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Il signor F. è morto in treno e altri racconti, di Maria Greco

di Rosella Rapa

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Linguaggio elegante, fraseggio raffinato. Una vera novità, in questi tempi in cui le frasi spesso paiono buttate giù a caso: l’autrice ci dà un esempio di “bello scrivere” dimostrando una profonda conoscenza della lingua, della sintassi, della letteratura. Ma c’è di più.

Espliciti richiami alla letteratura classica, primo fra tutti il conterraneo Pirandello, ma senza il suo auto ritorcersi su se stesso; al contrario, l’autrice ha la capacità di guardare il mondo reale o letterario che la circonda mettendone in campo i difetti, senza giudicarli. Capacità che le sue “creature” non hanno.

I protagonisti e le protagoniste dei racconti vivono esperienze surreali, con sdoppiamenti di personalità, e crisi a livello comunicativo ed emozionale. Intrappolati per lo più in esperienze famigliari che ormai vivono solo di riflesso, impossibilitati a realizzare i propri sogni, paiono chiusi in una bolla di vetro, dalla quale vedono il resto del mondo senza poterlo raggiungere.

Niente nomi: solo iniziali o qualifiche. Niente racconti pregressi: solo il presente. Niente narratore: solo i protagonisti. I personaggi si auto descrivono attraverso le loro stesse azioni, con un parlato che di volta in volta si adegua al modello che sta rappresentando: la casalinga, l’intellettuale, il medico ignorante, le signore “bene” e via scrivendo.

L’insieme delle storie è estremamente classico, ma i problemi che si affrontano sono molto attuali, tratti dal mondo moderno e riadattati in modo da farli apparire senza tempo. Il Signor F. è morto in treno, ma se sia una Freccia Rossa o un primitivo modello a vapore poco importa. La varietà delle situazioni descritte, dei personaggi, e del linguaggio, rende i racconti l’uno diverso dall’altro, mentre la perfetta impostazione degli schemi narrativi da unitarietà alla raccolta; ed è questo che si chiede ad una silloge: un messaggio globale capace di lasciare un impronta sul lettore al termine delle vicende scollegate tra loro.

Un libro che scivola via come un nastro di seta, fluido e morbido, adatto a un pubblico colto, che riesca a comprenderne il sottile umorismo e le dotte citazioni. Consigliato agli studenti, che spesso litigano con i classici. Questi racconti ce li mostrano sotto un aspetto diverso, con un sorriso appena accennato che li fa scendere dal loro piedistallo e li fa apparire più umani: come Alcesti ed Euridice che si trovano nell’aldilà a parlare dei loro mariti come due contemporanee casalinghe esasperate.

 

Alcuni passi scelti

… Aveva una bocca molto larga e dei denti piuttosto pronunciati, ma ciò che rendeva veramente caratteristico ed inconfondibile il suo aspetto era uno strano naso molto lungo che non poteva senz’altro passare inosservato. La visione di questo naso così sproporzionato attirava l’attenzione di chiunque, e non c’era persona che riuscisse, suo malgrado, a parlare con lei senza fissare quella specie di enorme proboscide che sembrava penzolarle proprio giù dagli occhi. …
… L’uomo che la accompagnava a passi brevi e risoluti era poco più alto di un metro e cinquanta e aveva le braccia, eccezionalmente corte, cariche di pacchi. Portava un pizzo sottile sottile, che pareva cresciuto tra mille stenti, e due occhietti neri che spesso socchiudeva in uno sforzo di concentrazione. …

… faceva parte di quella categoria che qualcuno definisce “politici per vocazione”.
Pare che il padre … gli avesse procurato parecchi voti presso le eleganti signore della cittadina, esercitando un’accorta attività di propaganda elettorale, non priva delle galanterie che ciascuno può immaginare …

… Dormo nella stanza più fresca, supercondizionata - mi sento un ravanello piccante dentro un frigorifero  …
… Mi sentivo inebriata, e non osavo muovermi, per timore di rompere (o che si rompesse) qualcosa, ripensando a... un’aria di vetro...  Il lavoro che stanno preparando i ragazzi è fondato completamente sull’improvvisazione. C’è un tema di fondo: il viaggio …

… “poi sono venuti questi dolori, questa febbre... e così. Poi tutte le visite. … anche quando eravamo fidanzati aveva tutte le paure, di tutte le malattie. Ora abbiamo fatto gli esami: se non c’è niente, non c’è niente. … Ora però io le chiedo, siamo sicuri che questi dottori, questi psichici, diciamo, sono persone serie? Perché io mi sono preso delle informazioni e ho sentito dire che le donne le fanno distendere su un lettino … che spesso, Dio sa perché, parlano di sesso... “ …

Mancano tre anni e me ne vado in pensione. Quando sarò in pensione mi apro una piccola rivendita di libri, di ogni genere, ma soprattutto letteratura francese. La letteratura francese non deve mancare. …
… Come se il nostro tempo non ci appartenesse! Ognuno ha il suo tempo, io credo, ed è suo, e invece la gente si comporta come se il tempo degli altri gli spettasse di diritto! …
… 10 mesi e 22 giorni alla pensione. La sera torno a casa spezzato in due. Martina dice che vuole ’n altro bambino. … Ninni dice che farà l’università dopo il diploma … dovrà andare fuori...
… Ho voluto fare una piccola festicciola qui, con gli amici. Abbiamo stappato lo spumante. Ho proprio finito… si è parlato solo della mia libreria, che non aprirò più. Mi hanno fatto un’offerta troppo vantaggiosa per l’affitto della bottega …
… Non ho tempo. Non ho tempo peggio di prima. Non ne posso più. Da un anno che sono in pensione, neanche un libro posso aprire …

 

Il libro

Editore Robin Edizioni
pagine 112
euro 10,00
ISBN 9788867409914

 

Rosella Rapa (classe 1959) è nata a Torino. Si è laureata in Cosmo-Geo-Fisica, scrive e disegna fin da bambina. Collabora con Letteratour dal 2001, quando uscì il suo libro Draghi & Computer (sette racconti fantasy). Si interessa di Matematica, Letteratura e Storia Europea, vecchi Film e Serial impegnati. Le piace viaggiare, soprattutto nell'Europa del Nord, per vedere con i propri occhi paesaggi, arte e persone. Un po' estrosa, non ama pregiudizi e preconcetti.

     

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