Nella categoria: HOME | Nuovi autori
• Introduzione
• Un passo tratto dal libro
• L'autore
La
mente è una scatola nera. È continuamente
al lavoro, anche quando il corpo dorme, ma nessuno è in grado
di vedere che cosa faccia. Abbiamo a disposizione solo gli output del
suo lavorio, parole, immagini, suoni, comportamenti, invenzioni, pregiudizi,
ragioni e sentimenti.
Le “Mappe della mente” sono alcuni di questi output, di questi
modi in cui la mente si manifesta, sia una mente singola come quella
di una persona, sia una mente complessa come quella di un gruppo, di
una comunità, di una organizzazione, di una società.
Per produrre i suoi output, la mente acquisisce ed elabora un insieme
di input attraverso organi sensoriali e percettivi consci come i cinque
sensi, inconsci come le funzioni dell’organismo e delle zone cerebrali
più profonde, culturali come tutto ciò che sa o che ha
a disposizione (biblioteche, archivi, memorie pubbliche e private).
Gli output sono digitali e analogici. I digitali sono fatti di lettere
e numeri (digit), gli analogici creano modelli che in qualche modo assomigliano
a ciò che si vuol dire. I numeri 12, 35, 48, 79 descrivono in
modo digitale una serie crescente di fenomeni quantitativi. Una linea
che sale rappresenta in modo analogico visivo la crescita della serie
(la rappresentazione analogica auditiva potrebbe essere un suono che
diventa sempre più acuto o intenso). La caratteristica della crescita
nel modello visivo è percepita in un solo attimo, nel modello
auditivo è percepita in un lasso di tempo.
Il mapping si basa sulla rappresentazione analogica visiva di
informazioni più o meno complesse, da cogliere subito a colpo
d’occhio. L’andamento di una giornata di borsa si coglie
in un istante osservando un grafico a candele. Un processo produttivo
dalla materia prima al prodotto finale si coglie in un attimo osservando
un flow chart. Le partecipazioni di una holding si colgono subito osservando
un organigramma. I contenuti di un romanzo o di un saggio si visualizzano
immediatamente con una mappa mentale.
Il libro “Mappe della mente” è una guida, potremmo dire una mappa, dei vari modi di visualizzare e rappresentare graficamente concetti, informazioni, relazioni, allo scopo di “vederci chiaro”. Presenta un ricco repertorio di strumenti di gestione a vista, e dice che cosa sono, a che servono, come si usano, nella vita privata e nel lavoro.
CHE COSA SONO
Le mappe della mente sono oggetti grafici
o videografici che rappresentano in modo visivo processi di pensiero,
insiemi di informazioni e contenuti, entità organizzative e processi
operativi, oggetti di comunicazione e cooperazione. Mappe mentali e concettuali,
diagrammi, grafici, assi cartesiani, matrici, strutture reticolari o
ad albero, rappresentazioni a due e tre dimensioni, sono i vari oggetti
che rappresentano e comunicano idee, interpretazioni, storie, visioni.
Mappe e grafici sono strumenti di gestione a vista, ossia
riduttori di complessità che permettono di cogliere a colpo d'occhio
la struttura e l'organizzazione di un insieme complesso, spesso astratto,
altrimenti irrappresentabile.
A CHE SERVONO
La capacità di rappresentare in forma di mappa (mapping) è un
potente strumento per comprendere, apprendere, comunicare.
Comprendere significa vedere forme e strutture sottostanti
ad insiemi più o meno complessi, cogliere relazioni, derivazioni, somiglianze
e differenze.
Apprendere significa aggiungere a ciò che si sapeva
nuove informazioni, nuove conoscenze, nuove ramificazioni della mappa cognitiva
(ciò che sappiamo di un determinato argomento). Significa ancora comprendere
ciò che si studia, non limitandosi ad imparare a memoria, ma cercando
significati e relazioni.
Comunicare significa far combaciare il più possibile
le mappe cognitive nostre con quelle degli altri, in modo da condividere significati,
strutture, relazioni, problemi e soluzioni.
Possiamo usare le mappe all'inizio
di ogni nostro progetto, dall'iniziativa più semplice alla più complessa.
Possiamo esercitarci a rappresentare in forma di mappa un racconto, un film,
un luogo ben noto come la nostra casa. Poi possiamo rappresentare in forma
di mappa qualcosa che vogliamo fare, un viaggio, una vacanza, un corso. Infine
possiamo applicare le mappe al nostro lavoro, ad una relazione, ad un
progetto.
Possiamo fare le mappe prima e dopo di un processo. Per esempio, prima
di iniziare un percorso di formazione, la mappa ci aiuterà a rappresentare
ciò che già sappiamo. Dopo aver compiuto il percorso, la
mappa ci mostrerà ciò che abbiamo appreso. La differenza
fra le due mappe permette di valutare a colpo d'occhio i cambiamenti
ottenuti.
Le mappe sono molto utili nella formazione, dalla scuola elementare fino
alla formazione manageriale. Una mappa i cui rami crescono man mano che
si sviluppa un pensiero, che si approfondisce un argomento, che ci si
confronta con altri, è una rappresentazione visiva dell'organizzazione
e della strutturazione delle nostre nozioni e dei nostri ragionamenti.
Il ragionare per mappe è una pratica valida per imparare a pensare
e organizzare le idee, partendo da un tema e sviluppando man mano i rami
che lo descrivono e lo strutturano.
Umberto Santucci è un consulente e formatore di comunicazione, problem solving, project management, che usa regolarmente gli strumenti di cui parla. Dal suo sito è possibile scaricare un’anteprima gratuita del libro, o acquistarlo: www.umbertosantucci.it
Vuoi pubblicare un articolo o una recensione?
Scopri come collaborare con noi
Rosario Frasca
VAI AL BLOG
Rosella Rapa
VAI AL BLOG
Davide Morelli
VAI AL BLOG
Elio Ria
VAI AL BLOG
Anna Stella Scerbo
VAI AL BLOG
Anna Lattanzi
VAI AL BLOG