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Mappe della mente, di Umberto Santucci

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Introduzione
Un passo tratto dal libro
L'autore

La mente è una scatola nera. È continuamente al lavoro, anche quando il corpo dorme, ma nessuno è in grado di vedere che cosa faccia. Abbiamo a disposizione solo gli output del suo lavorio, parole, immagini, suoni, comportamenti, invenzioni, pregiudizi, ragioni e sentimenti.
Le “Mappe della mente” sono alcuni di questi output, di questi modi in cui la mente si manifesta, sia una mente singola come quella di una persona, sia una mente complessa come quella di un gruppo, di una comunità, di una organizzazione, di una società.
Per produrre i suoi output, la mente acquisisce ed elabora un insieme di input attraverso organi sensoriali e percettivi consci come i cinque sensi, inconsci come le funzioni dell’organismo e delle zone cerebrali più profonde, culturali come tutto ciò che sa o che ha a disposizione (biblioteche, archivi, memorie pubbliche e private).
Gli output sono digitali e analogici. I digitali sono fatti di lettere e numeri (digit), gli analogici creano modelli che in qualche modo assomigliano a ciò che si vuol dire. I numeri 12, 35, 48, 79 descrivono in modo digitale una serie crescente di fenomeni quantitativi. Una linea che sale rappresenta in modo analogico visivo la crescita della serie (la rappresentazione analogica auditiva potrebbe essere un suono che diventa sempre più acuto o intenso). La caratteristica della crescita nel modello visivo è percepita in un solo attimo, nel modello auditivo è percepita in un lasso di tempo.
Il mapping si basa sulla rappresentazione analogica visiva di informazioni più o meno complesse, da cogliere subito a colpo d’occhio. L’andamento di una giornata di borsa si coglie in un istante osservando un grafico a candele. Un processo produttivo dalla materia prima al prodotto finale si coglie in un attimo osservando un flow chart. Le partecipazioni di una holding si colgono subito osservando un organigramma. I contenuti di un romanzo o di un saggio si visualizzano immediatamente con una mappa mentale.

Il libro “Mappe della mente” è una guida, potremmo dire una mappa, dei vari modi di visualizzare e rappresentare graficamente concetti, informazioni, relazioni, allo scopo di “vederci chiaro”. Presenta un ricco repertorio di strumenti di gestione a vista, e dice che cosa sono, a che servono, come si usano, nella vita privata e nel lavoro.

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Tratto dal libro:

CHE COSA SONO
Le mappe della mente sono oggetti grafici o videografici che rappresentano in modo visivo processi di pensiero, insiemi di informazioni e contenuti, entità organizzative e processi operativi, oggetti di comunicazione e cooperazione. Mappe mentali e concettuali, diagrammi, grafici, assi cartesiani, matrici, strutture reticolari o ad albero, rappresentazioni a due e tre dimensioni, sono i vari oggetti che rappresentano e comunicano idee, interpretazioni, storie, visioni.
Mappe e grafici sono strumenti di gestione a vista, ossia riduttori di complessità che permettono di cogliere a colpo d'occhio la struttura e l'organizzazione di un insieme complesso, spesso astratto, altrimenti irrappresentabile.

A CHE SERVONO
La capacità di rappresentare in forma di mappa (mapping) è un potente strumento per comprendere, apprendere, comunicare.
Comprendere significa vedere forme e strutture sottostanti ad insiemi più o meno complessi, cogliere relazioni, derivazioni, somiglianze e differenze.
Apprendere significa aggiungere a ciò che si sapeva nuove informazioni, nuove conoscenze, nuove ramificazioni della mappa cognitiva (ciò che sappiamo di un determinato argomento). Significa ancora comprendere ciò che si studia, non limitandosi ad imparare a memoria, ma cercando significati e relazioni.
Comunicare significa far combaciare il più possibile le mappe cognitive nostre con quelle degli altri, in modo da condividere significati, strutture, relazioni, problemi e soluzioni.

Possiamo usare le mappe all'inizio di ogni nostro progetto, dall'iniziativa più semplice alla più complessa. Possiamo esercitarci a rappresentare in forma di mappa un racconto, un film, un luogo ben noto come la nostra casa. Poi possiamo rappresentare in forma di mappa qualcosa che vogliamo fare, un viaggio, una vacanza, un corso. Infine possiamo applicare le mappe al nostro lavoro, ad una relazione, ad un progetto.
Possiamo fare le mappe prima e dopo di un processo. Per esempio, prima di iniziare un percorso di formazione, la mappa ci aiuterà a rappresentare ciò che già sappiamo. Dopo aver compiuto il percorso, la mappa ci mostrerà ciò che abbiamo appreso. La differenza fra le due mappe permette di valutare a colpo d'occhio i cambiamenti ottenuti.
Le mappe sono molto utili nella formazione, dalla scuola elementare fino alla formazione manageriale. Una mappa i cui rami crescono man mano che si sviluppa un pensiero, che si approfondisce un argomento, che ci si confronta con altri, è una rappresentazione visiva dell'organizzazione e della strutturazione delle nostre nozioni e dei nostri ragionamenti.
Il ragionare per mappe è una pratica valida per imparare a pensare e organizzare le idee, partendo da un tema e sviluppando man mano i rami che lo descrivono e lo strutturano.

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Umberto Santucci è un consulente e formatore di comunicazione, problem solving, project management, che usa regolarmente gli strumenti di cui parla. Dal suo sito è possibile scaricare un’anteprima gratuita del libro, o acquistarlo: www.umbertosantucci.it

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