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• Il rap
• Dove non vi sono limiti di cultura...
Tanto per evidenziare una volta ancora quanto il rapporto tra la musica e la letteratura sia stretto, in questo breve articolo faremo qualche osservazione sull'alessandrino e il rap: due frutti dell'espressione umana che nascono in momenti storicamente e culturalmente lontani ma che hanno molto in comune.
L'alessandrino
è un verso francese che deve il suo nome al Roman d'Alexandre,
una canzone di gesta composta nel XII secolo. È un verso di dodici
sillabe, o meglio di dodici accenti, che ricorda il nostro endecasillabo
per il metro e per il suo prestigio. Si può dire che esso rappresenta
il verso più importante della tradizione poetica e teatrale francese,
dove grazie a Racine, Corneille, Molière e altri grandi del loro
calibro ha raggiunto una perfezione classica (XVII secolo).
La storia dell'alessandrino prosegue nel XVIII secolo attraverso il tentativo
da parte delle nuove generazioni di poeti di mantenere il prestigio della
tradizione classica, ma è soltanto con Hugo e Musset, nel XIX secolo,
che il verso trova i suoi nuovi interpreti in seno alla sensibilità
romantica.
Tranne poche eccezioni, nel XX secolo l'alessandrino vede cadere il proprio
prestigio, a favore di metri più brevi o addirittura di forme poetiche
libere.
Il rap è un genere musicale che nasce negli anni
'70 tra le gang dei quartieri neri delle grandi città degli Stati
Uniti (New York, Brooklin, Harlem, South Bronx), e si caratterizza per
una certa violenza di espressione e la cultura della strada. Deve il suo
nome al "rapping", esercizio per cui si dovevano pronunciare il maggior
numero di parole nel minor tempo possibile: una vera e propria gara che
decideva chi doveva essere il capogruppo.
Negli anni '80 il rap diventa di dominio anche bianco (ma praticamente
mai femminile - in
alcune delle sue espressioni più violente il rap è anche,
purtroppo, esplicitamente misogino) ed evolve politicizzandosi
sempre più, dando voce a polemiche e denunce e scontrandosi con
la rigida censura americana. Ricordiamo che è
soprattutto negli ambienti delle sue origini, cioè tra i gruppi
neri statunitensi, che il rap diventa la voce di protesta contro uno stato
sentito come un oppressore. Le condizioni più difficili da accettare
sono il complesso carcerario (pare che il 48% dei carcerati negli Stati
Uniti siano neri, quando costituiscono solo il 13% della popolazione)
e la disoccupazione, soprattutto giovanile.
Oggi il rap vive un momento di forte espansione e vive profondi cambiamenti
sia nei contenuti che nei "mezzi", facendosi sempre più spesso
portavoce di valori di pace e fratellanza (non ultimo l'abolizione delle
barriere razziali) e vivendo un certo processo di commercializzazione.
In Europa il paese che vive maggiormente questo genere musicale è
forse la Francia, in cui si registrano addirittura due scuole ben distinte:
la scuola parigina, la prima ad aver dato espressione ai gruppi francesi,
e la scuola marsigliese, nata dal bacino multirazziale e multiculturale
sempre più importante sviluppatosi attorno al porto. Nell'ambito
francese, tra i gruppi di rap maggiormente in voga troviamo oggi:
- per la scuola parigina: NTM, Assassin, Kheops, Mc Solaar, Rap Compilations;
- per la scuola marsigliese: Akhenaton, Faf Larage, Fonky Family, Freeman,
Iam, Imhotep, Kheops.
In Italia il rap arriva molto tardi, soltanto a partire dagli anni '90.
Qual è dunque il terreno sul quale possono incontrarsi
alessandrino e rap, due realtà così lontane, espressioni
di gruppi sociali e di esigenze così diverse? Nell'unica cosa che
hanno che sia propriamente loro: il ritmo.
Essendo un verso piuttosto lungo, l'alessandrino è tagliato al
suo interno da una cesura posta sempre dopo il quinto accento. Esso è
quindi divisibile in due emistichi perfettamente uguali, di 6 sillabe
ciascuno. Ecco un esempio tratto da Racine, Bérénice (vv.
1502-1504):
Adieu: servons tous trois / d'exemple
à l'univers
De l'amour la plus tendre / et la plus malheureuse
Dont il puisse garder / l'histoire douloureuse.
[Addio: serviamo tutt'e tre / d'esempio
all'universo
Dell'amore il più tenero / e il più sfortunato
Del quale possa serbare / la storia dolorosa.]
Allo stesso modo, nella lingua francese, il rap ha naturalmente preso il ritmo tipico dell'alessandrino, perchè è un verso che si presta ad una narrazione cadenzata secondo un ritmo sempre uguale, perlopiù con l'uso di rime baciate o incrociate. Ecco un esempio tratto dalla canzone Dévotion ("Prose Combat", Mac Solaar):
Il porte un'big Rolex, / s'habille chez
Smalto
Fume des cohibas / comme Fidel Castro...
[Porta un grosso Rolex, / si veste da
Smalto
Fuma dei cohibas / come Fidel Castro...]
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