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“We are more than what we know.”
Ludwig Wittgenstein
Come bene evidenziato dalla giornalista Mara Martellotta, "il titolo è un gioco di parole basato sul suo cognome (Castelli/Chateaux), capace, però, al tempo stesso, di evocare il mondo cavalleresco dei castelli, in cui la cortesia rappresentava il nucleo centrale dell‘esperienza amorosa". E difatti questo è proprio il tema centrale della raccolta: un amore puro e sconfinato per la donna amata, che ci fa tornare indietro nel tempo. Un amore che appare, soprattutto oggi che sembriamo assuefatti ad avere una visione più pratica dei sentimenti e delle emozioni, come una fresca doccia d'acqua pura, un ritorno a una dolcezza primordiale e sincera:
In questo libro notiamo la semplicità e la dolcezza delle parole che danno vita a componimenti essenziali e autentici, che provengono da un animo sensibile e innamorato della vita. (Teresa Beracci)
In Oriente si suole dire che ciò che è minuto è bello. Come bella è la perla minuta che riluce dal grembo della conchiglia. Brevi le liriche che compongono questa prima raccolta di Fabio Castelli tanto da richiamarci la fugacità di quel lampo prezioso e illuminante che ispira la poesia Haiku così cara, da secoli, al cuore del popolo giapponese. E’ l’amore il cerchio d’oro, il serto magico che amplessa questi poèmes sgorgati, con freschezza di acqua sorgiva, dentro i castelli dell’anima, quei châteaux misteriosi dove la figura dell’amata si fa così intima da fondersi con l’io del poeta. Basti pensare all’incipit dell’opera:
Regina
Sei arrivata
in silenzio
ed hai posto
i tuoi piedi
dentro la mia
anima
O alla lirica Tuo in cui Fabio Castelli scrive
Tu abiti me / più di me stesso.
Nella lirica, invece, Sempre:
chi sei?
…
e ti adoro.
Che bella
…
e sei mia.
Senza misura
…
ti amo
assistiamo a un’originalissima e visivamente piacevole disposizione del verso dove i puntini di sospensione diventano parte integrante del testo. E’ come se la voce del poeta, ora pregna di tenerezza ora pregna di passione, sentisse all’improvviso l’urgenza di farsi pudìca fino… a trattenersi affinché il dire lasci posto al suggerire e il significato lasci spazio al significante.
Quanto mai toccanti e del tutto inattesi i versi di Commiato, nella lirica finale, attraverso i quali un figlio parla con cuore aperto a suo padre. Non mancheranno, nella loro aspra essenzialità, di sommuovere le corde più profonde dell’animo del lettore.
Rosanna Bertacchi Monti
Fabio Castelli/Chateaux è nato a Chiuro (SO) il 16/2/1973.
Stella, sua madre, morì dopo averlo partorito.
Laureato in Medicina e Chirurgia si è specializzato in Ortopedia e Traumatologia.
Padre di 4 figli, ama la vela e l’alta montagna.
Poèmes des Châteaux è la sua prima raccolta di poesie pubblicata in volume.
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