di Rosella Rapa
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Romanzo
Thriller
Robin
Edizioni, I
libri da scoprire - Black - 2010
Pp. 224 - 13,00 €
- ISBN 978-88-7371-641-9
Sulla copertina di questo romanzo si dovrebbero mettere alcune avvertenze:
Attenzione! "fortemente sconsigliato agli over 75, ai malati di
cuore e agli
ipertesi" .
Io vi ho avvisati… ma per chi se la sente, questo è un
libro da leggere tutto in una notte. Sì, di notte, per aggiungere
brivido a brivido (di tensione, non di freddo!)
Confesso di aver iniziato il nuovo libro di Sandro Orlandi con
qualche perplessità: io non leggo thriller, però li guardo
in Tv. Mi piacciono molto i telefilm polizieschi, compreso il famoso “criminal
minds”, che la figlia quattordicenne NON vede, data la crudezza
delle storie. Amo anche i film con effetti speciali, scene d’azione,
pallottole che volano, inseguimenti e attori super. Nei serial poi, agli
attori ti affezioni quasi fossero amici.
I libri invece mi annoiano. Li trovo realizzati soltanto con la solita
trama, assassinii, parolacce, violenza, e sesso infilato anche quando
non serve, giusto per dare un tocco di modernismo. I protagonisti poi
sono vuoti, cliché ormai consolidati, “tipi”. Li chiamo “libri
da spiaggia”: da leggere mentre ci si abbronza, per non annoiarsi
troppo.
Invece, Una Rossa Rosa Bianca mi ha letteralmente catturata.
E’ difficile con le parole dar vita a ciò che invece in
video si ha direttamente sotto gli occhi. Per Sandro Orlandi non è un
problema. Ho subito notato il suo stile personale, la sua capacità di
padroneggiare gli eventi e la trama; e poi... che personaggi! Davvero
unici. L’autore riesce a costruire la storia basandosi soprattutto
sui suoi protagonisti, anziché sulla mera azione, e a ricreare
la nostra "italietta" partendo da piccoli particolari.
I carabinieri (noi non abbiamo i superdetectives americani) sono come li vediamo ogni giorno. Non essendo all’altezza della situazione, e oltretutto con recenti tagli di personale, per risolvere un caso che non è proprio da tutti i giorni, sono costretti a richiamare, con pretesti vari, Vincenzo, ex-maresciallo dell’esercito, e ora investigatore privato, bravo, ma squinternato, con pochi mezzi e pochi soldi. Il merito spesso finisce così. Senza possibilità di scelta si ritrova per le mani un caso scottante, la classica patata bollente: l’improvvisa ricomparsa, dopo anni di quiescenza, di un serial killer.
La trama non ha grandissimi colpi di scena. Fin dall'inizio
si sa che il copione è già scritto, il serial killer non
può fare
diversamente. Sono i particolari a contorno che rendono tutto avvolto
di mistero, personaggi e riflessioni apparentemente casuali, ma che avranno
un ruolo determinante nella vicenda. C’è anche una storia
parallela, un pedofilo che agisce nell’ombra. Questa vicenda deve
essere connessa a quella principale, il come e il perché si scopriranno
poco a poco.
E c’è un “protagonista” che nessuno vede, ma
esiste, ed è molto forte: la Coscienza.
La Coscienza del serial killer che si manifesta, parla, sprona all’azione,
incita al male, è il diavolo in corpo. E’ Lei la Malvagia.
La Coscienza del Pedofilo che lo agguanta, lo pone di fronte ai suoi
peccati, cerca di farlo tornare un essere umano. Ci riuscirà?
Non è solo una domanda retorica.
Tra i tanti personaggi che ruotano
intorno a Vincenzo e al gruppo di carabinieri coinvolti nell’indagine,
mi ha colpita Ulisse, un ragazzo un po’ “lento”, con
un leggero handicap mentale insomma, che si trasforma da semplice ritardato
a personaggio mediatico, un eroe, e riuscirà anche a guadagnare
bene girando di TV in TV per le interviste sul caso.
La vittima del delitto senza dubbio più raccapricciante è una
dottoressa ricca e interessata solo alla carriera. Risulta un personaggio
antipatico, il che mitiga per il lettore la crudezza dell’omicidio.
Anche questo è un bel tipo: un medico per cui guarire le persone è l’ultimo
dei suoi problemi. L’esatto contrario del povero Ulisse.
Questi sono solo alcuni esempi: non posso citare tutti i personaggi,
né le loro azioni, perché farei perdere il gusto della
lettura, che è proprio qui, nella perfetta e caratteristica definizione
di ogni singolo attore, dai principali fino alle semplici comparse. Attori,
si, come in TV. Sono perfetti, descritti e disegnati a fondo. Anche se
sono loro riservate poche righe, si riesce a intuirne carattere, vita,
ambizioni. Proprio da questa particolare attenzione riservata alla persona
si capisce che Sandro è uno scrittore veramente capace. In questo
libro abbiamo avventura, mistero (creato psicologicamente), vivacità,
ritmo, e persone vere, con pregi e difetti, ciascuna col proprio bagaglio
di esperienze e le proprie simpatie. Cito i carabinieri, tanto spesso
maltrattati dal linguaggio comune e dalle barzellette, che davanti a
un cadavere straziato hanno reazioni umanissime: svengono, piangono,
vomitano. Sono esseri umani, non macchiette, né tantomeno automi
da inserire perché la trama fili via.
Il romanzo, un thriller ad
alta tensione, si legge proprio come si vedrebbe un film: le scene scorrono
veloci, gli attori recitano alla perfezione, il racconto scivola via
senza un intoppo. E ci si affeziona a tutti quanti, persino al killer
e al pedofilo, finalmente scoperti, perché Sandro
ce li ha fatti conoscere a fondo, con le loro debolezze, le loro piccole
vanità, i segreti nascosti. Tutto questo al cinema è compito
dell’attore, mentre altri si occupano della storia, delle inquadrature
e dell’azione. Sandro invece fa tutto da solo, e lo fa in modo
eccellente.
Il finale è perfetto. Per continuare il paragone, una scena da
grande film. E l’epilogo, quando tutto è tornato tranquillo,
dà veramente soddisfazione. Malgrado la storia sia shocking, si
resta molto soddisfatti per Ulisse e Vincenzo, che alla fine hanno la
loro bella rivincita.
Questa Rossa Rosa Bianca, se potesse contare su qualche sponsor che la pubblicizzi, potrebbe sbancare. Perchè è il tipo di libro che va di moda, che leggono tutti, sebbene si capisca che è opera di un vero scrittore. Io lo consiglio caldamente, perché è un libro serio, che tratta argomenti seri, inserendoli in una trama che lo rende godibile e accattivante. Certo, bisogna esser pronti ad affrontare… la Vita, quella vera, pericolosa, che esiste, anche se vorremmo spesso dimenticarla.
Rosella Rapa (classe 1959) è nata a Torino. Si è laureata in Cosmo-Geo-Fisica, scrive e disegna fin da bambina. Collabora con Letteratour dal 2001, quando uscì il suo libro Draghi & Computer (sette racconti fantasy). Si interessa di Matematica, Letteratura e Storia Europea, vecchi Film e Serial impegnati. Le piace viaggiare, soprattutto nell'Europa del Nord, per vedere con i propri occhi paesaggi, arte e persone. Un po' estrosa, non ama pregiudizi e preconcetti.
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