Rossana d’Ambrosio,
Oltre l’attesa
di Massimo Rondi
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Quando attendi qualcuno, attendi giustizia, attendi una
cura,
vivi come nel grembo di un carcere, in bilico tra
angoscia e speranza, finché scenari inattesi
allenteranno le tue catene.
http://www.angolomanzoni.it/libri/leggi/617/oltre-l-attesa-a-grandi-caratteri
12-2011, ISBN 978-88-6204-112-6 Euro 14,00 pp. 272 cm 15 x
21
L’inatteso incontro con Lorenzo, mi aveva
catapultato dinanzi a un personaggio di grande fascino intellettuale,
travolgente e dai risvolti imprevedibili.
V
iveva con la valigia
in una mano e l’endoscopio nell’altra.
Parlava fluentemente quattro lingue. Un terzo della sua vita lo trascorreva
in aereo, da un congresso a un altro, tenendo conferenze in giro per
il mondo. Nel suo reparto, era possibile trovarlo non più di
due giorni a settimana. E, proprio in uno di quei giorni, lo incontrai
nel lungo corridoio dell’ospedale.
Tutto fu precipitoso fra noi. Passionale, impetuoso, senza argini
e rigore alcuno.
Dall’ardore di un rapporto consumato troppo in fretta sul
divano del suo studio, a un’ora dal nostro primo sguardo,
pensavo di giungere a un legame profondo che accostasse al talamo
bollente il tepore del focolare.
Mentre lui, con le sue cure, restituiva a mio padre la vita, io
consegnavo la mia.
Questo il testo che Rossana d’Ambrosio ha voluto in quarta di
copertina della sua opera d’esordio.
È abbastanza normale che un giornalista, quando scrive un libro, si
serva del suo lavoro per promuoverlo. Ma è la prima volta che mi capita
di incontrare una scrittrice che, con il suo libro, vuole sostenere il suo
lavoro di giornalista.
È il caso di Rossana d’Ambrosio che ha destinato i proventi della
vendita del libro “Oltre l’attesa” (edito or ora da Edizioni
Angolo Manzoni a Grandi Caratteri, ovverosia ad alta leggibilità) a
sostenere la sopravvivenza, la stampa e la diffusione dei giornalini
che dirige: Vivacemente, VivacementeDue (distribuiti gratuitamente nelle scuole)
e VivacementeTre, con un focus specifico sulla Terza Età e distribuito
gratuitamente in farmacia. Si tratta infatti di pubblicazioni indipendenti,
che non ricevono contributi ma si sostengono solo con la pubblicità.
Quando le aziende possono permettersela.
Questo per capire la scrittrice Rossana d’Ambrosio, architetto,
giornalista pubblicista.
Che inizia il suo libro con una dedica molto forte:
Vorrei dedicare questo libro a chi trascorre la vita, per libero
arbitrio o per costrizione, all’interno delle “istituzioni
totali”.
Chi vive in convento fa una scelta in base al suo credo e ai suoi
ideali.
Chi si trova fra le mura di un ospedale o di un carcere sta compiendo
un percorso che lo dovrebbe portare a una vita migliore.
Auspico che questo percorso non sia gratuitamente doloroso, ma
porti a una ‘guarigione’ vissuta nel pieno della dignità e
del rispetto dei diritti umani.
Se volete seguire una trama appassionante, e al tempo
stesso riflettere sulla realtà delle Istituzioni Totali, soprattutto
delle carceri, leggete “Oltre l’attesa” (la grafica
ad alta leggibilità lo
rende ulteriormente piacevole): un libro che si legge tutto d’un
fiato, scritto in una prosa leggera ed emotiva...
Ma non fermatevi a questo.
Perché in realtà il romanzo
presenta molti, diversi, spunti e percorsi di lettura, di cui il primo
e unificante è quello del “viaggio catartico”, attraverso “l’attesa” del
vero compimento di se stessi. Come scrive l’artista Sara Venturino,
si tratta di “un racconto che tocca nel profondo, scavando nell’animo
umano e mettendone in luce le debolezze, il dolore e i lati più bui
con una leggerezza non scontata, senza luoghi comuni, senza indugiare
su cliché scontati, in maniera schietta, semplice e incisiva”.
La
trama di “Oltre l’attesa” è stata scelta
al Salone del Libro 2010, nell’ambito dell’iniziativa
di Radio1 Rai, TRAMATE CON NOI, condotta da Vito Cioce con Claudio Gorlier.
Però l’autrice si rammarica quasi che la trama sentimentale,
la tormentata e fisica passione col contro-protagonista Lorenzo, sia
prevalsa sugli altri spunti. Cioè la riflessione sulle Istituzioni
totali, condotta con uno spirito propositivo, le citazioni di “psicologia
dell’arte” e i gustosi percorsi nella Torino del maquillage
olimpico.
La vicenda prende l’avvio dall’inaspettato incontro
fra un uomo e una donna, nelle corsie di un grande ospedale. Come nei
romanzi di formazione la protagonista si butta nella vita e nel mondo,
assapora emozioni, sperimenta un tumultuoso amore, si scontra con dure
realtà...
Lungo un percorso che apre strade importanti, la scultrice Eleonora Ferreri
vive molteplici e inattese esperienze: “Se non ti aspetti l'inatteso
non lo scoprirai, sfuggente e improbabile com'è” ha detto
Eraclito.
Così l’autrice riassume il significato di quel percorso:
...Chiusi gli occhi e respirai lentamente. Mi sentivo leggera, senza
corpo, poi iniziai a visualizzare chiaramente un’immagine: un
lungo e tortuoso percorso aggrovigliato che arrivava a una casa.
Vedevo un disegno stilizzato su un foglio bianco, una visione dall’alto.
La mia interpretazione fu che la strada rappresentasse la mia vita
fino a quel momento e la casa riproducesse la mia esperienza, il mio
bagaglio interiore e tutto ciò che ero riuscita a realizzare.
Non era quindi una casa raggiunta per caso, ma si era concretizzata
proprio percorrendo quella strada.
Mi dissi che, senza dubbio, risulta più importante ciò che
si raggiunge rispetto all’amenità della strada che si
percorre. Mi domandavo: “Se la strada fosse stata più lineare,
praticabile, arricchita da bei panorami, senza pedaggi da pagare, ora
starei meglio e sarei più felice?”
L’incipit della storia ha già il respiro della prima attesa, con quell’ “ancora non sapevo” che crea suspense:
Mi attendeva una lunga, intensa, indimenticabile giornata,
ma ancora non sapevo, né potevo immaginare, che cosa da lì a poche
ore sarebbe accaduto. Provavo una vaga sensazione che mi rendeva emozionata
e radiosa. Avvertivo quasi un’aria di festa mentre, attorno a
me, infermiere in bicicletta sfrecciavano con le provette riposte nel
cestino sulla ruota posteriore. Parevano adolescenti in gita con la
merenda nel paniere e questa scena, apparentemente vacanziera, esaltava
la percezione di leggerezza che provavo.
Eravamo in inverno e quel sabato con la sua luminosità inaspettata,
quasi estiva, si rifletteva sul mio aspetto. In quel momento, il sole
l’avevo già dentro e questo mi predisponeva al meglio
con il resto del mondo.
Anche lo stile, alto, e il linguaggio, ricco, sono apprezzabili.
Cito il commento del Professor Angelo Nobile, docente di Letteratura
per Ragazzi all'Università di Pavia: “Un bel romanzo, esistenzialmente
arricchente e di grande fascino. A parte la trama e il trascinante
andamento narrativo, trovo che il libro sia scritto molto bene, con straordinaria
padronanza della lingua e limpidezza di stile. Lei rivela la tempra
di una grande scrittrice anche quando si rivolge a un pubblico tardo-adolescenziale
e adulto”.
Sul sito di 10 Righe dai libri potete scaricare le prime 20 pagine del
romanzo: http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/oltre-lattesa
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