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Breve storia della Letteratura Tedesca

di Beatrice Kupfahl

Nella categoria: HOME | Articoli critici

Le origini
Poesia cavalleresca e Umanesimo
Età barocca e Illuminismo
"Sturm und Drang" e Romanticismo
Il Realismo
Il Novecento
Fonti

LE ORIGINI (IV secolo d. C. – XII secolo)

I primi resti scritti di popolazioni germaniche risalgono al IV secolo d. C. e corrispondono a incisioni runiche; l’alfabeto runico aveva principalmente funzione di scrittura “magica”. Per sopperire alla mancanza di un alfabeto adatto ai documenti o alle opere letterarie, il vescovo gotico WULFILA con la sua traduzione gotica della Bibbia sviluppò una scrittura ricavata dal greco.
Opere rilevanti sono l’Heliand (VII secolo), poema epico sulla vita di Cristo, il Canto di Ildebrando (VIII secolo), poesia epico-eroica che narra dello scontro tra Ildebrando e Adubrando. L’ “Heldenlied” (canto eroico) fu un genere tipico del periodo germanico, in quanto le migrazioni e le lotte tra le popolazioni migranti costituirono il contesto storico per i temi della lotta tra la vita e la morte e i combattimenti tra due eroi-guerrieri.
Si fa coincidere la nascita della letteratura tedesca circa con l’anno 800, quando nella lingua si consolidò una modifica nelle consonanti definita “seconda rotazione consonantica”; venne quindi fissato l’uso dell’alfabeto latino. I primi documenti in lingua tedesca a noi giunti sono vocabolari e glosse dal latino, compilati dai monaci. Una delle opere del tempo è l’Evangelienbuch (Libro degli Evangeli), simile all’Heliand per i contenuti cristiani, scritto tra l’863 e l’870 dal monaco OTFRIED DI WEISSENBURG. Da questo momento, fino alla traduzione della Bibbia in volgare tedesco eseguita da Martin Lutero nel XVI secolo, la lingua tedesca attraversò numerose fasi:
- Alto tedesco antico (750-110)
- Alto tedesco medio (1100-1350)
- Alto tedesco nuovo (1350-1750)

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POESIA CAVALLERESCA E UMANESIMO (XII secolo – 1500)

Originaria della Francia e diffusasi poi in Germania, la poesia cavalleresca, recitata presso le corti feudali, produsse opere epiche, liriche e didattiche. Due furono le opere prese a modello per la poesia cavalleresca: Tristan et Yseute, legato alla saga arturiana, e Perceval legato invece alla saga del Santo Graal.
L’iniziatore della poesia cavalleresca in Germania fu HEINRICH VON VEDELKE, con la sua versione tedesca del romanzo d’Enea (Eneit). Nei primi anni del XIII secolo, i due poemi francesi furono ripresi in Germania come Tristan und Isolde da GOTTFRIED VON STRAßBURG e Parzival da WOLFRAM VON ESCHENBACH.
Il modello per la lirica d’amore fu la poesia provenzale trobadorica. WALTER VON DER VOGELWEIDE, però, con la sua famosa poesia Unter den Linden, ne stravolse i princìpi parlando di un amore vero e congiunto alla natura. In seguito, grazie anche all’impulso dell’erudito Enea Silvio Piccolomini (futuro papa Pio II), nelle corti e nelle cancellerie si cominciarono a tenere in grande considerazione gli eruditi e scienziati tedeschi di formazione umanistica.
Aspetti della cultura tedesca del tempo furono la fondazione delle università (dalla seconda metà del XIV secolo) e l’invenzione della stampa (grazie a Johann Gutenberg, che tra il 1448 e il 1454 stampa a Magonza la prima Bibbia). Durante il XVI secolo gli umanisti cominciarono a essere impiegati nelle cancellerie di corte, nelle università e nelle scuole cittadine, che conobbero così una grande prosperità culturale.
La figura più rilevante dell’umanesimo tedesco fu ERASMO DA ROTTERDAM (il cui pensiero si espresse nel conciliare il cristianesimo delle origini e i valori del mondo classico) insieme a quella di MARTIN LUTERO, grazie al quale la letteratura umanistica assunse i toni di letteratura “impegnata” nella lotta contro gli sfruttamenti del papato.
Nel XVI secolo presso il popolo si diffondono i cosiddetti Volksbücher (“libri del popolo”), che raccontano in modo semplice eventi bizzarri e divertenti e che hanno la funzione di mantenere sempre vivo l’interesse del lettore. Il più famoso è sicuramente l’Historia von D. Johann Fausten (Storia del Dottor Johann Faust), il cui personaggio che instaura un patto con il diavolo è diventato un emblema universale, uomo che travalica i propri limiti per ottenere conoscenza illimitata.

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ETÀ BAROCCA E ILLUMINISMO (fine XVI secolo – 1700)

Con la stabilizzazione della monarchia, le corti rappresentarono i nuovi centri culturali della Germania, in cui andarono imponendosi l’importanza di lussi e sfarzosità. Con la letteratura barocca, che visse di questo spirito di corte, si contrapposero mondo terreno e ultraterreno, esaltando l’aldilà come unico luogo autentico dell’esistenza umana e trasfigurando il sovrano in vicario di Dio sulla terra.
In questo periodo apparve il primo romanzo in lingua tedesca, Der abenteuerliche Simplicissimus di HANS JAKOB CHRISTOFFEL VON GRIMMELHAUSEN. Altro elemento caratteristico del tempo è l’importanza assegnata alla musica sacra da parte della chiesa riformata. Questo evidenzia da un lato la diffusione della cultura musicale, ancora oggi elemento tipico della cultura tedesca, dall’altro lo sviluppo di una nuova e rilevante tradizione (che giungerà al culmine nel XVIII secolo con Johann Sebastian Bach e Friedrich Händel).
La filosofia di GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ, caratterizzata dall’ottimismo, fu la chiave di volta per il passaggio dalla cultura barocca a quella del mondo borghese. La nascita e la diffusione del giornalismo portò alla formazione di una nuova consapevolezza borghese: l’essenza dell’Illuminismo è infatti costituita dalla lotta della borghesia contro l’assolutismo, la nobiltà, l’ipocrisia. Ruoli essenziali furono giocati da GOTTHOLD EPHRAIM LESSING, che lottò per i principi di tolleranza e uguaglianza attraverso le sue opere teatrali, e da FRIEDRICH GOTTLIEB KLOPSTOCK, innovatore della poesia e della lingua tedesca.
Dopo il 1740 la letteratura si liberò dai vincoli della morale e della filosofia, tornando ai modelli di quella cortese.

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“STURM UND DRANG” E ROMANTICISMO (1700 – 1800)

L’Illuminismo portò con sé sentimenti di ribellione e autonomia creativa, che si espressero in nuove posizioni violentemente anticlassicistiche. La nuova filosofia borghese indirizzò così la propria attenzione sulle tradizioni culturali e sul carattere specifico della propria nazione, sul “Volk” (popolo). Alla fine del 1700, l’incontro tra due giovani poeti diede nuovo slancio alla cultura tedesca. I due furono JOHANN WOLFGANG GOETHE, fondatore del dramma storico moderno e fautore di una nuova lirica caratterizzata da molteplicità di stilemi in perfetto equilibrio tra loro, e JOHANN GOTTFRIED HERDER.
I motivi dello “Sturm und Drang” furono l’individualismo, la libera espressione dei propri sentimenti, l’appassionata relazione con una natura burrascosa e drammatica, il rifiuto di convenzioni in vita come nell’arte, la ricerca di un’identità nazionale. FRIEDRICH SCHILLER, amico e collaboratore di Goethe, con il quale intrattenne un fitto carteggio, si occupò di teatro (in particolare di tragedie). Entrambi svilupparono idee vicine all’arte e alla cultura classica, definite “Weimarer Klassik” (“classicismo di Weimar”) in quanto questo intermezzo fu una tendenza perseguita dai due autori durante il loro soggiorno alla corte di Weimar.
Il Romanticismo, movimento complesso e contradditorio, portò al declino le poetiche del barocco e del classicismo. Caratterizzato dal rifiuto delle opere e delle tradizioni antiche, il Romanticismo combatté per l’autonomia della letteratura. I suoi temi principali erano i sentimenti (in particolare, affettuosi e “cedevoli”); la notte e il sogno (la notte è il momento preferito dal poeta, in quanto, donando il sogno, lo conduce nel mondo della fantasia); la natura (la natura è un magico essere vivente, ma non dall’aspetto spettrale, e il poeta è in grado di percepirne l’anima e la “voce”); la musica (i romantici la vedono come la massima espressione dell’amore e della poesia); l’irrazionale (sia come sogno positivo che come presenza demoniaca).

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IL REALISMO (1800)

La ricerca dell’armonia fallì con la Rivoluzione Francese. Questo nuovo clima venne descritto da due poeti, FRIEDRICH HÖLDERLIN e HEINRICH VON KLEIST, con toni diversi ma stesse allusioni tragiche. Con il seguente sviluppo tecnico, nel XVIII secolo la ricchezza della borghesia crebbe, e l’incremento dell’economia portò con sé il fenomeno dell’urbanizzazione.
Nella prima metà del secolo fiorì nella arti uno stile sobrio e armonioso definito “Biedermeier”. Lo scrittore che in letteratura espresse al meglio lo spirito del Biedermeier fu lo svizzero FRANZ GRILLPARZER. Per indicare il periodo 1815-1848, durante il quale la letteratura si indirizzò verso il realismo borghese, si utilizza spesso il termine “Vormärz”. Questa età di mezzo viene solitamente divisa in tre periodi, scanditi da eventi politici che ebbero le cui ripercussioni furono molto forti anche in Germania: la prima è la rivoluzione del luglio 1830 in Francia; la seconda, nel 1840, è la morte del re prussiano Federico Guglielmo III.
Da questo momento, caratterizzato da numerosi conflitti politici, fino alla rivoluzione del marzo 1848, la letteratura tedesca sarà contraddistinta da grande politicizzazione. La scrittura degli autori postquarantotteschi sarà caratterizzata da un punto di vista incentrato sul limitato mondo della quotidianità borghese. Il Realismo degli scrittori si incentrava ora sulla descrizione dei lavoratori impoveritisi a causa della crisi della piccola borghesia.  Tra gli autori realisti ricordiamo FRIEDRICH HEBBEL, CONRAD FERDINAND MEYER, GOTTFRIED KELLER.

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IL NOVECENTO

I movimenti sorti alla fine del XIX secolo, tra i quali il naturalismo, fiorito in Germania attorno al 1890, svolsero la funzione di “cerniera” tra le correnti letterarie precedenti e quelle che sarebbero sorte in seguito, permettendo così grande continuità. L’interesse degli scrittori si concentra sempre sulla società, ma punto di interesse è ora il proletariato più umile.
Il naturalismo è strettamente connesso alla teoria pessimistica del determinismo, secondo cui l’uomo non sarebbe libero nel suo sviluppo fisico e morale. Grande esponente del naturalismo fu GERHART HAUPTMANN, vincitore del premio Nobel nel 1912. Contemporaneamente comparvero sulla scena l’estetismo e l’impressionismo, presentando radici comuni nonostante le profonde differenze. L’artista era adesso ispirato non da immagini reali, ma dalla condizione della propria anima, che si esprimeva tramite simboli e metafore.
Dal 1911 comparve il fenomeno dell’espressionismo, risultato del contesto storico di imminente catastrofe bellica e caratterizzato dalla totale opposizione al mondo borghese, dal rifiuto dell’ideologia della sudditanza e dal conflitto generazionale tra padri e figli. Ancora in pieno vigore, l’espressionismo fu negato dal nuovo dadaismo, nato a Zurigo verso il 1916, che riteneva la cultura convenzionale una menzogna ideologica.

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Fonti

  • V. Žmegač, Z. Škreb, L. Sekulić, Breve storia della letteratura tedesca, Torino, Einaudi, 2000
  • G. Lukács, Breve storia della letteratura tedesca, dal Settecento ad oggi, Torino, Einaudi, 1956
  • A. Biguzzi, W. Salat, Blicke in die moderne duetschsprachige Literatur, neu, Novara, Valmartina, 2005

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