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Già dal titolo qualcosa ci intriga: se il mondo è Perfetto, perché qualcuno vorrebbe fuggirne? Appena si apre il libro poi si vede che questa ipotetica perfezione è contrapposta a un Mondo Libero: e quale desiderio atavico è in noi più forte di quello della libertà? Qualcosa non è al posto giusto.
Questo malessere interno, il non sentirsi a proprio agio è rappresentato dai due protagonisti principali: Rodolfo (detto Rod) che vive nel Mondo Perfetto, dove tutto è super organizzato, allineato, regolato, standardizzato. La salute fisica dei cittadini è il bene primario che guida questa organizzazione, che ha creato un luogo senza inquinamento, senza malattie, senza pensieri. Inoltre, grazie ai Visori, diventati ormai leggeri come semplici occhiali, ciascuno può inserirsi in una realtà virtuale, dando corpo ai propri sogni più impossibili senza muoversi da casa.
Però, solo il 10% della popolazione mondiale può vivere così.
Ernesto è il corrispettivo di Rod nel Mondo Libero, caotico, disordinato, inquinato, pericoloso (?) sporco e stressante. Anche arretrato: siamo in una situazione simile ai nostri anni ‘80, con telefonini che si usano solo per parlare, CD, gas di scarico, e internet solo su postazioni fisse. Siamo indietro col progresso tecnologico, eppure il gruppo di giovani amici di Ernesto si oppone strenuamente all’introduzione di una internet mobile. Il loro timore, paradossalmente, è lo stesso di Rod.
Nel suo Mondo Perfetto, Rod è convinto che dei non meglio identificati “Loro” usino i visori per controllare sempre di più le persone, e che vogliano appiattire tutte le coscienze manipolando sempre più desideri e sensazioni. Ernesto, invece, si è fatto l’idea che qualunque tentativo di contrastare l’ingresso della “Rete” nel proprio mondo sia destinato a fallire, e comunque nulla cambierebbe lo “status quo” del Mondo Libero; infatti tante generazioni prima di loro hanno provato inutilmente; perché “Loro” , qui ben individuati, si oppongono svicolando tra mass media bugiardi e polizie corrotte.
Ai due, improvvisamente si offre una straordinaria opportunità: si assomigliano come due gemelli, e possono scambiarsi di posto per quattro settimane, in modo da provare ciascuno il mondo dell’altro, e verificare se il proprio sia migliore o peggiore.
A questo punto la vicenda prende connotazioni “gialle” e procede alternando le esperienze dei due protagonisti, con un finale non proprio a sorpresa. Ma… ci sarà un epilogo con una battuta inquietante.
Il libro si legge velocemente, la scrittura è chiara, con un buon fraseggio, paragrafi coerenti, nessuna circonvoluzione astrusa. Lo possiamo definire “Fantascienza”, perché gli elementi che configurano questo genere ci sono, in una ambientazione che di solito viene chiamata “universo parallelo”. Eppure qui la fantascienza è solo un contorno: il libro vuole portare avanti un discorso sociale/filosofico, contrapponendo due situazioni per esplorare vari aspetti delle volontà umane, messi di fronte ad una vita esasperata, che tuttavia assomiglia in modo impressionante alla NOSTRA vita Europea. Noi Italia (non da soli) stiamo cadendo in un disastro annunciato, ormai quasi completamente privi di voglia di reagire, dove solo pochi gruppi sperano ancora. Mitizziamo paesi come Germania, Svizzera, Svezia: puliti, efficienti, onesti, responsabili… finché qualcuno non ha a che fare con loro.
Questa vicinanza alla realtà consente ai lettori di identificarsi col protagonista, Rod, che racconta la storia in prima persona, tranne nei momenti in cui siamo con Ernesto. Ma è la stessa cosa, perché i due ragionano nello stesso modo, pensano nello stesso modo. Perchè entrambi sono la stessa persona: l’Autore, che cerca di metterci in guardia, ma sa già che per la maggior parte delle persone sarà impossibile.
Il contenuto è denso, il libro lo alleggerisce, portandolo a chiunque abbia la capacità di leggere e di pensare a quel che ha letto. Chi legge solo “libri da spiaggia” apprezzerà il giallo, chi riflette seguirà le filosofie, cercandone una gli aggradi.
Ora mi permetto una osservazione personale, da fan del Mystery e della Fantascienza: l’epilogo mi ha lasciata piuttosto perplessa. L’autore vuole lasciare un ultimo messaggio al lettore, un messaggio però che mi sembra rinchiudere tutto ciò che è stato scritto in un una piccola sfera di cristallo, con la finta neve all’interno che si muove e poi si deposita qua e là; ciò sembra dire: scusate, abbiamo scherzato.
Il mio consiglio è di non leggere l’epilogo, toglierlo, offuscarlo. Prima leggete bene il libro, a fondo, e cercate di capire se vi sembra un ricordo di H.G. Wells o una passeggiata con Alice tra le Meraviglie e lo Specchio che si incrociano. Quando avrete raggiunto la VOSTRA consapevolezza, la VOSTRA idea di dove finirà il mondo, e se una delle due versioni vi sembra meglio dell’altra, solo allora prendete l’epilogo, e vedrete l’autore che vi strizza l’occhio.
Rodolfo a sua moglie Virna
«Tu nemmeno lo ricordi, com’era prima. … Un po' ti capisco e un po' ti compatisco. Se tu sapessi quante cose abbiamo perduto in questo mondo … vent’anni fa sembrava stupido non venire nel Mondo Perfetto, avendone la possibilità. Ma qui abbiamo pian piano perso la facoltà di scegliere, di decidere. Abbiamo delegato tutto a Loro. Noi non decidiamo più niente. … è meglio una scelta probabilmente giusta fatta da altri o una scelta, non si sa se giusta o sbagliata, fatta da te? …
«I media ci condizionano proponendo una declinazione del bello omologato. Ti ho mai detto che in passato, prima della Grande Scelta, le bellezze erano di vario tipo? Lo sai che ogni civiltà aveva il suo diverso standard estetico? … Abbiamo perso la diversità. ... Anche con il vestiario. Un abbigliamento per ogni livello… Ma che senso ha? Perché devo considerare esclusive le tinte pastello? Perché solo quelli del decimo livello possono vestire in bianco? ...
«Le telecamere. ... sono dappertutto … Però, oltre agli eventuali delinquenti, riprendono anche me, che non sono un malvivente e che vorrei non essere continuamente controllato, qualsiasi cosa io faccia … va bene anche che abbiano accesso ai nostri visori? Se per la sicurezza è giusto che sappiano dove andiamo e cosa facciamo, è normale anche che sappiano cosa ci piace e cosa non ci piace, cosa pensiamo, cosa abbiamo intenzione di
fare? Perché potremmo nascondere idee pericolose… Ti toglie un sacco di cose: l’intimità, i segreti inconfessabili, quello che tu non vuoi che sia esposto al pubblico ...Odio sentirmi sorvegliato».
Ernesto al suo amico Edo
“Sei semplicemente troppo giovane. Tu non sei in grado di confrontare i due Mondi, perché li hai letti sui libri, non li hai vissuti sulla tua pelle. Tu non ti ricordi la pandemia, non ti ricordi quando il Governo ha dovuto decidere chi far vivere e chi lasciar morire. È là che è nata l’idea della Grande Divisione, che poi hanno fatto passare per Grande Scelta. Come se ci fosse la possibilità di scegliere… Chi voleva ordine e sicurezza e aveva i mezzi, su nel Mondo Perfetto, e chi non voleva regole e disciplina oppure non era ricco a sufficienza, giù nel Mondo Libero. Abbiamo potuto scegliere? Di Sopra, una classe politica efficiente, con risorse praticamente infinite e visioni di lungo periodo, in grado di programmare e far rispettare qualsiasi tipo di decisione. Qui da noi i peggiori, i disgraziati, i corrotti, i collusi, quelli che si guardano le punte dei piedi, quelli che hanno come obiettivo il loro vantaggio personale, anziché quello della comunità. Questi sono i nostri governanti. Che però hanno lo stesso le chiavi di tutto: dell’esercito, della burocrazia e dei giudici. Ci lasciano incontrare, ci lasciano parlare, ci lasciano sognare, ma quando provi a cambiare qualcosa, sbatti contro un muro fatto di melassa e non riesci più né a muoverti né a respirare: la nostra è una libertà di piccolo cabotaggio… La libertà, quella grande, quella vera, non c’è da nessuna parte, né Su né Giù. Ma almeno là c’è il meglio di tutto. Dovremmo imitarli; dovremmo prendere dal Mondo Perfetto tutto quello che c’è di buono e poi migliorarlo.”
Rosella Rapa (classe 1959) è nata a Torino. Si è laureata in Cosmo-Geo-Fisica, scrive e disegna fin da bambina. Collabora con Letteratour dal 2001, quando uscì il suo libro Draghi & Computer (sette racconti fantasy). Si interessa di Matematica, Letteratura e Storia Europea, vecchi Film e Serial impegnati. Le piace viaggiare, soprattutto nell'Europa del Nord, per vedere con i propri occhi paesaggi, arte e persone. Un po' estrosa, non ama pregiudizi e preconcetti.
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