La coppia perfetta, di B. A. Paris

di Nausicaa Baldasso

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Comincerei questa recensione con la banale affermazione “Meglio non fidarsi mai della perfezione” oppure “La perfezione ha qualcosa da nascondere”.

Prima di afferrare completamente la trama di questo romanzo mi sono lasciata piacevolmente trascinare dalle descrizioni dei comportamenti, attente e rigorose e dal fascino dei personaggi, inizialmente mi appariva tutto così scontato e normale, ma proseguendo nella lettura ho iniziato a storcere il naso e a provare una certa diffidenza.

La scena iniziale comincia con una cena. Jack e Grace, novelli sposi, ospitano a casa loro i vicini di casa e per l’occasione preparano una serata eccezionale.
Jack e Grace si sono conosciuti sei mesi prima del matrimonio al parco, quando Jack ha assecondato Milli, la sorella di Grace.  Il giorno del matrimonio Jack entra in camera da letto di Grace mentre lei si apprestava ad indossare l’abito nuziale. Al matrimonio Milli doveva fare da testimone, ma prima della cerimonia scivola dalle scale e si rompe una gamba. Jack e Grace si sposeranno senza Milli a testimonianza.
Jack e Grace Angel hanno una meravigliosa villa, sicura, computerizzata, allarmata e con porte e finestre blindate, il massimo della serenità in un posto isolato che può essere pericoloso.
Jack ha un lavoro edificante come avvocato penalista di successo, il difensore delle donne, il paladino della lotta contro il male; Grace da incallita e indipendente viaggiatrice ha trovato in suo marito e nella famiglia così formatasi la pace e la quiete e si dedica piacevolmente a leggere e a piccoli lavori di sartoria personale. Jack e Grace condividono tutto, perché si amano e hanno fra loro una reciproca e ineguagliabile fiducia, la mail è la stessa per entrambi, Grace non ha neppure bisogno di usare un telefono cellulare perché Jack è sempre con lei, non l’abbandona mai. La ama dopotutto.

Poi c’è la dolce sorella di Grace, Milli, una ragazza con disabilità, ma che nell’intera vicenda rappresenta la forza suprema di tutta la storia, il tassello centrale a dirla tutta. Nelle sue scelte, nei suoi comportamenti e nelle sue parole si intravede una grinta formidabile ed una partecipazione che stupisce.

Nulla è come sembra oppure tutto è come sembra, dipende dai punti di vista. In alcuni momenti mi è parso che il thriller si confondesse con la commedia e che questa si tingesse di paura. Ci sono dei passaggi improvvisi che non ti aspetti e che capovolgono velocemente la trama.

Mentre ci si trova dinanzi ad una scena amorevole, dove i sentimenti sono diffusi a profusione, in un attimo incombono insicurezza e brutalità. Il passato di Jack è la chiave. Le risposte sono nei colori, i colori sono l’aiuto.
Quella vicina di casa tanto scontrosa e apparentemente antipatica sarà l’àncora di salvezza. Ma avrà capito tutto già dall’inizio oppure gli stratagemmi sono progettati per risvegliare la paura?

Perché è di paura che si tratta.
Quindi? Non resta che leggerlo e lasciarsi trasportare, mi raccomando però non contate le ore.

 

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