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Giacomo Mazzariol è uno scrittore emergente classe 1997 nato a Castelfranco Veneto. Per Einaudi ha pubblicato nel 2016 “Mio fratello rincorre i dinosauri” che è diventato un film di Stefano Cipani e “Gli squali” nel 2018.
Non si può non iniziare questa recensione con una frase che nel suo insieme descrive perfettamente la generazione dello scrittore e del protagonista e che ci riassume anche la fatica di emergere e la difficoltà di distinguersi nella vita odierna.
“Come gli squali! – esclamò Anna di colpo. – certe specie devono nuotare senza sosta per non soffocare o per non cadere sul fondo del mare. Squali, ecco cosa eravamo, ecco cosa dovevamo essere. Animali capaci di scivolare in un mondo che aveva perso solidità, che era diventato instabile. Nulla mi suonava negativo in quella parola usata per descriverci: squali. Non eravamo crudeli, solo affamati. Non eravamo impazienti, solo non potevamo essere immobili”
Siamo alla fine dell’anno al grande e glorioso finale, la maturità.
Max con i suoi compagni di classe Filippo, Andrea, Beatrice e Anna progetta il viaggio a Barcellona, la vacanza di fine gioventù, la vacanza che preannuncia un nuovo inizio. Ognuno dei ragazzi si pensa all’università, progetta e immagina cosa farà dopo gli orali, tutti tranne Max che è ancora confuso, che non ha ben chiara neppure la facoltà.
Max è un esperto informatico, uno di quelli che si è fatto da solo studiando i video su YouTube, uno di quelli che ha saltato qualche serata, non quelle importanti però, per sviluppare algoritmi e app utili alla scuola, agli amici, all’azienda di papà, nulla di particolare, nulla crede di eccezionale, e tra queste ne ha progettata anche una utile a se stesso, una app per orientarsi nella giungla di indirizzi universitari.
Ma questa app in effetti qualcosa di eccezionale ce l’ha e infatti la scopre Mutti, AD di e-Park, una startup romana, famosa il giusto.
E sarà proprio Mutti a telefonare a Max per proporgli un incontro nella città Eterna. Proprio a Max capita una esperienza simile.
Non c’ero mai stato a Roma. A dire il vero non ero mai stato quasi da nessuna parte.
L’avventura inizia. Max si addentra in un mondo lavorativo new age, quasi missionario, dove lo scopo è quello di scoprire nuovi modi per fare le cose, quelle cose che si non si riescono più a fare come prima. e-Park è come un grande ospedale dove ogni momento è quello giusto per salvare vite umane dall’immobilità della vita moderna.
Ma se la mente di Max è concentrata qui nel nuovo, essa è anche dispersa nella sua vita appena trascorsa e dalla quale ancora non ha ben capito di essersi improvvisamente separato; ha ancora da fare la maturità, gli orali e poi c’è Anna, la ragazza di cui pensa di essere innamorato da 4 anni. Insomma, di là a Padova c’è ancora la sua vita da ragazzo.
E a Padova lui ci ritorna per concludere gli orali e per dire con coraggio ai suoi genitori che di lì a poco si trasferirà a Roma, quando improvvisamente accade tutto in un attimo. Lui vergine, si ritrova avvinghiato tra le braccia di Anna. Anna che non lo degnava mai di uno sguardo oltre quello “amicale”. Tutto così in fretta e senza chiedersi il perché.
Max ritorna a Roma questa volta più convinto di prima. Ma poi arriva Marta, e Marta è gran cosa.
La osservai e pensai che era davvero bella, di una bellezza non ostentata, fatta di minuscole imperfezioni che nell’insieme producevano un ammirevole equilibrio
Forse sarà proprio Marta a ricongiungere i pensieri di Max.
Max crede nella propria app, ma crede anche che quella app sia nata come un hobby e come tale forse deve restare, lui adesso ancora non vuole ingozzarsi della vita, vuole assaporarla a poco a poco, muovendosi si intende perché è solo muovendosi che si cresce.
Il racconto era tutto concentrato sull’attesa del tuffo: il protagonista è una specie di spugna sensoriale, assorbe qualsiasi informazione dall’ambiente, ma allo stesso tempo dall’ambiente è separato, come chiuso in una bolla. Lui sta diventando grande. Vuole diventare grande? Vuole tuffarsi da quel dannatissimo trampolino? Il problema non è l’altezza. Quando torni giù cambia tutto. Quando colpisci con il tuo peso
Non boicotta il progetto, ma presenzia egregiamente alla presentazione ufficiale di Compax, l’app per l’orientamento coi finanziatori, e ne garantisce la buona riuscita.
Mutti è soddisfatto, Max altrettanto, ma si lascia alle spalle il lavoro arrivato dall’alto per ricominciare la propria vita.
Così si iscrive all’università, indirizzo informatico, e tra una sera e l’altra con gli amici continua a vedersi con Marta, perché in fondo lui ha scelto Marta, e per ora questa vita: diventare grande a piccoli pezzi.
Forse avrebbe potuto continuare a parlare di Compax davanti a folte platee, ma è così che funziona ai bivi? No. Se vai da una parte non puoi andare anche dall’altra.
Nausicaa Baldasso (04/05/1984) è laureata in Scienze sociali statistiche applicate. E' stata più volte finalista in vari concorsi e ha vinto il Premio Nazionale di Scrittura Creativa Piccola Giorgia Russo Una fiaba... è per sempre nel 2017.
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