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La natura è un tempio dove pilastri
viventi / lasciano talvolta uscire parole confuse;
/ l'uomo vi passa attraverso
foreste di simboli / che l'osservano con sguardi familiari.
In questa poesia si esprime la nozione fondamentale che esiste una corrispondenza profonda tra le cose della natura, corrispondenza che viene colta dall'uomo attraverso i sensi, grazie al fenomeno della sinestesia. Ma vi si esprime anche un altro concetto importante: la natura, e più in generale la realtà, è un tempio immerso in foreste di simboli. Potremmo dire che questo tempio, questa foresta, costituiscono il sostrato di significato della realtà. Detto in altre parole: la realtà è intrisa di significati, espressi tramite i più svariati linguaggi, che sta all'uomo di decifrare.
Il primo passo verso la decifrazione del reale sta nel comprendere che, a fianco al linguaggio verbale (scritto o orale) esistono dei linguaggi non verbali, di cui la natura, e in particolare gli esseri viventi, fanno uso. Questi linguaggi sono direttamente legati ai cinque sensi, in quanto proprio i sensi sono il veicolo della loro percezione.
Fondati sull'udito, questi linguaggi sono costituiti da segni fonici, cioè suoni e rumori, emessi con il corpo oppure con qualsiasi altro strumento: dall'abbaiare di un cane al fischio di un uomo, dal suono di un campanello all'urlo di una sirena, dall'espressione vocale di un dolore ("Ahi!") a quei linguaggi, prettamente musicali, che suscitano in chi li sente particolari emozioni, come la sonata di un violino.
Fondati sulla vista, questi linguaggi
sono costituiti da segni che si percepiscono con gli occhi, la vista:
gesti, movimenti, espressioni del viso; segnali colorati o luminosi; immagini,
disegni e scritti. Alcuni di essi sono chiamati linguaggi gestuali
o mimetici, proprio perché espressi mediante gesti. Spesso,
i linguaggi gestuali accompagnato il linguaggio verbale, e questo per
sottolineare, volontariamente o, più frequentemente, involontariamente,
ciò che si vuole esprimere e dargli più forza. Talvolta
accade che i linguaggi gestuali devono sostituire il linguaggio verbale,
come in casi di difficoltà nella trasmissione del suono (lontananza,
…) o nel caso, più lampante, che il messaggio sia indirizzato
a destinatari sordomuti.
I linguaggi gestuali sono oggetto di studio della cinesica (dal greco
kìnesis, movimento).
Fondati sul senso del tatto, questi linguaggi
trasmettono informazioni o messaggi utilizzando segni che stabiliscono
un contatto fisico diretto tra gli individui o gli individui e le cose.
Essi sono in realtà dei linguaggi visivi o gestuali, ma che in
più stabiliscono un vero e proprio contatto fisico. Alcuni esempi
sono un abbraccio, un bacio, uno schiaffo, una spinta, una pacca, ecc.
Contrariamente a quanto si possa pensare, questi linguaggi hanno un potere
espressivo eccezionalmente superiore al linguaggio verbale. Basta fare
un esempio per chiarire questo aspetto: se un uomo dice a una donna "ti
voglio bene" mentre l'abbraccia, il messaggio verbale è recepito
dalla donna come molto forte; se, invece, lo stesso uomo trasmette lo
stesso messaggio verbale alla donna, ma mantenendosi irrigidito e lontano
il più possibile, questa percepirà il messaggio in maniera
distorta, cogliendo l'incongruenza tra l'espressione verbale e l'espressione
tattile, e nella maggior parte dei casi questa percezione andrà
a svantaggio dell'espressione verbale: la donna avrà piuttosto
la sensazione che l'espressione più autentica sia quella tattile,
qui assente, e quella meno credibile sarà quella verbale.
Fondati sull'olfatto,
questi linguaggi utilizzano segni percepiti attraverso il naso, o altri
organi sensibili all'odore, ai profumi, alle esalazioni.
Rispetto a tutti i sensi, l'olfatto è forse quello che è
meno utilizzato dall'uomo, almeno in maniera cosciente e relativamente
all'uso che ne fanno gli altri animali e il mondo vegetale. Basti pensare
alla sensibilità olfattiva degli animali, che con gli odori si
riconoscono, marcano dei territori, indicano il periodo degli amori, ecc,
e al mondo vegetali dove l'impollinazione avviene proprio attraverso il
richiamo olfattivo degli insetti.
Fondati sul senso del gusto, questi linguaggi comunicano informazioni attraverso i sapori. L'utilizzo pratico di questi linguaggi è quasi inesistente e si limita, nell'uomo, ad accompagnare certe celebrazioni rituali o ricorrenze, ad esprimere desiderio di accontentare o accogliere altre persone (vedi l'espressione "prendere per la gola"), ad accompagnare ricordi legati ad altri sensi e alla memoria (cfr. Proust).
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