di Cinzia Poli
Nella categoria: HOME | Analisi testuali
4 |
Homme libre, toujours tu chériras
la mer! La mer est ton miroir; tu contemples ton âme Dans le déroulement infini de sa lame, Et ton esprit n'est pas un gouffre moins amer. |
8 |
Tu te plains à plonger au sein de
ton image; Tu l'embrasses des yeux et des bras, et ton cour Se distrait quelques fois de sa propre rumeur Au bruit de cette plainte indomptable et sauvage. |
12 |
Vous êtes tous les deux ténébreux
et discrets: Homme, nul n'a sondé le fond de tes abîmes; O mer, nul ne connaît tes richesses intimes, Tant vous êtes jaloux de garder vos secrets! |
16 |
Et cependant voilà des siècles
innombrables Que vous vous combattez sans pitié ni remord, Tellement vous aimez le carnage et la mort, O lutteurs éternels, o frères implacables! |
Versione tradotta
Sempre il mare, uomo libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda
l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l'abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d'ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!
(Trad. it. a cura di luigi De Nardis in Charles Baudelaire, I fiori del male, Feltrinelli, Milano, 1996)
Titolo
L'uomo e il mare: un titolo che enuncia direttamente i poli tematici della poesia, tutta giocata attorno a un parallelismo tra i due soggetti, messi in evidenza lungo la composizione per mezzo di vocativi e, attraverso lo stesso espediente retorico, avvicinati l'uno all'altro nel verso conclusivo:
O lutteurs éternels, o frères implacables! (v.16)
Se nelle prime due quartine, il poeta stabilisce un rapporto, che potremmo definire di inclusione dell'uomo nell'infinità del mare, a partire dal verso 9, al contrario, egli pone esplicitamente l'uomo e il mare sul medesimo piano gnoseologico:
vous êtes tous les deux ténébreux et discrets (v.9)
Cerchiamo di seguire lo sviluppo di tale rapporto, soffermandoci sull'analisi strutturale e formale oltre che tematica della poesia.
Metrica
Quartine di alessandrini con il seguente schema metrico: ABBA; CDDC; EFFE; GHHG.
Struttura e figure retoriche:
Prima strofe
La poesia si apre su una frase esclamativa che enfaticamente
sintetizza il sentimento che lega l'uomo al mare e da subito è
proprio l'uomo a essere posto in primo piano attraverso il vocativo iniziale:
Uomo libero. Nel v.2 il rapporto contenuto-contenente tra l'uomo e il
mare, si rende manifesto: l'uomo può contemplare la sua anima nell'infinità
del mare (vv.2-3) che ne diviene quasi strumento conoscitivo. A questa
verticalità relazionale segue invece, nel v.4 la constatazione
di una reciprocità tra i due, espresso per mezzo di una litote,
un procedimento che sembra attenuare, ma di fatto rafforza la relazione,
è come se il poeta volesse dire "il tuo spirito è tanto
amaro quanto quello del mare".
È interessante osservare che gli stessi criteri interpretativi
si possono assumere per lo schema rimico di questa strofe. Siamo in presenza
di due rime
ricche precisamente tra mer-amer (v.1 e 4) et âme-lame (v.2
e 3). Genericamente possiamo affermare che i termini semplici vengono
fatti corrispondere all'uomo e quelli complessi al mare: mer è
oggetto di tu (=homme) chériras, âme indica l'oggetto di
contemplazione dell'uomo, allorché lame è apposizione di
mare e amer, soltanto grammaticalmente si riferisce a mare, significando
infatti: lo spirito del mare non è meno amaro, sottinteso, di quello
dell'uomo, contenutisticamente, finisce per comprenderli entrambi.
Non solo questo verso (v.4) mette in evidenza tale parallelismo uomo-mare,
ma anche il paragone La mer est ton miroir (v.2) e, a livello fonico,
la forte insistenza sulla consonante M nella prima quartina creano un
nesso tra i due:
Homme libre, toujours tu chériras la mer! La mer est ton miroir ; tu contemples ton âme Dans le déroulement infini de sa lame, Et ton esprit n'est pas un gouffre moins amer. |
Seconda strofe
La seconda strofe, dominata interamente dal "TU"
designante l'uomo, rappresenta uno sviluppo dell'equivalenza "La mer est
ton miroir" che qui il poeta definisce "ton image" . Anche in questa quartina
il poeta presta un'attenzione straordinaria ai suoni dove la predominanza
della consonante T si accorda al soggetto centrale, ovvero al TU. L'impiego
frequente della doppia ripetizione dei suoni evoca l'accostamento delle
due entità: l'uomo e il mare.
Fra i numerosi esempi possibili, possiamo prendere in considerazione:
l'allitterazione
del suono labiale pl (Tu te plais à plonger... v.5), l'iterazione
del possessivo ton (ton image... v.5; ton coeur v.6), del pronome tu (tu
te plais v.5; tu l'embrasses v.6 ), la ripetizione della sillaba bras
(tu l'embrasses...et des bras v.6), del suono costrittivo ru (rumeur v.7;
au bruit v.8) e del suono occlusivo te (de cette plainte v.8), così
come, la ripetizione del suono R al v.7 (se distrait quelquefois de sa
propre rumeur). E del resto la scelta delle rime abbracciate, adottate
per tutte le strofe, esprime la stessa volontà.
Terza strofe
Se nelle prime due quartine il rapporto uomo-mare era
stato espresso da una relazione di somiglianza del primo rispetto al secondo,
nella terza, come già anticipavamo nell'introduzione, il poeta
mette in evidenza una reciprocità esplicita che si manifesta con
la sostituzione del TU con il VOUS plurale e con il ricorso a una struttura
perfettamente speculare, dove il primo verso (v.9), che si apre con il
sintagma Vous êtes, si unisce al quarto che ripete la stessa formula,
il secondo e il terzo, invece, si aprono su un vocativo, l'uno rivolto
all'uomo, l'altro al mare, per poi procedere con la negazione nul n'...e
per concludersi, infine, con dei termini che rimandano allo stesso campo
semantico: tes abîmes (v.11), tes richesses intimes (v.12). Entrambi
richiamano le gouffre amer del v.4, sintagma celebre nel repertorio poetico
di Baudelaire ("Voyage") e fortemente evocatore. A questi elementi strutturali
che si ripetono in coppia, possiamo affiancare le iterazioni foniche,
anch'esse ripetute in coppia, come già osservavamo per la seconda
strofe e che in questa quartina, dominata interamente da parallelismi,
finiscono per acquistare una particolare risonanza. Ma vediamo qualche
esempio: sono ripetuti il suono eux (les deux ténébreux
v.9), il suono nasale on (sondé/fond v.10), la vocale chiusa e
(garder/secrets v.12).
Quarta strofe
All'affinità e somiglianza uomo-mare delle tre
strofe precedenti, nella quarta segue un'affermazione di antagonismo,
messa in evidenza dall'avversativa "Et cependant", cui si legano una serie
di elementi appartenenti al campo semantico della guerra e della morte:
vous vous combattez sans pitié ni remord (v.14), le carnage et
la mort (v.15), O lutteurs éternels (v. 16). La somiglianza tra
i due, peraltro, non è rinnegata, al contrario, le due entità
sono ancora accomunate sotto certi aspetti che non si connotano più
positivamente come "le ricchezze intime" (v.11), "i segreti" (v.12), bensì
negativamente: entrambe amano "la strage e la morte" (v.15); sono, poi,
sinteticamente definiti "fratelli implacabili" (v.16).
Questo cambiamento argomentativo può risultare alquanto ambiguo
e ci si può domandare perché fino a un certo punto si celebri
la somiglianza uomo-mare e successivamente, si venga a parlare di lotta
tra i due e si scelga di chiudere la poesia con l'esclamazione:
O lutteurs éternels, o frères implacables! (v.16).
Tale interrogativo può trovare risposta nel fatto che tutta la poesia de "I fiori del male" si nutre di un'ambiguità dialettica al cui interno si colloca anche il rapporto di affinità-rivalità dell'uomo e il mare che, in quest'ottica, finisce per superare il suo senso prettamente letterale per rappresentare il ben più emblematico rapporto uomo-natura e la relazione conflittuale poeta-pubblico, elemento dirompente e innovativo della poesia di Baudelaire.
Vuoi pubblicare un articolo o una recensione?
Scopri come collaborare con noi
Rosario Frasca
VAI AL BLOG
Rosella Rapa
VAI AL BLOG
Davide Morelli
VAI AL BLOG
Elio Ria
VAI AL BLOG
Anna Stella Scerbo
VAI AL BLOG
Anna Lattanzi
VAI AL BLOG