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• Andrea Biggi e la Mediterraneità:
nasce un blog interattivo dove più autori possono partecipare
• Il turismo letterario nelle sue varie interpretazioni: i
segnalati per merito
Andrea Biggi e la Mediterraneità:
nasce
un blog interattivo dove più autori possono partecipare
|
Vincitore del concorso è Andrea
Biggi,
che con il suo racconto "Il
treno" ci ha introdotti
in un mondo da riscoprire, quello della mediterraneità.
Un tema, questo, che ricorre troppo spesso negli ultimi tempi solo per
sottolineare problematiche culturali, d'integrazione e diversità economiche,
legate ad aspetti politici o religiosi.
Andrea ci presenta con questa
brevissima narrazione un punto di vista, unico e soggettivo, di una delle
tante vite che brulicano intorno al mare nostrum, come uno delle
miriadi di lucine di vita, cariche della propria esperienza, del proprio
passato, del proprio sguardo sul futuro, che animano i popoli che si
affacciano sul Mediterraneo.
Un racconto che dà vita quindi a un personaggio-persona, e ne interpreta
una fetta di esistenza in maniera del tutto parziale e - volutamente - distillata
nella sua quintessenza spazio-temporale: come del resto non potrebbe essere
altrimenti l'approccio di un turista, pur attento, pur curioso in senso intellettuale
e umano, verso le migliaia di genti che incontra nei suoi viaggi.
Andrea dunque ha interpretato il tema del concorso attraverso una narrazione
molto letteraria: vi è un narratore interno, che parla in prima persona
e rappresenta quindi intimamente il suo personaggio. Lo sguardo dell'autore
rimane fuori dalla narrazione, e lascia che sia il lettore a "incontrare",
come ha fatto lui viaggiando, il suo personaggio.
La motivazione del Premio assegnato è duplice: da un
lato per il riconoscimento artistico del racconto, dall'altro perché esso
fa parte di un progetto più
grande, che va oltre il Concorso stesso: il progetto di rappresentare, attraverso
più racconti, più punti di vista, e anche più autori,
un tema unico, quello del Mediterraneo. Come dice Andrea stesso:
Quello che ci spinge a scrivere questi racconti è l'idea, venutaci dopo alcune letture ed alcuni viaggi, che esista una sorta di anima del Mediterraneo. L'idea che questo mare, appartenente a tutte le genti che lo hanno abitato, possa essere raccontato attraverso piccole storie marginali.
Attraverso il blog che Letteratour metterà a disposizione di Andrea, intitolato appunto "Mediterraneo", speriamo di aiutarlo a realizzare il suo progetto: creare uno spazio dinamico dove più autori possano incontrarsi per arricchire, con il proprio contributo, questa "anima del Mediterraneo":
Per noi i protagonisti delle piccole storie raccontate rimarranno per sempre le persone con cui abbiamo parlato o di cui abbiamo incrociato lo sguardo, per il lettore no, saranno personaggi non ancorati alla realtà fisica ma solo alle parole scritte su di un foglio, la cui vita può restare sospesa indeterminatamente tra le nebbie dell'immaginazione. La speranza è che l'accostamento di tanti personaggi così diversi tra loro, così rapidi e volatili dia un'idea di questa anima.
>> Andrea vi aspetta sul blog MEDITERRANEO per arricchire il progetto con il vostro contributo.
Il turismo letterario nelle sue
varie interpretazioni:
i segnalati per merito
4 i segnalati per merito
per la loro partecipazione al Concorso: Maria Cristina Nascosi Sandri, Rosella Rapa, Reno Bromuro
e Gabriele Nicodemo. 4 autori che ci hanno regalato un'interpretazione
molto personale del tema del concorso, e che ci piace quindi accostare
proprio per rilevarne le differenze, e quindi la polivalenza
stessa del tema, dei modi di affrontarlo.
Maria
Cristina Nascosi Sandri , con il suo racconto "Parco
matitine",
ha dato vita ad una narrazione classica, con un narratore
esterno, che parla in terza persona e descrive un momento di vita particolarmente
significativo della protagonista, una donna non ben identificata nella
persona ma ben rappresentata nelle emozioni, nei pensieri, nell'interiorità.
Il racconto prende spunto da un evento casuale (un mercatino di bambini
organizzato sulla spiaggia) per innescare una serie di pensieri nella
protagonista, e soprattutto per introdurre, attraverso lo spunto fornito
da una scatola di matite colorate, l'elemento del
ricordo e dell'infanzia. È un racconto breve e conciso, senza
preamboli, senza descrizioni, che sembra tratto da una narrazione che
potrebbe essere ben più lunga, come fosse un pezzo scelto tra le tante
maglie di una storia più complessa.
Rosella
Rapa,
con il suo racconto "Canada, un paese da scoprire",
ha creato un vero e proprio documentario di viaggio,
ricco di spunti, impressioni, consigli su un viaggio affrontato - e narrato
- tappa per tappa. La narrazione è quindi più "scientifica" - si passi
il termine - , meno "letteraria", come del resto ci si aspetta da un
tipico racconto di viaggio.
Gli argomenti sono affrontati con dovizia di particolari e molte fotografie,
e intercalati da impressioni e riflessioni dirette del
narratore, che in questo caso coincide con l'autrice/viaggiatrice. Spicca
il senso dell'emozione di Rosella a trovarsi in un paese tanto diverso
dal nostro, per radici culturali e condizioni geografiche, e l'occhio è quindi
sempre pronto a cogliere tutte quelle sfumature che del Canada fanno
un posto d'eccezione per essere visitato da noi, abitanti del Vecchio
Mondo.
[ > Leggi il racconto ]
Reno
Bromuro,
con il suo racconto "La mia estate 2008", aggiunge
una nota inattesa al tema del premio: la suspense del giallo.
Con un inizio standard e una storia che si delinea attraverso un narratore interno,
si inscena una situazione familiare, dove il motivo del viaggio (i sogni, la
ricerca del luogo dove andare) si intreccia a quello del rapporto con la moglie
(i disaccordi, i bisticci quotidiani). Proprio questa premessa crea una situazione
che sorprende il lettore, con un finale aperto in cui ci si
trova di fronte a un delitto non bene identificato nella dinamica. Un delitto
che resta, infatti, completamente da capire, tanto più che lo stesso narratore
(essendo interno alla vicenda e parlando in prima persona) ci dà una sua versione
dei fatti, assolutamente parziale e incompleta. Si rimane con il dubbio se davvero
il protagonista è innocente, come si proclama nel racconto, oppure se non sfrutta
la parola raccontata per dare dei fatti una versione diversa da quella realmente
accaduta.
[ > Leggi il racconto ]
Gabriele
Nicodemo,
con il suo racconto "Sorridi, sei in Thailandia",
ci riporta nel gusto del vero e proprio viaggio, con una narrazione
meno letteraria e più lineare, portandoci a vivere un'esperienza
personale vissuta durante un breve soggiorno in Thailandia. In maniera
simile al racconto di Rosella, qui il narratore è interno e parla in prima
persona, identificandosi facilmente con la stessa figura dell'autore che scrive
e, così
facendo, ripercorre assieme al lettore il viaggio passato. Sempre
attento a descrivere i luoghi
visitati, il narratore ci regala uno scorcio di esotismo attraverso gli occhi
di un gruppo di giovani, e si sente lungo il racconto lo sguardo fresco e
dinamico della giovinezza, la voglia di scoprire il più possibile di un
luogo così diverso, l'attenzione
verso gli aspetti "sociali", "umani" di un viaggio
vissuto come una vera e propria vacanza.
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