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Letterature ispanoamericane

di Eloise Lonobile

Nella categoria: HOME | Articoli critici

Periodo precolombiano
Epoca coloniale
L'Ottocento
Poesia novecentesca
Prosa novecentesca

Periodo precolombiano

Solo poche testimonianze rimangono delle civiltà che precedettero l'invasione spagnola in Messico, Yucatan, Mesoamerica, Perù, Bolivia e Ecuador, e quasi tutte sono pervenute nella versione castigliana (il Popol Vuh , libro delle antiche storie del popolo quiché e i drammi quechua Ollantay e Atahualpa ). Ma anche questi pochi resti non consistono in una letteratura vera e propria, piuttosto in testi che riflettono una cultura prevalentemente religiosa.

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Epoca coloniale (dal 1492 in poi)

Il primo testo non religioso relativo all'America Centrale è il diario di bordo dello stesso Colombo, al quale si aggiungono i testi di H. Cortés, G. Fernandez de Oviedo, A. Nunes Cabeza de Vaca e B. de Sahagun. A queste testimonianze ufficiali si aggiungono testimonianze contrarie alla versione ufficiale (B. de Las Casas e B. Diaz del Castillo), ma soprattutto il primo autore ispano-americano, l'inca G. de la Vega, figlio di un conquistatore spagnolo e di una principessa india.
Sono numerose le influenze spagnole per quanto riguarda la poesia più semplice (romances, villancicos, coblas), mentre la poesia scritta rimane più di carattere colto. Tipiche di quest'epoca sono i poemi epico-religiosi ed encomiastici (D. de Hojeda, H. Dominguez Camargo).
Il Settecento si caratterizza per una sorta di stasi culturale e di assimilazione della letteratura spagnola.

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L'Ottocento

Le prime spinte indipendentistiche nascono in Venezuela nei primi anni dell'Ottocento con le figure dei "liberadores" (Bolivar e San Martin). In questi anni si affermano autori ancora legati agli schemi europei, come nei neoclassici J. J. De Olmedo, A. Bello, J. J. Fernandez de Lizardi.
Il romanticismo arriva, seppur con ritardo, attraverso l'opera di J. M. de Heredia, e si afferma tra il 1840 e il 1890 con E. Echeverria, J. Marmol, J. Bautista Alberti e D. F. Sarmiento.
Nella letteratura ottocentesca sono già presenti molti degli elementi che caratterizzano il periodo successivo e il grande sperimentalismo modernista, nato da ascendenze francesi (i parnassiani e i simbolisti) e mediato da scrittori come M. Gonzalez Prada, S. Diaz Miron, J. Marti (fortemente impegnato nella lotta per l'indipendenza cubana, e di cui sono rimasti famosi, nell'immaginario moderno, i versi di "Guantanamera", la più famosa canzone cubana di tutti i tempi, tratti proprio da una delle sue poesie "Yo soy un ombre sincero/ de donde cresce la palma..."), M. Gutierrez Najera (fondatore della rivista modernista ufficiale "Revista Azul"), J. Del Casal, J. Asuncion Silva e soprattutto il nicaraguense R. Dario.

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Poesia novecentesca

I grandi poeti modernisti del primo Novecento sono tre: V. Huildobro e P. Neruda in Cile, C. Vallejo in Perù. In questi poeti si congiunge la volontà di sperimentare nuove forme espressive assieme all'espressione di ritrovate origine americane: Neruda partendo da liriche di sensuale e angosciosa fattura, poi con opere di vasta ripercussione sociale e paesaggistica; Vallejo con motivi di lacerata presenza meticcia e di impegno a favore dei "poveri della terra".
Seguono il movimento di rinnovamento: A. Cortes, J. Coronel Urtecho, P. A. Cuadra, J. Pasos, E. Cardenal (Nicaragua); O. Girondo, R. Molinari, F. L. Bernardez, E. Gonzales Lanuza, A Girri e in parte J. L. Borges (Argentina); R. Lopez Velarde, J. Gorostiza, X. Villaurrtia e O. Paz (premio Nobel 1990) (Messico); N. Narra, G. Rojas (Cile); C. Moro (Perù); E. Ballagas, R. Pedroso, N. Guillen, M. Navarro Luna e E. Florit (Cuba); M. del Cabral (Santo Domingo); L. Pales Matos (Portorico); L. Cardoza y Aragon e M. A. Asturias (Guatemala); J. Carrera Andrade (Ecuador).
La poesia femminile merita un cenno a parte per il profondo turbamento esistenziale che esprime (G. Mistral - premio Nobel 1945 -, D. Agustini, J. De Ibarbourou, A Storni).
Negli ultimi anni la poesia ha subito i colpi della repressione politica, e i poeti ne sono le vittime: R. Dalton, J. Heraud, F. Urondo e O. R. Castillo.
Nella lirica più recente si trovano tracce di una complessa e profonda inquietudine formale e ideologica.

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Prosa novecentesca

All'inizio del secolo due sono i filoni principali: il romanzo realista (B. Lynch, R. Guiraldes, M. Azuela, M. L. Guzman, M. Latorre, E. Rivera, R. Gallegos, J. Icaza, J. de la Cuadra, D. Aguilera Malta e C. Alegria) e il romanzo di investigazione psicologica a sfondo urbano e regionale (E. Larreta, L. Marechal, E. Mallea, P. Prado, E. Barrios, M. Rojas e C. Reyles).
Dalle due correnti emergono quali precursori del filone "magico" maestri come l'argentino J. L. Borges e il guatemalteco M. A Asturias (premio Nobel 1967), oltre a R. Arlt, J. Rulfo, A Carpentier e, più tardi, J. Lezama Lima.
Gli anni '60-'70 registrano un vero e proprio boom letterario con G. G. Marquez, autore di Cent'anni di solitudine e premio Nobel 1982, al quale seguono numerosi altri scrittori di sicuro talento.
Vanno segnalati anche, per il successo internazionale più recente, I. Allende, A. Mutis, A. Skarmeta e L. Sepulveda.

 

Eloise Lonobile (classe 1976) vive e lavora. La passione per la letteratura, perfezionata con una Laurea all'Università di Pisa, accompagna da sempre la sua vita. Letteratour ne è il prodotto principale.

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