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Un viaggio letterario e culinario nella Napoli dell'800, in compagnia di Matilde Serao. Un libro ricco di curiosità e spunti gastronomici per tutti gli amanti del nostro Paese, fatto di storia, cultura e gusto del buon vivere.
Il suo primo libro, pubblicato nel
2002, è stata una raccolta di fiabe dal titolo
Il Trenino Arlecchino e altre storie. Nel 2003
è uscito La cucina del Paese di Cuccagna:
una passeggiata letterario-gastronomica nella città
di Matilde Serao. Con la nascita del figlio, si è
dedicata alla narrativa per l'infanzia scrivendo fiabe
che è lui stesso ad ispirarle e con le quali
si è classificata prima al premio "Il Racconto
dell'Anno 2000 - Arese (Mi)", seconda a "La
Fonte 2000 - Caserta", quarta al "Città
di Castellana Grotte 2000 (Ba)" e finalista ai
premi "Peltuinum 2001 - Prata d'Ansidonia (Aq)"
ed "Il Giunco 2002 - Brugherio (Mi). Una sua fiaba
è stata pubblicata dalla cooperativa sociale
di solidarietà La Mongolfiera (Cernusco s/n Mi)
per la diffusione dell'affido. Si è cimentata
anche nella poesia, concorrendo a numerosi premi dove
ha riscontrato numerosi successi. Ha scritto anche un
romanzo, Mosaici d'Amore, che pur essendo a
tutt'oggi inedito, è stato insignito di due premi
letterari: "Grand Prix Mediterranée Etoiles
d'Europe (III class.), 1992" e "Città
di Avellino (II class.), 1993". E-mail: lorelimone@tiscali.it |
Il
Paese di Cuccagna è la Napoli di fine '800, una città solare
e passionale, teatro di forti contrasti dove la profonda miseria del popolo
e dei suoi quartieri sordidi e bui si contrappone allo sfarzo sfacciatamente
ostentato della borghesia che vive nel culto dell'apparenza. Qui più
che altrove si avverte che il cibo, la cucina, si inseriscono nella vita
partenopea non solo come necessità materiale ma, e forse principalmente,
come manifestazione di una esuberante ed estrosa creatività ed
ovunque, dalla più povera tavola al più ricco banchetto,
alberga un profondo senso di convivialità.
Il volumetto è una interessante passeggiata nel pittoresco e variegato
mondo della gastronomia napoletana guidata dal genio narrativo di Matilde
Serao, impeccabile anfitrione, che ne amò con passione e fierezza
i sapori, l'estro e le tradizioni descritte negli stralci, a volte gustosi
quadretti, a volte ampi affreschi, proposti ad arricchire la teoria delle
ricette.
Dai vicoli scuri e miseri alle case ricche luminose si snoda un percorso
di sapori e odori di un pittoresco mezzogiorno napoletano: dai cibi miseri
e inganna fame che il popolino acquista per pochi soldi, ai maccheroni
insanguinati di pomodoro, alla pizza che conquistò re di diverse
dinastie, ai dolci partenopei la cui varietà è festosamente
ricca di sapori mediterranei e di tradizioni.
Il ricettario, curato da Antonella Limone, sorella dell'autrice ed appassionata
di cucina, è frutto di un'insaziabile ricerca svolta tra le depositarie
dei dogmi della cucina napoletana: anziane signore o religiose di antichi
conventi, custodi gelose di ricette tramandate verbalmente nel tempo:
un'eredità resa qui attuale negli ingredienti e nelle modalità
di preparazione e realizzabile anche dalle moderne appassionate di cucina.
Una ricetta tratta dal libro
PASTIERA per 6/8 persone
Ingredienti per la pasta frolla:
500 g di farina
250 g di strutto
4 tuorli d'uovo
150 g di zucchero
1 arancia
Ingredienti per il ripieno:
200 g di grano per pastiera ammollato
400 ml di latte
1 bustina di vanillina
5 uova
400 g di ricotta
300 g di zucchero
50 g di acqua millefiori
2 limoni
150 g di cedro e scrozetto d'arancia canditi
150 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di strutto
Mettete a cuocere, a fuoco lento, il grano con il
latte e lo strutto, la vanillina ed un cucchiaio di zucchero, fino a quando
il grano apparirà ben aperto ed il tutto avrà assunto una
consistenza cremosa.
Passate la ricotta al setaccio e mescolatela allo zucchero, aggiungetevi
cinque rossi d'uovo e tre bianchi sbattuti a neve ferma, la scorza grattugiata
di 2 limoni, l'acqua di millefiori ed i canditi tagliuzzati finemente.
Nel frattempo, preparate la pasta frolla: disponete la farina a fontana
sul piano di lavoro, aggiungete lo strutto, lo zucchero, i tuorli d'uovo
ed un pizzico di sale. Con una forchetta amalgamate il tutto, avendo cura
di far ammorbidire l'impasto con il succo di un'arancia. Per conferirgli
una consistenza più omogenea, lavorate l'impasto direttamente con
le mani. La forma di pasta così ottenuta andrà avvolta in
un panno umido. Lasciatela riposare per circa un'oretta. Appena il grano
si sarà raffreddato unitelo alla ricotta e mescolate. Stendete
una parte della pasta frolla, portatela ad uno spessore di tre mm e foderatevi
una teglia unta. (Si consiglia di non stendere la pasta frolla con il
matterello ma di adagiarla direttamente su un foglio di carta da forno,
in modo da poterla rovesciare poi, assolutamente integra sul fondo della
teglia). Riempite con il ripieno. Con la rimanente pasta frolla formate
delle strisce che esporrete in forma di griglia a croce di Sant'Andrea
sul ripieno.
Mettete in forno, a calore medio, per un'ora e mezza o due. Lasciatela
raffreddare nel forno stesso, poi, quando sarà ben raffreddata,
spolveratela di zucchero a velo. La pastiera va preparata due o tre giorni
prima del consumo.
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