Letteratour

www.letteratour.it ARTICOLO

Madri Gotiche, di Patrizia Busacca

di Rosella Rapa

Nella categoria: HOME | Nuovi autori

 

Il termine "gotico" si associa quasi istintivamente ad aggettivi come "freddo", "altissimo", "lugubre". Così sono infatti queste madri: algide, irraggiungibili, prive di vivacità. Se cercate una immagine più semplice, pensate alla Strega di Biancaneve, che in effetti non è una vera madre.
D'altra parte, che i genitori siano naturalmente portati ad amare figlie e figli è un  concetto molto moderno. Fino a circa metà del secolo scorso i bambini erano considerati delle "cose" di proprietà del padre, e ciò accade ancora in molte parti del mondo. I maschi si emancipavano, prima o poi, le femmine mai. Le donne si giudicavano in base al numero dei figli sfornati, che per loro erano in realtà un peso o una seccatura.

Tutto questo e molto altro viene narrato nel libro di Patrizia Busacca, strutturato, anzi de-strutturato in una serie di racconti famigliari che si rincorrono e si intrecciano, per arrivare infine a ricongiungersi in una vita, la sua nuova vita, troppo breve purtroppo. Sono vicende di famiglie antiche, che si sfilacciano, si ritrovano e si perdono di nuovo. Padri assenti, sorelle in competizione, fratelli che sprofondano nella miseria o nella malattia, mentre altri si arricchiscono e scompaiono. Su tutti, un rilievo particolare è dato alle madri, inadeguate, indifferenti, ostili. Generazioni di madri che tramandano questa incapacità di dare affetto alle figlie, probabilmente perchè non ne sono proprio capaci, ma questo le bambine non lo sanno e soffrono. Finchè una donna dei nostri tempi reagisce. Ormai adulta si crea un lavoro, una carriera, una famiglia, diventa una madre affettuosa. Intanto scopre l'esistenza di una zia, internata in manicomio a 16 anni; le storie delle loro vite diventano una sorta di contrappunto, entrambe minate da malattie incurabili.

D'un tratto, il tono cambia. La malattia fisica diventa preponderante, e viene raccontata “dall'interno” dal punto di vista del paziente, che sente il proprio corpo fatto a pezzi, devastato dalla malattia, dalle operazioni, dalle cure e persino dalla ricostruzione. Quasi una discesa agli inferi, ma combattuta fino allo stremo per amore del figlio e del marito. Con una madre assente.

Le tematiche trattate sono davvero tante, perchè tante sono le vite narrate, ognuna con i suoi problemi, a volte semplici, a volte molto gravi.
Il linguaggio è agile e veloce, da vera giornalista, ma non abbiamo una cronaca. Ogni personaggio, anche chi compare di sfuggita, è caratterizzato da sentimenti e desideri, che lo rendono immediatamente vivo agli occhi di chi legge. E le famiglie più antiche evocano immagini di un passato ormai lontano, che si tramanda ancora in ricordi di ricordi, aneddoti passati chissà come da una generazione all'altra, che prendiamo per veri, perchè, anche se i nomi e i luoghi potevano essere diversi, il tempo era quello, e così si viveva.

Questo è un libro che possono leggere tutti, ma da adulti, e con molta pazienza, perchè non è di facile o immediata comprensione. Pian piano si giunge ad identificarsi con la mentalità della protagonista, che può anche essere diversa dalla propria, ma che porta l'attenzione su grandi verità, fra cui spicca, a mio parere, la storia dell'emancipazione delle donne, anche se non viene esplicitamente dichiarata, spostando l'attenzione sull'eterno conflitto madre figlia, che tutte noi attraversiamo nell'adolescenza, ma che evidentemente per qualcuna si prolunga tutta la vita. E' un libro per le donne, soprattutto per quelle di una certa età, che possono valutare la propria storia; le più giovani (non giovanissime) possono invece cercare di farne tesoro, e costruirsi una vita cercando di non commettere gli stessi sbagli delle loro o delle altrui antenate.

 

L'autore

Patrizia Busacca
12 maggio 1960 ROMA
23 febbraio 2019 ROMA

Giornalista, ha lavorato nelle redazioni delle principali testate televisive italiane, occupandosi principalmente di sport e spettacolo. Successivamente ha abbracciato nuovi interessi come l’architettura per interni, l’antiquariato e l’arredamento. Ha sempre affiancato al piacere intellettuale quello della manualità, realizzando per familiari ed amici amorevoli creazioni con i tessuti e sorprendenti bouquet di fiori in perle di vetro.

 

Il libro

a cura di Alessandro Bencivenni
Formato: 14,5x20,5 cm
Brossura, 424 pp. +copertina
ISBN: 978-88-996449-6-3
Editore: LINEA edizioni

 

Alcuni passi

“Sono nata guerriera, ma non sapevo a quale esercito appartenessi. Poi, ... mi sono risvegliata dall'anestesia e ho preso atto, nella maniera più brutale, che la felicità è qui e ora. Aspettiamo, aspettiamo con ansia che qualcosa accada e poi comprendiamo che il meglio è già passato e non ce ne siamo accorti. Ma io non posso permettermi che vada così, perché ho una probabile scadenza e devo far girare le cose.  ...  ho deciso di prendermi cura di una zia malata nel corpo e nella mente, anche se non so bene cosa fare per lei. Intendo raccontare la sua storia e la mia".
(dal Prologo dell'autrice a Madri Gotiche)

Il mio tumore non è più operabile. E, nonostante nell’ultimo intervento abbiano sacrificato la sola parte buona di muscolo toracico che mi rimaneva, è ancora lì e ci devo convivere.
... Vivrò al meglio quel che resta del giorno. Dopo, sarà quel che sarà…
... io sono fortemente ancorata alla terra. Ho il difetto che questo posto mi piace e intendo rimanerci il più a lungo possibile. ...
... credo nei progressi della scienza e della medicina. Vent’anni fa, se mi fossi ammalata allora, non avrei avuto alcuna chance. ...

... La mia bisnonna materna, era un tipo singolare... Come poi, da due genitori così solari, siano venute fuori mia nonna e sua sorella Bice, che erano due musone, è un mistero. ... Forse ... consideravano l’esuberanza della madre la causa della loro discesa sociale e se ne vergognavano segretamente. Forse per questo nella loro vita non si erano concesse mai nessun piacere ma solo doveri e sacrifici. ...
... Anche mia madre, come mia nonna, coltivava l’irragionevole sensazione di aver diritto a una vita migliore, senza far niente per cambiare quella che non le piaceva.
Come se fossero state defraudate di qualcosa che spettava loro di diritto. ...

Ci sono famiglie in cui i genitori picchiano i figli e li sottopongono a ogni tipo di violenze. Mia madre mi ha formalmente accudita per tutto il tempo che ho vissuto con lei e non mi ha mai picchiata, ma forse sarebbe stato meglio, perché avrei avuto la consapevolezza di esistere.
Quando mia nonna Zelda seppe di essere incinta di Lidia, pianse settimane intere. Quella figlia non la voleva.

“Ai miei tempi” rende reale l’impossibile, cambia i linguaggi, le logiche e gli affetti: è tutto un mondo che sta solo nella sua testa ed è il cumulo di tanti pregiudizi, mancanze, paure e meschinità con cui si tenta di aggiustare un passato altrimenti insopportabile. ... È chiaro che lei ritiene che, se Lidia fosse morta già tanto tempo fa, sarebbe stato un bene per tutti. ...
... Ma la memoria fa brutti scherzi e se non posso mettere in dubbio la reale sofferenza di mia madre e dei suoi fratelli per quanto accaduto a Lidia, tutte le colpe che hanno imputato per anni a mia nonna e il loro rancore non sono del tutto giustificati. ...
... Lidia ride ... ma se conosci la sua storia, non puoi rimanere indifferente e un po’ di pietà ti deve venire per forza... Ormai sono 60 anni che è ricoverata in una struttura psichiatrica ...
... Soprattutto se le dici che è bella, le si illuminano gli occhi, a svelare un’antica vanità e un piacere che neanche il collasso delle facoltà cerebrali hanno cancellato. ...
... Qualche mese fa ho deciso di voler andare a fondo e sono andata all’Archivio Storico del Santa Maria della Pietà per avere accesso alla cartella clinica di Lidia....
... E se tutto questo non verrà raccontato, ... Lidia semplicemente continuerà a non esistere, sarà come se non fosse mai vissuta.

 

  Leggi anche: Letteratura e malattia

 

Rosella Rapa (classe 1959) è nata a Torino. Si è laureata in Cosmo-Geo-Fisica, scrive e disegna fin da bambina. Collabora con Letteratour dal 2001, quando uscì il suo libro Draghi & Computer (sette racconti fantasy). Si interessa di Matematica, Letteratura e Storia Europea, vecchi Film e Serial impegnati. Le piace viaggiare, soprattutto nell'Europa del Nord, per vedere con i propri occhi paesaggi, arte e persone. Un po' estrosa, non ama pregiudizi e preconcetti.

     

Seguici sui nostri canali:  Telegram  |  Facebook  |  Instagram






Collabora!

Vuoi pubblicare un articolo o una recensione?
  Scopri come collaborare con noi


Condividi questa pagina




Seguici sui nostri canali:  Telegram  |  Facebook  |  Instagram


I NOSTRI SPECIALI

Storia del Fantasy

di Rosella Rapa

 

Pillole di Fantascienza

di Rosella Rapa

 

Arthur Rimbaud

di Elio Ria

 

Dante Alighieri

di Elio Ria

 

Balcanica

di Anna Lattanzi

 

Letture stravaganti

di Tiziano Gorini

 

I nostri blogger


Rosario Frasca
VAI AL BLOG

Rosella Rapa
VAI AL BLOG

Davide Morelli
VAI AL BLOG

Elio Ria
VAI AL BLOG

Anna Stella Scerbo
VAI AL BLOG

Anna Lattanzi
VAI AL BLOG



www.letteratour.it