in una certa misura, del futurismo.

 

Ermetismo:

Oltre a un tipo di scrittura poetica della fine del XIX e del XX secolo, caratterizzata da un significato "chiuso" e "difficile", alla stregua degli scritti alchimisti e del trobar clus trobadorico, l'ermetismo designa il movimento italiano attivo a Firenze tra il 1925 e il 1930 che trovò espressione nelle riviste Il Frontespizio e Campo di Marte. Rappresentato da S. Quasimodo, A. Gatto, L. Sinisgalli, M. Luzi, P. Bigongiari, ai quali si può avvicinare anche G. Ungaretti, questo movimento aveva lo scopo di liquidare l'enfasi poetica tipicamente dannunziana e il pascolismo estenuato, legandosi contemporaneamente al simbolismo francese (soprattutto di Mallarmé), per rendere all'espressione poetica la sua carica espressiva pura, libera da ogni vincolo comunicativo.

 

Espressionismo:

Movimento artistico che si sviluppa in Germania a partire dal 1905, contemporaneamente al fauvisme francese. L'espressionismo nasce dai movimenti di secessione tedeschi contro l'accademismo, il nazionalismo e il naturalismo. Esaltando i sentimenti dell'artista, la sua «ira esistenzialista selvaggia» (Nietzsche) e la sua tragica riflessione sull'universo, l'espressionismo è influenzato dall'arte di van Gogh, di Munch, dall'arte africana, ma anche, meno direttamente, dall'arte romantica e simbolista alla Goya, alla Blake, alla Friedrich.
Questo movimento si sviluppò soprattutto grazie al gruppo Die Brücke, creato nel 1905 a Dresda da quattro studenti in architettura: Fritz Bleyl, Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff e Ernst Ludwig Kirchner; in seguito si aggiunsero al gruppo: Emil Nolde, Max Pechstein, Otto Mueller, George Grosz, Otto Dix.
A differenza del fauvisme, l'espressionismo è un movimento artistico intimamente legato alle tensioni sociali contemporanee, che mette in questione i valori borghesi e le convenzioni pittoriche. La costruzione dell'opera non si basa più sulla prospettiva rinascimentale, ma sulla messa in contrasto dei colori.
Nonostante lo scioglimento del gruppo originario poco dopo il 1910, l'espressionismo rimane vivente attraverso l'opera di altri artisti, come Kandinsky, Franz Marc, Jawlensky e August Macke, che avevano gusto per i giochi di colore. Con l'affermazione dell'autonomia della pittura dal soggetto rappresentato, l'espressionismo preannuncia l'arte astratta, l'action painting e i neo-espressionisti tedeschi.
Questo movimento figurativo ha influenzato anche l'arte cinematografica, dando vita, sotto il nome di "cinema espressionista", a rappresentazioni in cui il cineasta si vuole come un visionario e si esprime attraverso numerosi giochi di luce e di scene. Analogamente, anche la poesia e il teatro vengono influenzati dall'espressionismo, attraverso il tentativo di dare espressione alle tendenze più violente della soggettività.

 

Fauvisme:

Movimento artistico sviluppatosi in Francia a partire dal 1905, il fauvisme rappresenta una vera e propria rivoluzione in campo figurativo, attraverso la rivendicazione dell'autonomia del colore rispetto al soggetto e dell'intervento delle emozioni del pittore come componente pittorica. A questo movimento appartengono artisti, perlopiù francesi e autodidatti, come Matisse, Derain, Marquet, Manguin, Vlaminck, Van Dongen, Valtat e, per certi aspetti, anche Kandinsky e Jawlensky. Questo movimento, molto vicino all'espressionismo tedesco che si sviluppa nello stesso periodo, si caratterizza per una distorsione dei volumi, per un rifiuto dei toni locali, per un utilizzazione di colori puri e in contrasto per tradurre le emozioni del pittore, per l'eliminazione dei chiaroscuri. La prospettiva, pur rimanendo, diventa "prospettiva di sentimenti" (Matisse), a causa dell'avvicinamento dei piani.
Gli artisti fauves trattano soggetti naturali, ma invece di rappresentarne, come gli impressionisti, gli elementi in movimento (luce, acqua, ecc), ne colgono gli aspetti segnati dall'uomo.

 

Futurismo:

Insieme dei movimenti artistici e letterari sviluppati in Italia e in Russia a partire dal 1909 che furono gli anticipatori del rifiuto del tradizionalismo e dell'esaltazione del modernismo.
Il futurismo italiano è nato dal tentativo di svegliare l'apatia politica e culturale del paese attraverso una "sana" aggressività verbale e culturale. I futuristi fecero l'apologia delle città, della velocità, delle macchine da corsa, delle macchine in genere. Il primo periodo del futurismo italiano, negli anni 1909-1916, ruota attorno alla figura del suo ispiratore, Boccioni; il secondo periodo, dal 1918 al 1944, si sviluppa intorno alla figura del suo massimo teorico, Marinetti, che tentò di farne l'arte ufficiale in Italia. Il Manifesto futurista redatto da Marinetti uscì nel 1909. Il movimento ebbe fin dall'inizio un grande successo anche all'estero, ma le posizioni nazionaliste e più tardi fasciste dei suoi esponenti, la loro apologia della guerra suscitarono critiche severe da parte di altri artisti, tra cui Modigliani e De Chirico. Durante la loro esposizione a Parigi nel 1912, i futuristi criticarono il cubismo, che interpretarono come una forma nascosta di accademismo, ma ne presero comunque alcuni principi formali, come quello relativo all'interpenetrazione dei piani e della simultaneità.
Il futurismo russo nasce nel 1913 quando Malevitch, a Mosca, chiamò i propri quadri "cubo-futuristi". I pittori dell'epoca, la maggior parte di ascendenza modesta e contadina, furono attratti dalle teorie futuristiche, soprattutto nella sua dimensione sociale e nel suo rifiuto dell'eredità rinascimentale. Il futurismo russo si distingue nettamente da quello italiano per il suo rifiuto della metafisica, la sua totale adesione al marxismo e la sua visione poetica della macchina. Il futurismo russo si sviluppò anche in campo letterario dal 1910 al 1920, con uno spirito anarchico che rifiutava la cultura borghese e preannunciava una "rivoluzione" linguistica.

 

Generazione persa:

Nome dato agli scrittori americani degli anni 20 e 30 che si sono schierati contro i valori del periodo pre-bellico. È Gertrude Stein che ha detto «Voialtri giovani che avete fatto la guerra, siete tutti una generazione persa». Tra questi scrittori abbiamo Djuna Barnes, Ezra Pound, Heminguay, Fitzgerald, John Dos Passos.

 

Georgiani:

Scuola letteraria che raggruppava i poeti inglesi degli anni 1910 per i quali erano fondamentali le considerazioni formali: il parnassiano J. E. Flecker, John Freeman, Lascelles Abercrombie, Walter De La Mare, W. H. Davies, Alfred Noyes e John Masefield.

 

Gotico:

Gusto artistico sviluppato nell'Occidente cristiano a partire dalla seconda metà del XII secolo fino all'inizio del XVI° secolo. Originariamente il termine "gotico" designava tutto il periodo medioevale, con una connotazione nettamente negativa, equivalente a "oscuro", "irrazionale", "cristiano" (nella peggiore interpretazione). A partire dal 1820 si ebbe una rivalutazione di certi canoni estetici che vengono chiamati "gotici", e il termine prese una connotazione positiva. Questo movimento, detto in inglese Gothic revival proprio per sottolineare il ritorno ad un'estetica passata, ebbe maggiore sviluppo in Inghilterra, anche se influenzò un po' tutta l'Europa e l'America.
La prima opera letteraria considerata a tutti gli effetti "gotica" è Il Castello di Otranto, racconto scritto nel 1765 da Horace Walpole, la cui casa, Strawberry Hill, per la sua eccentricità si può considerare una delle prime costruzioni interamente ricostruite sullo stile rococò. Capolavori della letteratura gotica che hanno segnato l'immaginario collettivo creando figure mitiche tutt'ora utilizzate nella produzione letteraria e cinematografica sono il Frankeinstein di Mary Shelley, Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde di R. L. Stevenson, l'opera di Lewis e della Reeve.
La letteratura gotica è spesso stata considerata una letteratura di massa per il suo uso di elementi volgari e di puro effetto, per la presenza costante di stereotipi umani e di situazioni al limite della credibilità, per la previdibilità del canovaccio e per il profondo manicheismo che regge la struttura dei personaggi. Tuttavia essa ha influenzato numerosi scrittori dell'epoca e successivi e dato vita a generi nuovi, perché capace di veicolare profondi sostrati di significato con temi tratti dall'inconscio, le angosce dell'uomo di fronte all'industrializzazione, la soggettività della memoria e il tempo, i problemi del rapporto con l'altro (tema del doppio, della follia, ecc).

 

Iperrealismo:

Movimento artistico apparso negli Stati Uniti verso il 1960 con il nome di photographic realism o superrealism. Alla stregua della pop-art, i quadri iperrealisti, caratterizzati da colori saturi e brillanti, imitano la tecnica dei grossi piani fotografici o dei reportage neutri, che non tengono conto delle sfumature psicologiche delle personalità. I ritratti, fotografati dagli atessi artisti o presi da riviste, hanno spesso un aspetto freddo, morboso (vedi Chuck Close, Don Eddy, Richard Estes). Aderendo quasi del tutto al reale, ma contemporaneamente manipolando qualche dettaglio, gli iperrealisti portano lo spettatore a riflettere sulla stessa nozione del reale.

 

Imagismo:

Termine che raggruppa alcuni poeti inglesi e americani il cui programma, formulato da Ezra Pound nel 1912, si prefiggeva di avvicinare la poesia alla scultura e a privilegiare la forza delle immagini rispetto alla musicalità pura dei versi. I fondatori del gruppo furono Richard Aldington, Hilda Doolittle e F. S. Flint. Quando, nel 1914, Ezra Pound si volse al vorticismo, fu Amy Lowell a diventare capogruppo, facendo, tra le altre cose, anche pubblicare quattro antologie di poesie imagiste (Some Imagists) tra il 1914 e il 1917.

 

Impressionismo:

Movimento artistico nato in Francia a partire dagli anni 1860-1865. A seguito delle ricerche di Turner, degli acquarellisti inglesi, dei pittori della scuola di Babizon, di Corot e di Courbet, un gruppo di pittori dell'Accademia svizzera, desiderando sfuggire alle regole imposte dalla pittura di bottega e dal "Salon", unico possibile riconoscimento ufficiale, decisero di dare una visione della natura secondo criteri propri. Prendendo esempio da Manet, il cui quadro Déjeuner sur l'herbe fece scandalo, Monet, Pissarro, Sisley si opposero alle norme ufficiali e assieme ad una ventina di artisti (tra cui Renoir, Cézanne, Guillaumin, Degas) formarono una "Società Anonima" che espose 165 tele nel 1874 nell'antica bottega di Nadar, a Parigi. Queste opere provocarono l'ilarità del pubblico, che le considero come incompiute. Il giornalista Louis Leroy, ispirandosi al quadro di Monet Impression, Soleil levant (1872) chiamo "impressionista" quest'arte.
Nonostante la loro grande diversità, questi pittori trassero dalla natura i loro soggetti (l'acqua, i fiori, le nuvole), rispettando la loro verità e cogliendone i cambiamenti a seconda della luce. Il soggetto veniva rappresentato come un insieme di colori toccati da luci diverse, senza alcun effetto di massa, ricostruibili dall'occhio dello spettatore. Gli impressionisti eliminarono gli artifici dei bordi, dei chiaro-scuri e della perspettiva lineare, a favore della visione soggettiva dell'artista e dell'autonomia dell'opera d'arte: regole che diventeranno principi fondamentali nell'opera di Cézanne e in quasi tutta l'arte del XX secolo. Il chimico Chevreul e il pittore Seurat sistematizzarono le intuizioni degli impressionisti. Nondimeno, in generale il gruppo degli impressionisti fu denigrato e incompreso alla sua nascita, e vide gran parte dei suoi esponenti morire senza riconoscimenti ufficiali.

 

Land art:

Movimento artistico che si è sviluppato intorno al 1967 negli Stati Uniti con Robert Smithson, Dennis Oppenheim, Christo, Hamish Fulton, Walter De Maria, in Gran Bretagna con Barry Flanagan, Richard Long, e in Germania con Reinhard Mucha e Klaus Rinke. Fu un movimento particolare che necessitava di enormi distese e di notevoli finanziamenti, per cui si sviluppò soprattutto in America, solo appena in Francia e Russia. La teoria di base del land art prevede la rivalutazione di luoghi che hanno perso ogni significato simbolico e religioso, attraverso la riscoperta della memoria, del passato atemporale, di posti scelti per la loro natura selvaggia, segnandoli con pietre, con tracce sulla neve, con strisce sul terreno.

 

Marinismo:

Movimento letterario italiano che si sviluppò tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, sull'insegnamento di Giambattista Marino, o Giovan Battista Marino (1569-1625), all'interno del clima culturale europeo dominato dal barocco. Il campo letterario prediletto era la poesia, che doveva suscitare ammirazione e meraviglia per piacere al pubblico dell'epoca; perciò il marinismo si caratterizza per il richiamo ad un sensualismo capace di effetti singolari, per l'uso frequente di accostamenti inattesi e giochi di parole, per un notevole virtuosismo poetico e per l'uso sovrabbondante di figure retoriche quali la metafora, l'antitesi, l'allitterazione e l'iperbole.

 

Manierismo:

Movimento artistico italiano nato all'inizio del XVI secolo, che riflette le delusioni politiche e religiose che affligono l'Italia in quel periodo (sacco di Roma del 1527, presenza spagnola, progresso della riforma). Influenzati dalla "maniera" dei grandi maestri del Rinascimento (Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello), i manieristi prediligono l'eleganza raffinata delle forme, il gusto dell'esagerazione e la ricerca di effetti di stile che talvolta rasentano l'affettazione o il paradosso. Gli iniziatori del manierismo furono Rosso Fiorentino, Jules Romain, il Parmigianino e il Pontormo i quali, rompendo con i canoni classici del Rinascimento, svilupparono uno stile dove la sinuosità delle linee, la lunghezza dei corpi e la scelta dei colori sfuggono ad una rappresentazione veritiera della realtà. Il loro insegnamento fu seguito da pittori come Daniele da Volterra, Salviati, Vasari o Bronzino. A partire dalla metà del XVI secolo, lo stile manierista trovò adepti in tutta Europa, ma principalmente in Francia, nei Paesi Bassi e a Praga.
In architettura, il manierismo si caratterizza per una ricerca dei contrasti, del pittoresco, e per la combinazione di materiali grezzi e lavorati. Il capolavoro manierita architetturale è il Palazzo del Tè di Mantova, ma si possono ricordare anche la Villa d'Este di Tivoli, la Villa Pia di Pio IV del Vaticano e, di Firenze, l'opera di Bartolomeo Ammannati al Palazzo Pitti e quella di Vasari agli Uffizi.
La scultura manierista trova la sua migliore espressione con Benvenuto Cellini, Giambologna, Alonso Berruguete, Hubert Gerhardt, Adrien De Vries.

 

Muckrakers:

Movimento letterario americano dell'inizio del XX secolo che comprende scrittori e giornalisti come Stephen Crane, Jack London, Frank Norris e Upton Sinclair. Il termine deriva da un'espressione di Th. Roosevelt. Il gruppo aveva come scopo la denuncia degli abusi del mercato e la corruzione politica. Gli storici sono d'accordo nell'affermare che se non fosse stato per l'impegno dei muckrakers il movimento Progressista americano non avrebbe ricevuto il supporto popolare necessario all'attuazione di importanti riforme.


 

Naïf:

Si chiamano "pittori naïf" quegli artisti che, praticando un'arte considerata poco istruita, al di fuori delle grandi correnti culturali e artistiche, ottengono nondimento un riconoscimento ufficiale o da parte di amatori illuminati. Questo processo di rivalutazione cominciò quando Redon, Gauguin, Jarry o Picasso espressero la loro stima per le opere di Douanier Rousseau e, dal 1928, si estese grazie all'influenza del critico d'arte W. Uhde. Di provenienza generalmente modesta, i naïf hanno raramente ricevuto una formazione artistica: il loro stile, assolutamente individuale, è intriso di tradizioni locali. I temi dominanti sono legati alla vita quotidiana (urbana, campagnola o operaia), ai sogni coscienti o inconsci, con una tendenza alla semplificazione delle forme e alla vivacità dei colori.

 

Naturalismo:

Teoria letteraria della fine del XIX secolo associata allo scrittore francese Emile Zola (di origine italiana), che trova origine nel realismo, con l'espressione di Balzac, Flaubert o Taine: "romanzieri naturalisti". È comunque Zola, assieme a scrittori come P. Alexis, H. Céard, L. Hennique, J.-K. Huysmans e G. de Maupassant (nelle Soirées de Médan), che ne fissò i principi teorici attraverso articoli riuniti in 5 volumi (Les Romanciers naturalistes, Le Naturalisme au théâtre, Documents littéraires, Une Campagne e soprattutto, nel 1888, Le Roman expérimental). La prima opera veramente naturalista è il romanzo di Zola Thérèse Raquin, pubblicato nel 1867, che si appoggia alle teorie positivistiche di Taine, sui lavori di Darwin e di Claude Bernard. Oltre a voler rappresentare la vita reale, come il Realismo, il Naturalismo pretende di spiegarne i meccanismi insieme biologici e sociali, attraverso l'individuazione e la rappresentazione di leggi scientifiche. L'opera la più completa del naturalismo è senz'altro il ciclo romanzesco dei Rougon-Macquart di Zola, che rappresenta la storia naturale e sociale di una famiglia sotto il Secondo Impero, e i cui romanzi più celebri sono Germinal (Germinale) e l'Assommoir (L'Ammazzatoio).
È tuttavia difficile parlare del naturalismo come di un movimento unitario e ben definito, perché gli stessi scrittori che partecipavano alle serate di Médan, insieme a Zola, furono scrittori molto lontani dallo spirito dello stesso Zola: Huysmans evolvendo verso il decadentismo, Maupassant dedicandosi ai contes anche fantastici. D'altra parte scrittori come Daudet, che per molti aspetti si possono dire naturalisti, non appartennero mai al gruppo di Médan. Il teatro naturalista, inoltre, non ebbe mai un gran successo nonostante il lavoro del regista A. Antoine.
L'influenza del naturalismo fu molto grande all'estero. Nonostante i suoi eccessi, esso permise alla cultura del XIX secolo di staccarsi da un tardo romanticismo. In particolare, il naturalismo francese influenzò il verismo italiano (vedi l'opera di G. Verga).

 

Neoclassicismo:

Movimento artistico nato in reazione agli eccessi dello stile rococò nella seconda metà del XVIII secolo. Il manifesto pittorico del neoclassicismo è rappresentato dalla tela Il Giuramento degli Orazi di David (1784), che esprime il passaggio dalla mentalità brillante e leggera del XVIII secolo alla morale austera del periodo rivoluzionario. Il neoclassicismo riprende i temi e lo stile dell'arte antica greco-romana, riscoperta con gli scavi di Pompei ed Ercolano e con gli studi di Winckelmann. In Francia, la pittura è dominata da figure come David, Ingres, Gros, François Gérard, Girodet-Trioson, Pierre-Paul Prud'hon. Nella scultura, il movimento trova la sua più pura espressione con il danese Bertel Thorvaldsen e l'italiano Antonio Canova. L'architettura neoclassica sviluppò uno stile monumentale a partire dal vocabolario dell'antichità, che fu utilizzato pure nell'opera rivoluzionaria utopica e futuristica di Claude Nicolas Ledoux e Étienne Louis Boullée.

 

Neoplasticismo:

Tendenza e teoria artistica sviluppata nei Paesi Bassi dal gruppo della rivista De Stijl (Lo Stile), tra i quali Piet Mondrian, che a partire dal 1912 è stato il rappresentante più estremista della razionalizzazione delle tendenze artistiche verso l'astrazione tipiche dell'inizio del XX secolo. Nel 1920 enunciò le regole del Neo-plasticismo, che condannano qualsiasi tipo di soggettività, dinamismo e profondità nell'arte. A dispetto delle emozioni suscitate dalla natura sul pittore, il neoplasticismo esige una divisione della tela in più piani separati e rigorosamente astratti e geometrici, fondati sull'ortogonalità delle linee e sull'impiego di colori puri e fondamentali, come il giallo, il blu, il rosso, legati a colori neutri, come il nero, il grigio, il bianco. La teoria di fondo del neoplasticismo è un tentativo di rappresentare l'espressione dell'universale nell'uomo, nel pittore, che diventa così un uomo nuovo, un intellettuale cosciente e in rapporto simbiotico con il mondo delle macchine.

 

Oggettivisti:

Gruppo di poeti americani apparso all'inizio degli anni 1930, che comprendeva Charles Reznikoff, Carl Rakosi, Louis Zukofsky e George Oppen. La poesia degli oggettivisti è influenzata dalle figure di William Carlos Williams e Ezra Pound, e si esprime cercando di trascrivere oggettivamente la realtà fattuale, senza commenti da parte del poeta. L'unica pubblicazione di questo gruppo fu un'antologia collettiva (An "Objectivist" Anthology) pubblicata nel 1932, a seguito della quale ognuno prese una via diversa e autonoma. Nonostante la breve esistenza del gruppo, numerosi poeti successivi furono in qualche modo influenzati dalla poesia oggettivista.

 

Occidentalisti:

Movimento letterario russo dell'inizio del XIX secolo di cui i maggiori esponenti (Bielinski, Herzen, Tchaadaïev, Tourgueniev) prendevano l'Occidente come modello da imitare per favorire l'evoluzione della Russia, opponendosi in questo agli slavofili.

 

Orfici (poemi):

Nome dato a una letteratura apocrifa che deriva dalla figura di Orfeo, comprendente opere di forme e periodi vari. Le più antiche datano del VI secolo e sono essenzialmente i resti di opere teogoniche attribuite all'aeda mitica o interpolate ai poemi omerici ed esiodici, probabilmente dovuti ad autori come Onomacrito di Atene e Perecido di Scyros. Le opere orfiche anteriori comprendono 88 inni del I e del II secolo, cantati nei misteri orfici, gli Argonauti e le Lithica, poemi filosofici del IV secolo.

 

Pop-art:

Nome derivato dall'abbreviazione dell'inglese "popular art" (arte popolare), che fu coniato da Lawrence Alloway nel 1950 quando due suoi amici pittori (Richard Hamilton e Eduardo Paolozzi) espressero la necessità di creare un tipo di arte commerciale, in opposizione all'ermetismo dell'arte astratta. Sviluppata negli anni 1950-1970 in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone, la pop-art propone l'oggetto nella sua matericità e non soltanto nella sua rappresentazione, il fatto quotidiano crudo e non rielaborato, utilizzando le tecniche grafiche della pubblicità (colori sgargianti, schematizzazione della figura umana per veicolare il prodotto, richiami erotici). Gli esponenti più celebri della pop-art sono Andy Warhol, James Rosenquist, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Tom Wesselmann, Richard Hamilton, Allen Jones, Eduardo Paolozzi e Martial Raysse.

 

Preziosismo:

Fenomeno insieme sociale, morale e letterario, che si è sviluppato nella prima metà del XVII secolo. Secondo alcuni critici si tratta di una corrente letteraria europea che associa l'eufuismo inglese, il marinismo italiano e il gongorismo spagnolo alla preziosità francese. In senso stretto, esso rappresenta una tendenza essenzialmente francese che si è sviluppata a Parigi tra la "Chambre bleue" dell'hôtel de Rambouillet (1620-1648) e il salotto di Melle de Scudéry (1653-1661). Se è vero che questo fenomeno è legato agli eccessi dello stile barocco e alla virtuosismo stilistico vicino al gioco frivolo e mondano (vedi i giochi di società inventati da Voiture), il preziosismo resta comunque l'espressione aristocratica di una purezza verbale il cui valore principale è lo spirito brillante. È in Clélie (1654-1660) che si trova la Carte de tendre in cui si enunciano i valori morali di questa corrente: la donna non deve più essere asservita alle regole del matrimonio, e deve liberare la propria autonomia. La "moda" preziosa fu duramente ridicolizzata nell'opera teatrale di Molière, ma lasciò una traccia durevole nella letteratura francese, in particolare nelle opere di Mme de La Fayette.

 

Preraffaellismo:

Movimento artistico nato in Gran Bretagna nella metà del XIX secolo in reazione all'artificio della pittura accademica. Promuovendo un ritorno allo stile realista e a tematiche moralizzanti, William Holman Hunt, John Everett Millais e Dante Gabriele Rossetti fondarono la Confraternita Preraffaellita nel 1848 prendendo come modelli i primitivi italiani anteriori a Raffaello. Proibito a partire dal 1851 da Ruskin, il prearaffaellismo conta numerosi adepti. Nel 1850 Rossetti lasciò il gruppo per evolvere verso un lirismo idealista che si legava ad un Medio Evo mitico e annuciava la pittura simbolista; fu presto raggiunto da William Morris e Edward Burne. Paradossalmente, il terrmine "preraffaellismo" designa oggi l'opera di questi tre artisti piuttosto che la Confraternita del 1848.

 

Purismo:

Movimento artistico nato nel 1918 da Charles-Edouard Jeanneret, detto successivamente Le Corbusier, e Amédée Ozenfant. I principi del purismo sono esposti nel libro Après le cubisme (Dopo il cubismo) del 1918: seguendo la strada di Cézanne e del cubismo, cercarono di depurare il linguaggio pittorico mettendo in valore l'aspetto puramente plastico dell'arte, a detrimento dell'anedotto descrittivo, rappresentando una gamma di oggetti standard (bottiglie, bicchieri, pipe, strumenti musicali). Desiderosi di rinnovare i principi del cubismo, che secondo loro era degenrato nell'arte decorativa, i puristi non procedevano ad una frammentazione degli oggetti, ma ne definivano la struttura sintetica e invariante, trattandola con colori chiari e neuri secondo la tecnica di disegno utilizzata nell'industria e nella pittura sui muri.

 

Realismo:

Tendenza artistica e letteraria francese sviluppata tra il 1850 e il 1885, dove scultori, pittori e scrittori si staccarono dalla corrente romantica desiderando dare del mondo una visione più reale, non-parziale e non-idealistica. Il pittore Courbet, vedendosi rifiutare due tele (Un enterrement à Ornans, 1849; L'Atelier du peintre, 1855) all'Esposizione universale del 1855, organizzò una propria esposizione intitolata Realismo, dove si faceva promotore di un'aderenza al reale. Da questo punto di vista, nessun soggetto poteva essere considerato triviale per cui l'arte realista doveva rappresentare la vita quotidiana del popolo. I primi esponenti della corrente realista furono i pittori Daumier, Millet, Théodore Rousseau e i pittori della scuola di Barbizon.
In letteratura, i teorici dell'arte realista furono Duranty e Champfleury, accompagnati da scrittori come Daudet, Feydeau. Ma prima di loro, Balzac, con la sua enorme produzione della Comédie Humaine, e in particolare nella sua prefazione all'opera (1842) aveva aperto la strada al realismo, ponendo per tutte le opere la necessità di una documentazione oggettiva. Personaggi come Proudhon, Baudelaire, Corot o Daumier frequentarono l'ambiente realista.
Mentre si processavano Flaubert e Baudelaire per la presenza, nelle loro opere, di elementi considerati troppo crudi, il realismo si estendeva anche al teatro con l'opera di Alexandre Dumas fils.

 

Realismo magico:

Movimento artistico apparso negli anni 1930 rappresentante una via di mezzo tra il surrealismo e il ritorno al realismo. Ispirato alla pittura di Giorgio De Chirico, il realismo magico è uno stile che vuole dare della realtà una descrizione meticolosa, ma resa "strana" dalla presenza di oggetti e situazioni insolite, che escludono però i riferimenti sessuali tipici del surrealismo.
Una seconda ondata di realismo magico si ritrova intorno agli anni 1960 principalmente nella letteratura Latino-Americana e di cui l'esponente più celebre è lo scrittore colombiano Gabriel Garcìa Marquez, il cui capolavoro è Cent'anni di solitudine (1967). Al di fuori della tradizione Latino-Americana, anche Italo Calvino e Salman Rushdie si possono legare, per certi aspetti, al realismo magico.

 

Realismo socialista:

Dottrina artistica e letteraria diventata ufficiale nell'Unione Sovietica nel 1934. A seguito dell'effervescenza artistica dovuta alla rivoluziona del 1917, intorno al 1922 si assistette ad una regressione verso il realismo, con la nomina di Stalin come segretario generale del Partito Comunista sovietico. L'Associazione degli artisti russi rivoluzionari, fondata nel maggio 1922, sostenne il realismo contro le avanguardie. Il movimento del Proletkult si espanse notevolmente, e gli artisti innovatori, come Chagall e Kandinsky, si esiliarono oppure rinunciarono alla propria autonomia (Malevitch, Maïakosvki, Tatlin). Nel 1934, durante il primo Congresso degli scrittori sovietici, Jdanov impose il realismo socialista, ormai l'unica arte considerata ufficiale: gli artisti, attraverso la loro opera, dovevano contribuire alla costituzione dello stato socialista ed essere comprensibili per tutti. I soggetti pittorici dovevano essere la vita contadina o operaia.
A partire dal 1955, la destalinizzazione portò a una sitiazione di confusione, ma il realismo socialista si mantenne attraverso l'opera di Sarian, Konchalovski, S. Guerassimov, D. Jilinsky e A. Laktionov.
Con la guerra fredda e l'espansione del comunismo nel mondo, il realismo socialista influenzò anche artisti di nazionalità varie e, in particolare in Europa, assunze la froma di un'arte "impegnata". Ma è in Cina che ebbe la maggiore influenza, anche grazie all'opera teorica di Mao intitolata Discorso sull'arte e la letteratura, del 1942. Paradossalmente, i manifesti maoisti ebbero in seguito una qualche influenza sull'arte americana del pop-art.


 

Romanico:

Insieme delle forme artistiche che si sono sviluppate nell'Occidente cristiano tra il X e il XII secolo, quando apparve lo stile gotico. Attestato nel XIX secolo, l'espressione "arte romanica" implicava, almeno in un primo momento, una forma particolare di arte gotica. Nonostante la base culturale legata alla Chiesa romana, il romanico si esprime in una grande varietà di stili diversi a seconda della regione in cui si è sviluppato.
L'architettura religiosa prediligeva il piano basilicale. La grande novità di quest'arte è l'inserimento generalizzato della volta. In età avanzata, le costruzioni si caratterizzano per la vastità degli edifici. A seguito del pellegrinaggio a San Jacopo di Compostela si espanse un nuovo tipo di chiesa, per far fronte al numero sempre crescente dei pellegrini; così, a supporto della volta, si aggiunse l'uso di colonne. Esteriormente, le costruzioni si alzarono sempre più fino a raggiungere i due o tre piani. Le abbazie parteciparono attivamente alla costituzione del nuovo stile, soprattutto nello sviluppo della monumentalità e della ricchezza decorativa. Le arti decorative si ispirarono ai modelli greco-romano, carolingio, bizantino, arabo, barbaro e celtico. Le opere, a scopo didattico, attingevano dirattamente dalla Bibbia e dall'agiografia (vita dei santi) i loro soggetti. In età avanzata, la scultura diventò, da semplice ornamento, un vero e proprio elemento fondamentale, invadendo le gallerie dei chiostri e i portoni. Lo scultore romanico non si prefiggeva nessun realismo, ma l'armonizzazione e il completamento tra l'opera architetturale da un lato e la scultura dall'altro. Scultura e pittura sono, per tutto il periodo romanico, pregni di valore simbolico e allegorico, affinché lo spettatore potesse cogliere immediatamente il messaggio etico e religioso veicolato dall'arte.

 

Romanticismo:

Movimento culturale e artistico apparso innanzitutto in Germania e Gran Bretagna, poi espanso in tutta Europa tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. A grandi linee, il romanticismo si caratterizza per un cambiamento nella sensibilità, una rottura rispetto al Classicismo e al razionalismo, un maggior accento all'individualità dell'uomo.
In letteratura, il movimento romantico comincia con il gruppo tedesco dello Sturm und Drang (Tempesta e Assalto) degli anni 1770 (tra cui Goethe, Schiller, Bürger, Heinse, Jung, Lenz, Miller, F. Müller, Schubart) che, influenzato dal preromantico J.-J. Rousseau, opposero al razionalismo illumistico le esigenze della sensibilità, le leggi di una natura idealizzata in cui l'uomo trovi il proprio posto e l'originalità del "genio" artistico, che si esprime al di fuori di ogni normativa estetica. L'idea fondamentale al romanticismo è la netta opposizione tra l'individuo e il sistema morale e religioso, per cui il singolo, sia esso un "sognatore solitario" o un egocentrista tormentato da colpe, è una coscienza che rifiuta il resto del mondo. L'artista, rifiutato il mondo industriale nascente e per certi aspetti preoccupante, diventa un uomo dotato di capacità che lo distinguono dal resto dell'umanità, e perciò stesso si presenta spesso come un vate, portatore di una missione verso i propri contemporanei.
Il romanticismo assunse forme diverse nei vari paesi. In Inghilterra, scrittori come Wordworth, Coleridge, Blake, Burns, Keats, Shelley e Byron cercarono, con la loro poesia, di ritrovare il senso profondo e autentico delle cose, accompagnando la propria esperienza scritturale all'analisi onirica e a un interesse per l'occultismo e l'irrazionale. In generale si cercò di recuperare le forme poetiche tradizionali antiche (ballate popolari, culto per il presunto bardo celtico Ossian) e le radici della storia nazionale (è all'interno di questo contesto che nasce il romanzo storico di Walter Scott). In Germania, tutti gli scrittori si dedicarono, chi più chi meno, al recupero della tradizioni nazionali; i poeti, in particolare, cercarono di riscoprire la poesia popolare di ogni cultura. Dopo la generazione di Schiller e Goethe, i due grandi maestri del romanticismo tedesco sono Hölderlin e J. P. Ritcher. In Francia, l'avvento del gusto romantico rappresentò una vera e propria rivoluzione culturale, con una lotta aperta tra i sostenitori della nuova sensibilità e i conservatori, fermi nelle loro posizioni rigidamente classiche. Solo intorno al 1820, con l'opera di Lamartine, Hugo, Vigny, Mérimée, Balzac e Stendhal, in campo sia poetico che romanzesco e teatrale, si delineò il movimento romantico, meno nazionalistico che all'estero ma più direttamente in contrasto con la mentalità illuministica. In Italia, il romanticismo assunse connotati più politici e storici (vedi l'opera di A. Manzoni, e in particolare I promessi sposi), anche se qui il movimento ebbe un'influenza e una produzione minore, riscontrabile solo in alcuni aspetti negli scrittori dell'epoca.
Nell'arte figurativa il romanticismo fu soprattutto l'espressione individuale dell'artista (in opposizione alle regole dell'arte classica, che si voleva universale) attraverso colori e movimento. I capolavori pittorici sono rappresentati dall'opera di Delacroix, Géricault, Goya, C. D. Friedrich, Füssli, Turner e Constable. L'artista romantico può essere di due tipi: o un uomo impegnato politicamente nelle problematiche del proprio tempo, che utilizza la propria arte per esprimere un disagio sociale e suscitare sentimenti ed emozioni, oppure un uomo angosciato, melanconico o in rivolta, nostalgico dei tempi andati, che attraverso l'immaginazione esprime le proprie visioni meditative o oniriche. Rivalutando la natura e la simbiosi che con essa ha l'uomo, il paesaggio assunse un ruolo di primo piano nella pittura, diventando il luogo privilegiato per esprimere i sentimenti e le emozioni del pittore.
In campo musicale, il romanticismo si caratterizza per l'individualità dell'artista e la sua libera ispirazione, l'amore per la natura (e quindi la rielaborazione musicale di suoni naturali), l'abbandono della forma classica e lo sviluppo dello svolgimento, l'esagerazione sentimentale. Le scuole italiana, francese e tedesca hanno sviluppato tendenze proprie. In Italia, fin dall'inizio vi fu il trionfo dell'opera italiana con artisti come Spontini, Rossini, Donizetti e Bellini. In Francia, alcuni compositori si diedero all'opera comica (Lesueur, Cherubini, Boieldieu) o storica. In Germania, in opposizione all'opera italiana sorse una nuova scuola di sinfinisti e melodisti (Shubert, Mendelssohn); le ultime opere di Beethoven coincisero con la nascita a Dresda dell'opera romantica tedesca. La scena del periodo di massima fioritura della musica romantica in Europa fu dominata, in Italia, dall'imponente figura di Giuseppe Verdi, in Francia, da Berlioz e Chopin, in Germania, da Schumann, Liszt e Wagner.


 

Slavofili:

Movimento letterario russo degli anni 1840-1860 i cui esponenti principali (Khomiakov e Aksakov) volevano che la Russia seguisse una propria evoluzione nazionale, senza rifarsi al modello occidentale. Si opponevano, in questo, agli occidentalisti.

 

Suprematismo:

Movimento artistico creato nel 1915 in Russia da Malevitch, che propone un'arte radicalmente non figurativa, un mondo "senza oggetti". La prima manifestazione del movimento ebbe luogo nel 1915 durante "l'Ultima Esposizione futurista. 0,10". In seguito a una discussion con Tatlin, Malevitch e il suo gruppo (Pougny, Klioune, Rozanova) esposero in una sala a parte, pubblicando il Manifesto suprematista. L'opera-chiave dell'esposizione era il Quadrangolo o Quadrato nero su fondo bianco di Malevitch, che riprendeva l'idea del quadrato nero, «embrione di tutti i possibili». A partire dal 1916 il gruppo si sviluppò passando dal suprematismo statico al suprematismo dinamico, moltiplicando gli elementi del quadro aggiungendo alle forme angolari tutta una serie di forme curve. La rivoluzione del 1917 impedì la pubblicazione della rivista Supremus, che doveva sintetizzare l'attività del gruppo, e, nel 1919, Malevitch dichiarò morto il movimento. Nonostante questo, nel 1920 i suprematisti continuarono a mantenere un ruolo di primo piano nella cultura russa, parallelamente e in opposizione al costruttivismo.

 

Surrealismo:

Movimento letterario e artistico del XX secolo che si espresse nel campo della letteratura, della pittura, della scultura, della fotografia e del cinema, basandosi su un discorso teorico fondato sulla psicanalisi freudiana e lo spirito rivoluzionario della sinistra politica. Il movimento è intimamente legato alla vita del suo fondatore, il francese André Breton. Il primo Manifesto Surrealista data del 1924, quando il gruppo consisteva di artisti come Aragon, Artaud, Desnos, Eluard, Ernst, Soupault; esso sanciva la necessità, per l'uomo, di liberarsi dalle costrizioni della realtà materiale e superficiale per accedere «alla realtà superiore di alcune forme d'associazione, all'onnipotenza del mondo onirico, al gioco disinteressato del pensiero». L'adesione di alcuni esponenti del surrealismo al Partito Comunista causò una rottura interna al gruppo, che si riformò intorno ad un Secondo Manifesto Surrealista nel 1929 con altri artisti, tra cui anche il pittore Salvador Dalì.
In campo letterario, il surrealismo si caratterizza per il tentativo ragionato di operare uno "sregolamento di tutti i sensi", secondo la formula di Rimbaud, per accedere al pensiero liberato dalle costrizioni della razionalità e dell'autocensura. È in questo senso che va interpretata la scrittura automatica, mezzo con il quale è stata scritta la prima raccolta poetica surrealista, Les Champs Magnétiques (I Campi Magnetici), sotto diretta dettatura dell'inconscio.
Oltre a essere caratterizzato per una ricerca dell'insolito (di quello che Breton chiava il "caso oggettivo"), per il metodo della paranoia critica di Dalì, per l'attenzione rivolta al mondo onirico e inconscio, per tutto ciò che ha a che vedere con la dimensione metafisica (vedi i quadri di De Chirico), il surrealismo è pieno di opere umoristiche, ironiche, che rappresentano le cose e il mondo da un punto di vista insolito e spesso divertente (vedi le pitture e i collage di Ernst, Mirò, Magritte, Delvaux, Tanguy, Bellmer, le sculture di Giacometti).

 

Simbolismo:

Movimento prima poetico, poi letterario e artistico della fine del XIX secolo, che coinvolse principalmente artisti francesi e nacque in reazione all'estetica realista, troppo descrittiva, e a quella naturalistica, troppo scientifica. Influenzati dall'opera di alcuni artisti tedeschi e soprattutto da quella americana di Edgar Allan Poe, i simbolisti concepirono la poesia come un mezzo di conoscenza intuitivo e una esperienza dell'assoluto. Il poeta rappresenta l'uomo che ha il dono di cogliere le corrispondenze (vedi Baudelaire) che svegliano in lui la coscienza dell'analogia universale, per cui dietro le apparenze riesce a vedere l'unità del tutto.
In Francia, il movimento nacque e si sviluppò a partire dal 1875 con Verlaine, Rimbaud, Mallarmé, Huysmans e Villiers de L'Isle-Adam. Del 1886, anno chiave del simbolismo, sono la pubblicazione delle opere di Rimbaud (a cura di Verlaine), l'Avant-dire di Mallarmé e il Manifesto del Simbolismo di Moréas. Le numerose riviste dell'epoca, e il ricercato legame tra poesia e musica, furono due elementi che permisero al simbolismo di staccarsi dal clima decadente che si respirava in tutta Europa alla fine del secolo.
Numerosi artisti e scrittori stranieri si interessarono al simbolismo francese, in particolare in Gran Bretagna (T. S. Eliot, Yeats, Pound, Joyce e V. Woolf) e in Russia (Blok, Ivanov, Brioussov, Bély, Balmont), e nonostante la fine definitiva del movimento nel 1912, esso continua ad influenzare in modo sorprendente tutta la poesia del XX secolo, ancora oggi, nel mondo intero.
In pittura il simbolismo si caratterizza per la sua opposizione al verismo accademico o sociale, al naturalismo e all'impressionismo. I pittori sono degli intellettuali che trasportano sulla tela le visioni oniriche del loro inconscio, inframezzate da temi presi dai grandi miti o dalle opere letterarie dell'epoca. Il simbolismo ebbe un'enorme fortuna all'estero in campo figurativo.

 

Verismo:

Versione italiana del naturalismo, il cui maggiore esponente fu Giovanni Verga. La prefazione del suo romanzo I Malavoglia, del 1881, costituisce in un certo senso il manifesto del movimento verista, di cui Luigi Capuana si fece il teorico. Movimento principalmente letterario, il verismo voleva dare, attraverso il resoconto di avvenimenti anche domestici, uno scorcio della realtà sociale dell'epoca e dei suoi problemi economici e politici. In particolare Verga, nei romanzi che avrebbero dovuto costituire il ciclo (mai portato a termine) dei Vinti, si proponeva di mostrare come le condizioni materiali di esistenza possano influenzare gli uomini.
Il verismo influenzò anche il campo musicale, raggruppando estetiche svariate che vanno dal verismo puro della Cavalleria rusticana (Mascagni, 1890), basato su una novella di Verga, all'opera di Leoncavallo, al teatro pucciniano.


 

 

Bibliografia:
Petit Robert des Noms Propres, Paris, 1998
www.encyclopedia.com
encarta.msn.com

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