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Cime Tempestose, di Emily Brontë: quando passione e vendetta s’intrecciano

di Federica De Sanctis

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Pubblicato nel 1847 sotto lo pseudonimo di Ellis Bell, è l’unico romanzo di Emily Brontë. Con la sua struttura estremamente originale spesso paragonata ad un effetto matrioska dai critici, il romanzo è uno dei più grandi capolavori della letteratura inglese.

La trama ruota intorno all’amore, alla crudeltà fisica e mentale, la gelosia, la passione e la vendetta, temi forti che si intrecciano nelle sue 378 pagine cariche di pathos. All’interno del testo si percepisce immediatamente l’atmosfera gotica ed il capovolgimento degli ideali romantici della letteratura ottocentesca. Si possono infatti scrutare attentamente i recessi della condizione umana tra abissi di crudeltà ed intensi slanci amorosi.

Gli ho dato il cuore e lui lo ha preso soltanto per stritolarlo a morte e scagliarmelo sulla faccia.. Gli esseri umani sentono con il cuore, Ellen, e poiché lui il mio lo ha distrutto, non posso più provare alcun sentimento nei suoi riguardi; né vorrei provarlo, nemmeno se lo vedessi gemente a patire da questo momento fino al giorno in cui morirà, e anche se versasse lacrime di sangue per Catherine!

L’ossessione di Catherine nei confronti di Heathcliff, protagonista maschile, è chiara fin dalle prime pagine del romanzo. Un amore tormentato, sofferto e perfino odiato accompagna i due protagonisti fino alla morte di Catherine ed oltre.

Il romanzo ha inizio nell’anno 1801 nella brughiera inglese e Mr Lockwood, un gentiluomo di città, ricopre il ruolo del narratore. Nel bel mezzo di una tempesta l’uomo si ritrova a dover chiedere rifugio nella dimora di Heathcliff soprannominata Wuthering Heights, così il padrone gli offre una stanza piena di segni e graffiti incisi sui muri. Mr Lockwood non può fare a meno di notare che compare spesso il nome di Catherine e durante la notte vede uno spettro di una bambina che bussa sui vetri della finestra chiedendo di entrare. Terrorizzato, emette delle urla, e Heathcliff si precipita alla finestra disperatamente per permettere allo spirito di fare il suo ingresso. Il giorno seguente il gentiluomo torna nella sua abitazione ma si ammala poco dopo e durante la sua convalescenza si fa raccontare da Nelly Dean, la governatrice di casa, la vita del suo affittuario.

All’interno della famiglia Earnshaw vive il trovatello Heathcliff. Egli è violento e selvaggio, animato da una forza distruttiva. Ben presto si innamora della figlia del suo benefattore, Catherine, ricevendo affetto e comprensione. I due nutrono un sentimento forte e travolgente l’uno per l’altro, un amore che renderà difficili le loro esistenze ma che riuscirà a durare in eterno.

“Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono uguali”

Alla morte del signor Earnshaw, suo figlio, Hindley, si mostra ostile nei suoi confronti. Gli eventi precipitano quando Heathcliff scopre che Catherine si rifiuta di sposarlo a causa della loro differenza di rango. Furioso, lascia la casa che lo aveva accolto e durante la sua assenza, Catherine sposa a malincuore un figlio dei Linton, Edgar, un uomo debole e senza carattere.

“Il mio amore per Linton è come il fogliame dei boschi: il tempo lo trasformerà, ne sono sicura, come l’inverno trasforma le piante. Ma il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce nascoste ed immutabili; dà poca gioia apparente ma è necessario.

Tornato dopo tre anni, arricchito e con il proposito di vendicarsi, Heathcliff turba ininterrottamente il matrimonio di Catherine, che non riesce a sottrarsi al suo fascino e all’amore che nutre nei suoi confronti. Il fratello di lei, invece, accoglie l’odiato trovatello per abusare della sua fortuna. I rapporti di forza vengono, comunque, rovesciati: Hindley, ormai sposato, viene tiranneggiato, insieme al figlioletto Hareton, costretto da Heathcliff, per vendetta, a condurre una vita da selvaggio; Catherine si ammala di dolore e nevrastenia arrivando quasi ad impazzire. La donna muore, dopo aver dato alla luce sua figlia Cathy. Prima che Catherine muoia, però, lei e Heathcliff riescono finalmente a dichiararsi in piena sincerità il loro reciproco, infinito ed eterno amore sopra ad ogni altra cosa terrena.

Qui riesco quasi a concepire come un amore possa durare tutta una vita: mentre finora ero assolutamente convinto che nessun amore potesse resistere un anno.

Perso l’oggetto della sua passione, il furore di Heathcliff si concentra sulla bambina. Sposatosi con Isabella, la sorella di Edgar Linton, che maltratta crudelmente, egli ha da lei un figlio di aspetto ripugnante. Cathy, dopo molte angherie, viene costretta a sposarlo, ma il matrimonio non dura a lungo. Il figlio di Heathcliff muore e Cathy si lega a poco a poco al cugino Hareton, che prova a proteggere dalla malvagità di Heathcliff. Le nozze dei due chiudono la storia: Heathcliff, sempre più avvilito e desideroso di ricongiungersi a Catherine, muore nella disperazione, e le famiglie Earnshaw e Linton sopravvivono alla sua furia con il legame di Cathy ed Hareton.

 

All’interno del romanzo i personaggi non mettono freno alle loro passioni. Il punto di vista della Brontë è premorale: prima della moralità tratta infatti quelle forze della vita che condizionano l'uomo a costruire quelli che vengono chiamati parametri morali. Il conflitto all’interno dell’opera non è tra il bene e male ma tra il simile ed il dissimile. I personaggi agiscono secondo il principio di cui sono manifestazione. I due protagonisti si amano non perché trovano piacevole la compagnia dell'altro, ma perché sono figli dello stesso principio della "tempesta". Come infatti dichiarato da Catherine alla governante:

“Lo amo perché è più me stessa di quanto lo sia io. Io sono Heathcliff”.

Il paesaggio suggestivo della brughiera inglese è un elemento determinante all’interno delle pagine del romanzo. Qui i due protagonisti danno pieno sfogo alle loro anime inquiete e ribelli, corrono con i cavalli, trascorrono il tempo nelle distese di erica. Il freddo della brughiera scandisce l’essenza della vita dei protagonisti che si trovano costantemente a stretto contatto con l’ambiente, il terribile freddo dell’inverno poterà infatti Heathcliff alla morte. Ed è proprio con una riflessione sul paesaggio che si chiude la trama:

“E mi domandai, stupito, come mai fosse possibile immaginare sonni inquieti per coloro che riposavano in quella terra quieta”.

 

Federica De Sanctis è nata a Brindisi nel 1999. Studia alla facoltà di Lettere dell'Università degli Studi Guglielmo Marconi. Da sempre appassionata di letteratura, arte, musica e lingue straniere. Collezionista e lettrice di libri, cantante e tastierista. Sostiene da sempre l'arte in tutte le sue forme di espressione.

 

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