%@>
Nella categoria: HOME | Stile e retorica
Questo intervento è volto unicamente a dimostrare che il “correlativo oggettivo” teorizzato da Eliot e adottato da Montale è presente anche nella poesia latina. Orazio docet.
Se a fine lettura condividete questo spunto, di esempi ne troverete a bizzeffe! In caso contrario vi avrò sottratto cinque minuti del vostro tempo, corrispondenti alla lettura della mia proposta.
Tecnica elaborata e usata da Eliot nel poema The waste land del 1922 per dare forma poetica a riflessioni filosofiche e sentimenti, ossia entità astratte prive forma sensibile, il “correlativo oggettivo” consiste in oggetti, cose, eventi, condizioni atmosferiche e descrizioni che - traducendo in forma concreta ciò che è astratto - lo rendono comunicabile. In questo modo immagini concrete oggettive diventano emblema di una condizione interiore soggettiva.
A titolo esemplificativo per Orazio scelgo passi tratti da Vides ut alta stet (OdiI, IX).Per Montale scelgo la prima quartina di “Spesso il male di vivere ho incontrato”(Ossi di seppia).
Orazio contempla un paesaggio romano, ben noto a lui e al suo pubblico, nella stagione invernale sotto la neve. In questa atmosfera sospesa esorta un interlocutore fittizio a godere della giovinezza. Le gioie e i divertimenti legati all’amore, compagno della giovinezza, sono evocati nella scena conclusiva che ‘fotografa’ gli scherzi di due innamorati al Campo Marzio.
Concentriamoci sull’ incipit dell’ode dedicata al paesaggio invernale:
Passiamo ai versi dedicati ad un paesaggio altrettanto ostile contenuti nella stessa ode:
Riporto la prima quartina della celebre “Spesso il male di vivere ho incontrato” per la presenza di tre “correlativi oggettivi” di cristallina immediatezza:
Per chiudere ho scelto la foto di Montale che mi piace di più. Poco aggrottato il volto, gli occhi sorridono insieme alle labbra, assente l’immancabile sigaretta.
Una ‘petalosa’ bianca spicca radiosa in primo piano: omaggio d’obbligo in una situazione ufficiale o un correlativo oggettivo?
Isabella Fantin è nata nel '61, abita a Milano in piena movida da tormento notturno. Una laurea in Cattolica in Lettere moderne. Docente di lungo corso, vaglia nuove rotte. Il tempo per lei è il vero lusso. Legge da sempre. Conduce una vita anonima. Le piace ricordare una frase che ripete sempre ai suoi studenti: leggere insegna a vivere. Ci crede anche lei.
Vuoi pubblicare un articolo o una recensione?
Scopri come collaborare con noi
Rosario Frasca
VAI AL BLOG
Rosella Rapa
VAI AL BLOG
Davide Morelli
VAI AL BLOG
Elio Ria
VAI AL BLOG
Anna Stella Scerbo
VAI AL BLOG
Anna Lattanzi
VAI AL BLOG